L'anfibolite è una roccia metamorfica regionale di facies anfibolitica a chimismo basico. È caratterizzata dall'associazione dell'anfibolo orneblenda con un plagioclasio a contenuto variabile di calcio. Il quarzo può essere presente ma in quantità subordinate o come accessorio. Altri minerali accessori presenti possono essere clinopirosseni, granato, epidoti, biotite, titanite e scapolite. Può essere foliata, o lineata (per isorientazione degli assi maggiori degli anfiboli) o entrambe le cose, ma non mancano anfiboliti a struttura isotropa, non foliate. Il colore è verde scuro, verde-bruno scuro o nero.

Fatti in breve Categoria, Facies ...
Anfibolite
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Anfibolite foliata, carota da perforazione a Cape Cod, USA
CategoriaRoccia metamorfica
Faciesanfibolitica
Protolitomafico
Metamorfismoregionale
Minerali principaliorneblenda, plagioclasio ± quarzo
Minerali accessoriquarzo, epidoto, titanite, biotite, scapolite
Tessituragrano-nematoblastica
Foliazioneassente o scistosa gneissica
Coloreverde scuro, verde-bruno scuro, nero
Sezioni sottili di anfibolite
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Sezione di anfibolite vista a un solo polarizzatore
Immagine a nicol paralleli
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Sezione di anfibolite vista a nicol incrociati
Immagine a nicol incrociati
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Caratteri mineralogici e varietà

Fin da quando il termine anfibolite fu coniato da Brongniart nel 1813, è l'associazione dell'orneblenda con il plagioclasio a caratterizzare queste rocce. Ma nel tempo è cambiata più volte, nella definizione di questo litotipo, l'importanza del rapporto percentuale tra questi due minerali e della presenza o assenza del quarzo e di altri minerali accessori. Furono coniati termini particolari anche per definire rocce di transizione tra le anfiboliti e le granuliti. Secondo le raccomandazioni della Sottocommissione sulla Sistematica delle Rocce Metamorfiche (SMCR) dell'International Union of Geological Sciences (IUGS), la definizione di anfibolite dovrebbe essere la seguente[1]:

L'anfibolite è una roccia metamorfica gneissica o granofelsica, composta principalmente da anfibolo verde, bruno o nero e plagioclasio (inclusa l'albite), che insieme formano il 75% o più del volume totale della roccia e dove ciascuno dei quali è presente come costituente essenziale. L'anfibolo deve costituire il 50% o più del totale dei minerali mafici e deve essere presente in una quantità pari almeno al 30% della roccia.

L'anfibolo può essere una Fe-orneblenda, una Mg-orneblenda o la tschermakite, ma possono essere presenti anche altri anfiboli, come la cummingtonite e l'antofillite. Il plagioclasio passa dall'oligoclasio alla labradorite con l'aumentare della temperatura. L'uso dei prefissi orto- e para- per indicare l'origine delle anfiboliti rispettivamente da protoliti magmatici o sedimentari basici è accettato, sebbene sia spesso difficile risalire all'origine del protolito dalla semplice osservazione dei caratteri mineralogici.

Per rocce con oltre il 90% di orneblenda, peraltro molto rare, la SMCR propone di usare il termine orneblendite, che in precedenza era limitato a rocce ignee di analoga composizione. In alternativa vengono accettati i termini granofels ad orneblenda e gneiss orneblendico. Se uno o più accessori superano il 5% in volume della roccia, il loro nome viene aggiunto come prefisso (es. quarzo-anfibolite, granato-anfibolite). Quando i minerali diversi da plagioclasio e anfibolo superano il 25% della roccia, si hanno i termini di transizione verso altri tipi di rocce (quarzo-feldspatiche e meta-carbonatiche).

Origine e ambiente di formazione

I protoliti delle anfiboliti sono essenzialmente le rocce ignee basiche (gabbro-basalto) ma anche, in alcuni casi, dolomie argillose e marne. La facies delle anfiboliti si colloca ad alte temperature (500 °C - 700 °C) e a medie pressioni (0.35 GPa - 0.85 GPa) e l'ambiente tipico per la formazione di queste rocce è la base della crosta superiore della placca continentale sovrascorrente, in fase di subduzione, e di entrambe le placche a contatto in fase collisionale e postcollisionale.

Il passaggio della roccia verso il basso dalla facies delle anfiboliti a quella delle granuliti è indicata dalla comparsa dell'ortopirosseno. Il passaggio verso l'alto alla facies degli scisti verdi dall'associazione dell'epidoto con l'albite.

Distribuzione

In Italia le anfiboliti sono diffuse nelle Alpi centro-occidentali, nell'Appennino ligure, in Sardegna, in Calabria e nei Monti Peloritani (Sicilia).

Galleria d'immagini

Note

Bibliografia

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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