Libro di Abramo
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Il Libro di Abramo è un'opera del 1835 attribuita a Joseph Smith fondatore del mormonismo e primo presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni.
Libro di Abramo | |
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Titolo originale | Book of Abraham |
Prima pagina, edizione 1882 | |
Autore | Joseph Smith |
1ª ed. originale | 1835 |
Genere | Sacre scritture |
Sottogenere | religioso |
Lingua originale | inglese |
Joseph Smith ne realizzò il testo effettuando la "traduzione" di un papiro egizio, giunto tra le sue mani mentre viveva a Kirtland (Ohio), grazie all'operato di tale Michael Chandler, che viaggiava tra le città dell'Est degli Stati Uniti mostrando al pubblico alcune mummie provenienti dagli scavi archeologici realizzati in Egitto dall'italiano Antonio Lebolo.
Joseph Smith sostenne che il Libro di Abramo fosse una traduzione di alcuni antichi registri, scritti da Abramo mentre si trovava in Egitto, chiamata Libro di Abramo, scritto dalla sua propria mano, su papiro[1]. La traduzione di Smith descrive la storia della gioventù del patriarca Abramo, la sua chiamata profetica, la sua visita presso il Faraone e la sua visione del cosmo.
L'opera, canonizzata nel 1880 dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, rimane da allora inserita all'interno di uno dei libri delle loro scritture sacre, la Perla di gran prezzo.[2]
Sebbene non sia considerato sacro da alcuni gruppi scismatici, e benché le diverse chiese mormoni abbiano opinioni divergenti riguardo al Libro di Abramo (alcuni negandolo ed altri accettandolo), la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ne sostiene la veridicità, e lo considera sacra scrittura redatta dalla mano del patriarca biblico Abramo.
Il Libro di Abramo contiene numerose dottrine che sono peculiari del mormonismo. Tra le altre:
- Il concetto di una "Formazione dell'Universo" operata dalla divinità organizzando della materia informe (ma già preesistente), ex materia, contrapposto al concetto di "Creazione dell'Universo" dal nulla ex nihilo;
- la pluralità dei soggetti che parteciparono alla creazione;
- una descrizione della struttura dell'Universo, e del suo centro, identificato come "luogo ove dimora Iddio";
- una descrizione dei sette periodi della creazione e della formazione di Adamo.
Si riteneva che il papiro originale del Libro di Abramo fosse andato perduto durante il grande incendio di Chicago del 1871, ma nel 1966 undici frammenti di questi papiri furono casualmente ritrovati nei magazzini del Metropolitan Museum of Art di New York, vennero riconosciuti come parte di quelli posseduti da Joseph Smith e catalogati come Joseph Smith Papyri. Nel 1967[3] gli undici frammenti vennero donati dal Metropolitan Museum alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Secondo la maggior parte degli egittologi che ne hanno analizzato la "traduzione", il lavoro effettuato da Joseph Smith era nel migliore dei casi "fantasioso" e comunque estraneo al reale contenuto dei frammenti, che vengono classificati come comuni testi funerari egizi, databili all'epoca tolemaica attorno al II secolo a.C.
Al di fuori dell'ambito strettamente accademico dell'egittologia, il Libro di Abramo e i frammenti di papiro ad esso collegati rimangono comunque oggetto di discussioni, con tesi sostenute da apologeti mormoni che ne propongono varie spiegazioni ed interpretazioni.