Cesare Beccaria
giurista, filosofo, economista e letterato italiano (1738-1794) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Cesare Beccaria Bonesana, marchese di Gualdrasco e di Villareggio[1] (Milano, 15 marzo 1738 – Milano, 28 novembre 1794), è stato un giurista, filosofo, economista e letterato italiano considerato tra i massimi esponenti dell'illuminismo italiano, figura di spicco della scuola illuministica milanese.
Cesare Beccaria | |
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Marchese di Gualdrasco e di Villareggio | |
In carica | 1782 – 1794 |
Predecessore | Giovanni Saverio Beccaria |
Successore | Giulio III Beccaria |
Nascita | Milano, 15 marzo 1738 |
Morte | Milano, 28 novembre 1794 (56 anni) |
Sepoltura | Cimitero della Mojazza |
Dinastia | Beccaria-Bonesana |
Padre | Giovanni Saverio Beccaria |
Madre | Maria Visconti di Saliceto |
Coniugi | Teresa Blasco Anna Barbò |
Figli | Giulia Maria Giovanni Annibale Margherita Giulio |
Religione | Cattolicesimo |
«Se dimostrerò non essere la morte né utile né necessaria, avrò vinto la causa dell’umanità.»
(da Dei delitti e delle pene)
La sua opera principale, il trattato Dei delitti e delle pene, in cui viene condotta un'analisi politica e giuridica contro la pena di morte e la tortura sulla base del razionalismo e del pragmatismo di stampo utilitarista, è tra i testi più influenti della storia del diritto penale ed ispirò tra gli altri il codice penale voluto dal granduca Pietro Leopoldo di Toscana.
Nonno materno di Alessandro Manzoni, nonché prozio dello storico Napoleone Bertoglio Pisani, Cesare Beccaria è considerato inoltre come uno dei padri fondatori della teoria classica del diritto penale e della criminologia di scuola liberale[2].