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azienda di trasporto pubblico di Napoli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
ANM (acronimo di Azienda Napoletana Mobilità) è una azienda pubblica controllata dalla municipalizzata Napoli Holding che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale nella città di Napoli e nella circostante città metropolitana. L'azienda gestisce 2 linee della metropolitana partenopea, gran parte della rete autobus, la rete filoviaria, la rete tranviaria, i sistemi ettometrici, i parcheggi di scambio e la sosta tariffata del capoluogo campano.
ANM | |
---|---|
Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni unipersonale |
Fondazione | 1947 come ATAN a Napoli |
Sede principale | Napoli |
Gruppo | Napoli Holding |
Persone chiave |
|
Settore | Trasporto |
Prodotti | Trasporto pubblico |
Fatturato | € 170 milioni[2] (2022) |
Utile netto | € 2,4 milioni (2022) |
Dipendenti | 1 949 (2024) |
Sito web | www.anm.it |
Controlla una quota pari al 18,44 % del consorzio UnicoCampania e una quota del 12,92 % nell'Agenzia napoletana energia e ambiente (ANEA).[3]
Le origini dell'azienda risalgono all'affidamento di alcune strade ferrate, che composero il primo servizio di trasporto pubblico nella città di Napoli, alla belga Société Anonyme de Tramways Napolitains (SATN) nel 1875. Nel settembre 1918 il comune acquisì la gestione delle tranvie urbane mentre nel 1927 rilevò quelle extraurbane.
Negli anni successivi l'ente comunale affidò i servizi rilevati all'Azienda Tranviaria del Comune di Napoli (ATCN) che fu poi rilevata da Ente Autonomo Volturno negli anni '30.
In seguito all'attivazione della prima linea filoviaria a Posillipo nel 1947 il comune fondò l'Azienda Tranvie e Autofilovie Napoli (ATAN), trasformata in azienda speciale nel 1995 e ridenominata in Azienda Napoletana Mobilità (ANM). Il 30 marzo 2001 l'azienda fu trasformata in società per azioni.
Pochi anni dalla nascita della nuova azienda, furono create altre due aziende per suddividere la gestione generale del trasporto pubblico locale: l'azienda Metronapoli, per la gestione del servizio metropolitano e i servizi ettometrici, e l'azienda NapoliPark per la gestione dei parcheggi e della sosta tariffaria, lasciando cosi all'ANM, la gestione di autobus, filobus e tram.
Il 1º novembre 2013 fu portata a compimento la fusione per incorporazione, nuovamente in ANM, delle due aziende napoletane: Metronapoli[4] e NapoliPark.[5]
La forte crisi economica dell'azienda, risultata in 59 milioni di euro di perdite registrati nel bilancio del 2016, ha portato l'azienda a richiedere l'ammissione alla procedura di concordato preventivo nel dicembre 2017.[6] La domanda è stata accolta il 12 dicembre 2018[7] mentre il relativo decreto di omologa è stato depositato nel dicembre del 2019.
ANM gestisce 112 linee autobus[8]:
Inoltre, 4 officine e 6 sottostazioni elettriche
Oltre alla prima livrea verde, poi alla ministeriale arancione, quest'ultima tuttora utilizzata su gran parte di autobus e filobus, fino ai primi anni 2000 anche su tram e funicolari, ad eccezione del tram vettura Peter Witt 1000 e degli Elettromotrici MN L.6 001-006 (prima di essere utilizzati per la metro M6) in livrea linea mare, ANM negli ultimi anni adotta le seguenti livree:
Autobus e Filobus: Arancione, arancione e azzurro
Tram Ansaldo: Grigio
Metro M1: Primi treni giallo e secondi treni grigio
Metro M6 e Funicolari: Bianco, giallo e blu
Modello | Immatricolazione | Lunghezza | Motore | In servizio dal |
---|---|---|---|---|
BredaMenarinibus Monocar 231 | T001-T020 | 8/9 m | Diesel | ? |
BredaMenarinibus Vivacity | C101-C105 | 8 m | Diesel Euro 6 |
2016 |
M001-M010 | 9 m | Diesel Euro 5 |
2014 | |
T021 | 8/9 m | |||
T101-T135 | ||||
U001-U005 | 8 m | |||
V001-V008 | ||||
CAM Pollicino | 021-073 | 6 m | Diesel | 1994 |
Indcar Mobi | P301-P313 | 7 m | Diesel Euro 6 |
2020 |
Irisbus Citelis | C001-C009 | 10 m | Iveco Cursor 8 Diesel Euro 5 |
2010 |
V501-V541 | ||||
Irisbus CityClass | G001-G026 | 10,5 m | Iveco Cursor GNC |
? |
V401-V426 | Diesel | |||
Irisbus Europolis | E001-E010 | 8/9 m | Diesel | ? |
E101-E110 | ||||
V201-V215 | 9 m | |||
Iveco Turbocity | B601-B785 | 10 m | Diesel | 1997 |
L001-L130 | 1998 | |||
Menarinibus Citymood | N061-N127 | 10,6 m | Iveco Cursor 9 Diesel Euro 6 |
2018 (N061-N116)
2020 (N117-N127 & N151-N190) |
N151-N190 | ||||
LM001-LM020 | 12 m | GNC | 2020 | |
Mercedes-Benz Citaro | V801-V844 | 12 m | GNC | 2008 |
N201-N220 | 10 m | Diesel | 2021 | |
Otokar Centro | P001-P011 | 6/7 m | Diesel | 2015 |
Otokar Kent | N001-N012 | 12 m | Diesel | 2016 |
Iveco Urbanway | LH001-LH008 | 12 m | Ibrido-Elettrico | 2021 |
NM001-NM013 | 10 m | GNC |
ANM ha restaurato il filobus Alfa Romeo 1000 Aerfer n. 8021, riportandolo alle condizioni degli anni sessanta.
A partire dal 2008, il tram tipo Peter Witt n. 1029, costruito dall'Officina Ferroviaria Meridionale nel 1930 e dotato di motori CGE CT139K nel 1979, è stato sottoposto a restauro filologico. Alla conclusione dei lavori, è stato presentato il 10 gennaio 2012.
L'azienda riporta un indice di disservizi elevato rispetto alla media nazionale, in particolare per quanto riguarda le linee della metropolitana e su gomma.
Un dossier dell'azienda del 2017 riportava che, in un periodo di quattro mesi, la linea 1 aveva subito in media un guasto o un'interruzione del servizio alla settimana.[9][10] A fine anno, la manutenzione fu completamente sospesa.[11]
Nel 2021 si è verificata in media un'interruzione ogni tre giorni per la linea 1 della metropolitana.[12] Vi è un indice sensibile di linee soppresse in massa, soprattutto durante il periodo estivo.[13] Considerando anche le linee di autobus, tram e funicolari, si è verificata quasi un'interruzione al giorno. Le cause riportate sono guasti, mancanza di energia elettrica, malori e scioperi.[14][15][16]
Si vari autobus ANM si verifica l'impossibilità di acquistare titoli di viaggio a bordo oppure tramite SMS, come segnalato dalla consigliera comunale Laura Bismuto.[17]
La linea 6 della metropolitana, riaperta al pubblico il 16 luglio 2024, ha subito guasti ogni giorno nei primi tre giorni di messa in servizio.[18][19][20][21][22]
Napoli è la città italiana con il maggior investimento per abitante nel settore dei servizi, nonostante i frequenti disservizi delle linee gestite da ANM.[23]
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