Jeanne Hébuterne (Meaux, 6 aprile 1898Parigi, 26 gennaio 1920) è stata una pittrice francese, nota principalmente per essere stata la compagna del pittore italiano Amedeo Modigliani, e per le circostanze della sua morte: si suicidò, all'ottavo mese di gravidanza, due giorni dopo la morte del compagno.

Disambiguazione – Se stai cercando il dipinto di Amedeo Modigliani del 1919, vedi Jeanne Hébuterne (Modigliani 1919).
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Jeanne Hébuterne

Biografia

Nata a Meaux il 6 aprile 1898 da Achille Casimir Hébuterne, capo contabile di una profumeria presso i grandi magazzini Bon Marché, e da Eudoxie Anaïs Tellier, casalinga intellettuale e creativa, visse a Parigi nel V arrondissement, a Rue Amyot n. 8 bis. Cresciuta in una famiglia cattolica, era molto legata al fratello maggiore André (1894-1992), futuro paesaggista che la introdusse all'interno della comunità artistica di Montparnasse. Con l'avvento della Grande Guerra, tuttavia, André fu costretto a partire per il fronte, un'assenza che segnò la giovane. Le opere di quegli anni alternano, infatti, paesaggi bretoni - ove spesso Jeanne si recava con la famiglia - a illustrazioni a sfondo tragico, primi indizi di un'anima naturalmente predisposta al pessimismo. Poco prima della sua conoscenza con Modigliani, Jeanne fu per breve tempo modella di Tsuguharu Foujita, che la definì vicieuse et sensuelle. La perfezione del suo viso, oltre ai bellissimi e lunghi capelli castano chiaro, le valsero il soprannome di noix de coco (noce di cocco).

Desiderosa di una carriera nelle arti, si iscrisse all'Académie Colarossi dove, il 30 dicembre 1916, conobbe Amedeo Modigliani, divenendone anche principale soggetto artistico. Nel luglio del 1917 i due andarono a convivere presso Rue de la Grande Chaumière, a due passi dall'accademia frequentata da Jeanne, la quale tenne la famiglia all'oscuro di tutto fino al marzo dell'anno seguente, a causa di una ormai evidente gravidanza.

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Jeanne Hébuterne dipinta da Modigliani

Nell'estate del 1918, a causa delle precarie condizioni di salute di Modigliani affetto dalla tisi, la coppia si trasferì a Nizza dove il 29 novembre nacque la loro figlia Jeanne. La permanenza in Costa Azzurra durò però poco più di un anno e l'estate successiva, nonostante la salute di Modigliani si facesse sempre più precaria, i due tornarono nuovamente a Parigi.

Il 24 gennaio 1920 Amedeo Modigliani morì e Jeanne Hébuterne venne condotta dagli Zborowski in una camera d'albergo decisamente più calda e accogliente dell'appartamento diviso col compagno, perché vi passasse la notte. L'indomani la cameriera vi scoprì un rasoio, sotto il guanciale. Jeanne venne quindi trascinata nella casa paterna dai propri familiari ma, intorno alle 4 del mattino del 26 gennaio, la giovane donna, all'ottavo mese di gravidanza, si lanciò dalla finestra dell'appartamento al quinto piano, morendo sul colpo insieme al bambino da lei portato in grembo, che si rivelò essere un maschio. Suo fratello, che la sorvegliava, si era assopito.

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Tomba di Amedeo Modigliani e Jeanne. Con loro riposano anche i resti del loro bambino non nato.

I familiari di Jeanne, che disapprovavano la sua relazione con Modigliani, la tumularono nel cimitero parigino di Bagneux, ma nel 1930 ne permisero il trasferimento al cimitero di Père-Lachaise affinché venisse seppellita nella stessa tomba dell'amato. Il suo epitaffio recita in italiano: Compagna devota fino all'estremo sacrifizio[1].

Omaggi

Negli anni novanta, la cantante francese Véronique Pestel le rese omaggio in una canzone a lei intitolata.

Jeanne è inoltre coprotagonista del film del 2005 I colori dell'anima - Modigliani, dove è interpretata dall'attrice Elsa Zylberstein.

Il cantautore Vinicio Capossela ha scritto una canzone intitolata Modì, contenuta nell'omonimo album, in cui racconta, dal punto di vista di Jeanne, la storia d'amore che lei ebbe con Modigliani.

Lo scrittore Luca Ricci, in un omaggio alla narrativa breve di Maupassant, la rende protagonista del romanzo Gli autunnali (La nave di Teseo, 2018).

Per la canzone Dancing Barefoot, la poetessa e cantante statunitense Patti Smith dice di essersi ispirata alla tragica storia d'amore tra Modigliani e Jeanne Hébuterne.

Nel 2020 viene pubblicato il romanzo „Non dipingerai i miei occhi. Storia intima di Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani“ di Grazia Pulvirenti (Milano, Mimesis), che restituisce a Jeanne la sua voce, traendola fuori dal cono d‘ombra in cui è rimasta relegata nelle biografie del più illustre compagno. Scopriamo in queste pagine, in cui i dipinti diventano dispositivo narrativo, una Jeanne artista lungimirante e tormentata, una donna forte e decisa che insegue il suo sogno d‘arte e bellezza.

Alcune opere

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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