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politico italiano (1953-2010) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Angelo Vassallo (Pollica, 22 settembre 1953 – Pollica, 5 settembre 2010) è stato un politico italiano.[1]
Angelo Vassallo | |
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Sindaco di Pollica | |
Durata mandato | 23 aprile 1995 – 12 giugno 2004 |
Predecessore | Alfonso Palladino |
Successore | Marilena Di Rienzo |
Durata mandato | 3 aprile 2005 – 5 settembre 2010 |
Predecessore | Rosa Maria Falasca (commissario straordinario) |
Successore | Stefano Pisani |
Dati generali | |
Partito politico | DL (2002-2007) PD (2007-2010) |
Professione | Pescatore |
Sindaco del comune di Pollica, è stato ucciso in un attentato la cui sospetta matrice camorristica è tuttora oggetto di indagini da parte della magistratura. Dodici anni dopo, nel luglio 2022, vengono messe sotto indagine nove persone: due legate alla camorra, quattro imprenditori e tre carabinieri.[2]
Sindaco di Pollica in tre mandati (dal 1995 al 1999, dal 1999 al 2004 e dal 2005 al 2010), nel 2010 si era presentato per un quarto mandato: unico candidato, rieletto il 30 marzo con il 100% dei voti validi, 76,55% dei votanti (1 286 voti su 1 680 votanti, con 394 schede non valide, incluse le bianche)[3][4] a fronte di un'affluenza votanti del 72,4% degli aventi diritto[5]. Esponente del PD, in passato aveva ricoperto anche l'incarico di consigliere provinciale a Salerno tra le file della Margherita[6]; oltre alla carica di sindaco, ricopriva anche quella di presidente della Comunità del parco, organo consultivo e propositivo dell'ente Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni[7]. Soprannominato il "sindaco pescatore", politicamente Vassallo si distingueva per un marcato ambientalismo.
Vassallo, il cui comune è stato l'epicentro degli studi sui regimi alimentari mediterranei (molti degli studiosi del Seven Countries Study, come Ancel Keys, Jeremiah Stamler, Flaminio Fidanza e Martti Karvonen, avevano stabilito la loro residenza estiva nella frazione comunale di Pioppi), si è fatto promotore nel 2007 della proposta di inclusione della dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità. Dopo un lungo negoziato, durato 3 anni, la candidatura italiana venne approvata dall'UNESCO il 16 novembre 2010, nel corso del 3° Comitato del Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO svoltosi a Nairobi[8][9]. La delegazione italiana in Kenya, guidata per conto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali dal professor Pier Luigi Petrillo, decise di dedicare il riconoscimento proprio ad Angelo Vassallo, generando grande commozione in tutti i delegati internazionali che a lungo applaudirono il riconoscimento[10].
La sera del 5 settembre 2010, intorno alle 22:15 ad Acciaroli (frazione di Pollica)[6], mentre rincasava alla guida della sua Audi A4 B6 Avant, Vassallo è stato ucciso da uno o più attentatori allo stato ignoti; contro di lui sono stati esplosi nove proiettili calibro 9, sette dei quali a segno[11]. Benché la matrice dell'attentato sia ignota, il pubblico ministero Luigi Rocco, incaricato delle indagini, ha avanzato l'ipotesi che esso sia stato commissionato dalla camorra al fine di punire un rappresentante delle istituzioni che si era opposto a pratiche illegali[6]: un collegamento potrebbe risiedere nelle azioni svolte da Vassallo a tutela dell'ambiente[12], che erano viste dalla camorra come un ostacolo al controllo del porto che le avrebbe garantito libertà nei commerci illegali di droga[13].
Il 25 marzo 2015 Bruno Humberto Damiani è indagato per l'omicidio di Angelo Vassallo[14]. Nel luglio del 2018, otto anni dopo, il pm Leonardo Colamonici ha notificato un avviso di garanzia per l'omicidio a Lazzaro Cioffi, il carabiniere colluso con il clan Caivano per averne protetto le attività di narcotraffico. Cioffi dal 1991 fino a pochi mesi prima di essere arrestato ha lavorato nel nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Quindi ne faceva parte anche il 5 settembre del 2010.
Le esequie di Vassallo, che lascia una moglie e due figli[15], si sono tenute il 10 settembre a Acciaroli, la frazione di Pollica che ospita il porto, officiate dal vescovo di Vallo della Lucania Giuseppe Rocco Favale alla presenza di numerose autorità nazionali e locali, tra cui il presidente della regione Campania Stefano Caldoro, il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo e il segretario del PD Pier Luigi Bersani[16], nonché il leader di Sinistra Ecologia Libertà e Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
Il parlamento europeo ha decretato un minuto di silenzio in omaggio a Vassallo, e il presidente dell'assemblea Jerzy Buzek ha ricordato che il sindaco è «… stato ucciso dalla camorra…» e che «… la sua morte non deve passare invano»[17].
Dalla morte di Vassallo, vi sono stati diversi tributi in suo onore.
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