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film del 1942 diretto da Giorgio Bianchi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La maestrina è un film del 1942 diretto da Giorgio Bianchi.
La maestrina | |
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Umberto Sacripante e María Denis in una foto di scena del film | |
Titolo originale | La maestrina |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1942 |
Durata | 83 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | drammatico, sentimentale, storico |
Regia | Giorgio Bianchi |
Soggetto | Dario Niccodemi |
Sceneggiatura | Giorgio Bianchi, Augusto Mazzetti |
Produttore | Vincenzo Genesi e Attilio Fattori per Nembo Film |
Distribuzione in italiano | Artisti Associati |
Musiche | Alessandro Cicognini, diretta da Pietro Sassoli |
Scenografia | Liub Kristoff, Ottavio Scotti |
Interpreti e personaggi | |
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La pellicola, con María Denis come protagonista, vede il debutto come regista di Bianchi ed è tratta dall'omonima opera teatrale di Dario Niccodemi.
Toscana, inizio del Novecento. In un piccolo paese di montagna arriva una nuova maestra, Maria Bini, che, con la sua estrema riservatezza, suscita la curiosità e i pettegolezzi della gente. Il giovane sindaco del paesino si sente attratto dalla ragazza e inizia a corteggiarla. Alla fine lei gli rivela tutto: lei abitava poco distante ma venne sedotta da un ricco possidente che non aveva intenzione di sposarla, Maria dette alla luce una bambina che però dopo pochi giorni morì. Disperata la ragazza si fece convincere a partire per il sud America ma sul piroscafo la ragazza scoprì di essere stata lasciata sola. Dopo tanti anni Maria ha deciso di tornare per poter piangere su una tomba, anche se non della sua bambina. Il sindaco inizia ad indagare su chi possa essere il seduttore e finalmente scopre la sua identità, scopre inoltre che la figlia non era morta ma era stata data a balia e adesso è una delle bimbe della scuola. Maria decide di partire assieme alla figlia appena ritrovata ma lungo la strada anche il sindaco si unisce a loro deciso a sposare la ragazza.
È il primo film di Giovanna Ralli, all'epoca una bambina di sette anni.
Il film girato negli Studi di Cinecittà, comprese esterni nel Cusio, una delle scene più caratteristiche fu quella del 'matrimonio dei pastori' girata sul sagrato della chiesa del Sacro Monte di Orta.
La realizzazione dei manifesti del film, per l'Italia, fu affidata al pittore cartellonista Anselmo Ballester.
Il film fu distribuito nelle sale cinematografiche italiane l'8 ottobre del 1942.
La protagonista María Denis venne definita dai critici l'attrice che sapeva sorridere tra le lacrime.
«Giorgio Bianchi depone i panni dell'attore per indossare quelli del regista, indubbiamente questi ultimi sono i meno adatti a lui. Dotato di scarsa fantasia tecnica, il suo linguaggio risulta impacciato continuamente da una esasperante monotonia. Gli attori sono fermi a recitare le loro battute secondo gli schemi già previsti nella commedia di Dario Niccodemi. Infatti nulla è stato fatto per spogliare questa Maestrina della sua non poca filodrammaticità, perfino il dialogo non è mutato di una virgola. Comunque i suoi scopi commerciali sono stati raggiunti in pieno. Il pubblico si commuove e si diverte, segno che lo spirito umano, almeno nelle file plateali, non ha fatto dei grandi passi!»
«Il regista pieno di toni cordiali, ha saputo fare, se non un film d'arte, un film grazioso. [...] Maria Denis è la donnina trepida che meglio di tutte sa sorridere tra le lacrime. Questa volta è leggera come una nube.»
L'opera di Niccodemi era già stata trasposta al cinema otto anni prima con un omonimo film diretto da Guido Brignone con Andreina Pagnani come protagonista.
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