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linea di demarcazione dei territori di Repubblica Centrafricana e Repubblica del Congo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il confine tra la Repubblica Centrafricana e la Repubblica del Congo ha una lunghezza di 487 km e va dal triplice confine con il Camerun a ovest fino al triplice confine con la Repubblica Democratica del Congo a est.[1]
Confine tra la Repubblica Centrafricana e la Repubblica del Congo | |
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Localizzazione della Repubblica Centrafricana (in verde) e della Repubblica del Congo (in arancione). | |
Dati generali | |
Stati | Rep. Centrafricana Rep. del Congo |
Lunghezza | 487 km |
Dati storici | |
Istituito nel | 1960 |
Il confine inizia a ovest al triplice confine con il Camerun nel fiume Sangha, e poi procede attraverso una linea retta via terra verso nord-ovest.[2] Procede quindi attraverso una serie di linee irregolari verso nord, generalmente seguendo lo spartiacque del Sangha - dell'Ubangi, prima di girare un ampio arco ad est, per poi proseguire in tale direzione seguendo in mondo ampio lo spartiacque Ibenga - Bodingué. Segue infine lo spartiacque Lobaye-Gouga fino al triplice confine della Repubblica Democratica del Congo alla confluenza del Gouga e dell'Ubangi.
Il confine emerse per la prima volta durante la Spartizione dell'Africa, un periodo di intensa competizione tra le potenze europee nel tardo XIX secolo per il controllo dei territori in Africa.[3] Il processo culminò nella Conferenza di Berlino del 1884, in cui le nazioni europee interessate concordarono le loro rispettive rivendicazioni territoriali e le regole degli impegni futuri. Come risultato di ciò, la Francia ottenne il controllo della valle superiore del fiume Niger (più o meno equivalente alle aree attuali del Mali e del Niger), e anche le terre esplorate da Pierre Savorgnan de Brazzà per la Francia in Africa centrale (più o meno equivalenti al moderno Gabon e Congo-Brazzaville). Da queste basi i francesi esplorarono ulteriormente l'interno, collegando infine le due aree in seguito alle spedizioni dell'aprile 1900 che si unirono a Kousséri, nell'estremo nord del moderno Camerun. Queste regioni appena conquistate furono inizialmente governate come territori militari. Nel 1903 le aree che ora compongono il Gabon e il Congo-Brazzaville (allora chiamato Moyen-Congo, o Congo centrale) furono unite come Congo francese (in seguito diviso), con le aree più a nord organizzate in Ubangi-Sciari (l'attuale Repubblica Centrafricana) e il Territorio militare del Ciad; le ultime due aree vennero fuse tra gli anni 1906 al 1914 come Ubangi-Shari-Chad. Nel 1910 l'intera regione fu unita come l'Africa Equatoriale Francese (Afrique équatoriale française, AEF). I confini interni di questa colonia subirono diversi cambiamenti: nel 1926 i francesi trasferirono la città di Mbaïki e l'area circostante dal Congo all'Ubangi-Shari, creando un confine che seguiva approssimativamente lo spartiacque tra i fiumi Ibenga e Lobaye. Ulteriori cambiamenti avvennero nel 1929, quando la regione di Lobaye fu trasferita dal Moyen-Congo a Ubangi-Shari. Nel 1937 l'Haute Sangha fu aggiunta al Moyen-Congo. Sembra che il confine abbia raggiunto il suo allineamento finale dopo la seconda guerra mondiale.
Dopo la seconda guerra mondiale la Francia concesse gradualmente più diritti politici e rappresentanza per i suoi territori africani, arrivando alla concessione di un'ampia autonomia interna a ciascuna colonia nel 1958 nell'ambito della Comunità francese.[4] Alla fine, nell'agosto 1960, sia il Moyen-Congo (come Repubblica del Congo) che l'Ubangi-Shari (come Repubblica Centrafricana) dichiararono la piena indipendenza e la loro reciproca frontiera divenne così una frontiera internazionale tra due stati indipendenti.[3]
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