Guerra civile in Italia (1943-1945)
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La locuzione guerra civile in Italia è impiegata nella storiografia di settore, anche internazionale,[3][4] per riferirsi agli eventi accaduti durante la seconda guerra mondiale, in un periodo compreso tra l'annuncio dell'armistizio di Cassibile (8 settembre 1943) e la resa di Caserta (2 maggio 1945), durante il quale si verificarono conflitti tra forze della Repubblica Sociale Italiana (RSI), collaborazionisti delle truppe occupanti della Germania nazista, e i partigiani italiani (inquadrati militarmente nel Corpo Volontari della Libertà e in maggioranza politicamente organizzati nel Comitato di Liberazione Nazionale), sostenuti materialmente dagli Alleati, nell'ambito della guerra di liberazione italiana e della campagna d'Italia.
Guerra civile in Italia parte della campagna d'Italia (1943-1945) | |||
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A sinistra partigiani garibaldini, a destra Alessandro Pavolini ispeziona un reparto di Brigate Nere | |||
Data | 8 settembre 1943 – 2 maggio 1945 | ||
Luogo | Italia centrale e settentrionale; occasionali azioni fasciste di propaganda, spionaggio e sabotaggio nel restante territorio italiano[1] | ||
Causa | Annuncio dell'armistizio di Cassibile; fondazione della Repubblica Sociale Italiana | ||
Esito | Vittoria della Resistenza e del Regno d’Italia: Caduta della RSI e fine dell'occupazione tedesca in Italia | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Perdite | |||
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
Oltre ai combattimenti diretti tra i reparti armati delle due parti, si registrarono anche rappresaglie sulla popolazione civile e repressioni da parte delle autorità della RSI, contrasti interni al movimento partigiano,[5] mentre rari furono gli scontri armati tra le truppe fasciste e quelle fedeli al governo monarchico, il cosiddetto "Regno del Sud".[6]
In storiografia si parla di "guerra civile in Italia" principalmente in riferimento agli anni 1943-1945,[7] ma la definizione è usata anche per altri periodi. In particolare: il lealismo borbonico e la repressione del brigantaggio nel Mezzogiorno durante il Risorgimento (1860-1870);[8] la spedizione di Garibaldi del 1862 per liberare Roma dal dominio papalino che venne fermata con le armi dal Regio Esercito sull'Aspromonte;[9] il periodo fra la fine della prima guerra mondiale e l'avvento del fascismo (1918-1922).[10]
La guerra civile segnò profondamente il Paese, producendo nella società italiana una spaccatura protrattasi per decenni[11].