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mafioso italiano (1950) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Mariano Asaro (Castellammare del Golfo, 11 maggio 1950) è un mafioso italiano. Inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia e arrestato il 18 aprile 1997[1] dopo una lunga ricerca[2], era soprannominato "l'americano"[3] per il suo presunto ruolo di collegamento con Cosa nostra statunitense[4].
Di professione odontotecnico. Arrestato nel 1997, era latitante dal marzo del 1994, sfuggito agli arresti operati dai Carabinieri di Trapani nell'ambito dell'"operazione Petrov". Il suo nome, insieme a quello di altri mafiosi della provincia di Trapani, fra i quali quello di Mariano Agate[5], fu scoperto nell'elenco degli iscritti alla loggia massonica "Iside 2"[3][4][5]. Accusato della strage di Pizzolungo[4] e assolto in tutti e tre i gradi di giudizio[6]. Scarcerato per ragioni di salute nel 2003, è ritornato in carcere nel febbraio 2004 per scontare una pena detentiva definitiva di tre anni e quattro mesi di reclusione per porto illegale, continuato e aggravato, in concorso, di armi da fuoco[2]. Nel 2010 è condannato in appello a 15 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso[7][8][9].
Secondo il collaboratore di giustizia Rosario Spatola, era considerato un esperto di esplosivi dagli altri esponenti di Cosa nostra, che si sarebbero rivolti a lui più volte per "consulenze" sull'argomento[4]. Sempre secondo Spatola, Asaro avrebbe fornito le armi utilizzate nell'omicidio del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto ma fu assolto definitivamente da quest'accusa perché scagionato da altri collaboratori di giustizia[10]. Nel 2014 è stato condannato dal Gup a 3 anni e 8 mesi per aver chiesto il pizzo a un imprenditore, presidente di Confindustria Trapani.[11][12]
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