Fu il pioniere italiano del calcolo del cemento armato di cui detenne l'esclusiva[2].
Tenne la cattedra di architettura tecnica alla scuola d'ingegneria di Bologna dal 1912 al 1935.
A Bologna realizzò nel 1900Villa Gina[3] la prima costruzione di uso civile con i solai in calcestruzzo armato e con soluzioni d'avanguardia per l'epoca, come l'uso dell'asfalto per impermeabilizzare le terrazze o le originali serrande in lamiera d'acciaio alle finestre[4].
Dal 1905 al 1925 fu direttore tecnico generale della Società Costruzioni Cementizie con sedi a Bologna e Firenze.
M. Dalla Costa e G. Carbonara (a cura di), Memoria e restauro dell'architettura. Saggi in onore di Salvatore Boscarino, Franco Angeli, 2006.
Paolo Lipparini, Attilio Muggia tra tecnicità, tradizione e architettura, in Architetti Emilia Romagna. Giornale della Federazione degli Ordini degli Architetti dell’Emilia Romagna, VII, 1996, pp. 7-8.
Paolo Lipparini, Attilio Muggia: tecnica e didattica nell’architettura, in Strenna Storica Bolognese, XLVIII, 1998, pp. 259-279.
Nicodemo Mele, L’archivio Muggia un nuovo importante recupero, in Architetti Emilia Romagna. Giornale della Federazione degli Ordini degli Architetti dell’Emilia Romagna, VII, 1996, pp. 6-7.
Guido Muggia, Prof. Ing. Attilio Muggia dell’Università di Bologna. Note biografiche, Bologna, 1951.
Guido Muggia, Attilio Muggia, in Notiziario Associazione Laureati della Facoltà di Ingegneria di Bologna, 6, 1960, pp. 8-12.
Mario Gerardo Murolo, Architettura eclettica a Bologna tra Ottocento e Novecento. L’opera di Attilio Muggia, in Strenna Storica Bolognese, LI, 2001, pp. 259-276.