Loading AI tools
generale italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alceo Niccola Cattalochino (Terni, 8 ottobre 1863 – Mesnjak, 27 agosto 1917) è stato un generale italiano, che durante il corso della prima guerra mondiale fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Alceo Cattalochino | |
---|---|
Nascita | Terni, 8 ottobre 1863 |
Morte | Tolmino, 27 agosto 1917 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Grado | Maggior generale |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia della Bainsizza |
Comandante di | 274º Reggimento della Brigata di fanteria Belluno |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Militare di Modena |
dati tratti da I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro[1] | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Nacque a Terni l'8 ottobre 1863,[1] figlio di Giovanni Antonio e Agnese Grazzetta,[2] e trasferitosi in tenera età a Sassari con la famiglia frequentò l'Istituto Tecnico "La Marmora" dove studiò fisica e matematica. Nel 1881[3] si arruolò nel Regio Esercito, entrando come volontario presso la Scuola militare di Modena.[1] Promosso sottotenente nel 1882, fu assegnato al 33º Reggimento di fanteria,[1] della Brigata Livorno, diventando tenente nel 1885. Passato alla specialità alpini, divenne capitano del 3°[4] nel 1895.[5] maggiore dell'8° nel 1909[5] e tenente colonnello del 2°,[1] al comando del Battaglione alpini "Saluzzo". Alla testa di questo reparto[N 1] partecipò alle fasi iniziali della guerra, operando sul fronte della Carnia.[1]
Promosso colonnello,[6] dagli alpini passò alla fanteria per assumere il comando del 149º Reggimento[N 2] della Brigata "Trapani", operante sul fronte dell'Isonzo, e quindi quello del 157º Reggimento[N 3] della Brigata "Liguria", comandata dal generale Achille Papa, operante sul Pasubio. Tornò sul fronte dell'Isonzo nel corso del 1916, al comando della Brigata "Abruzzi",[N 4] operante nei pressi della città di Gorizia[1] dopo che questa era caduta in mano italiana l'8 agosto. Il 17 luglio 1917 fu nominato comandante del 274º Reggimento di fanteria[1] della Brigata D, poi divenuta Brigata "Belluno".[N 5] Tra il luglio e l'agosto del 1917 la Brigata, alle dipendenze della 22ª Divisione del XXVII Corpo d'armata (Pietro Badoglio), riportò fortissime perdite, oltre 5.500 uomini sugli 8.300 in forza statutaria.
Promosso al grado di generale di brigata, fu destinato a comandare una propria Brigata, ma chiese ed ottenne di rimanere al comando[1] del reggimento per il tempo necessario a seguire l'attacco programmato da tempo[7] nel corso della Battaglia della Bainsizza.[N 6] Il 274º Reggimento entrò in linea il 26 agosto a Mesniak,[N 7] tra la Brigata "Taro" e la Brigata "Ferrara", procedendo al rastrellamento di quella località appena conquistata.
Trovò la morte in combattimento il 27 agosto presso i Molini di Klinac,[8] sulla riva destra dell'Isonzo. Alla sua memoria venne decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare.[5] Il suo corpo fu successivamente sepolto presso il Cimitero dei quattro generali a Oslavia.
Il 9 novembre del 1939, il podestà del Comune di Sassari, Giacomo Crovetti, gli ha intitolato una via in precedenza denominata via Mattatoio.[9]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.