San Demetrio ne' Vestini
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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San Demetrio ne' Vestini è un comune italiano di 1 900 abitanti[1] della provincia dell'Aquila in Abruzzo.
San Demetrio ne' Vestini comune | |
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la chiesa di San Demetrio Megalomartire | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonio Di Bartolomeo (civico) dal 22-9-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 42°17′26″N 13°33′22″E |
Altitudine | 662 m s.l.m. |
Superficie | 16,49 km² |
Abitanti | 1 900[1] (31-12-2022) |
Densità | 115,22 ab./km² |
Frazioni | Stiffe |
Comuni confinanti | Barisciano, Fagnano Alto, Poggio Picenze, Prata d'Ansidonia, Rocca di Mezzo, Sant'Eusanio Forconese, Villa Sant'Angelo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67028 |
Prefisso | 0862 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 066087 |
Cod. catastale | H819 |
Targa | AQ |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 473 GG[3] |
Nome abitanti | sandemetrani |
Patrono | San Demetrio |
Giorno festivo | 26 ottobre |
PIL | (nominale) 40 mln €[4] |
PIL procapite | (nominale) 21 725 €[4] |
Cartografia | |
Posizione del comune di San Demetrio ne' Vestini all'interno della provincia dell'Aquila | |
Sito istituzionale | |
Il territorio del comune è posto in territorio pianeggiante nella bassa valle dell'Aterno, da una quota di 640 metri s.l.m. fino a 1 250 metri s.l.m., ai confini con l'altopiano delle Rocche.
Nel territorio dell'attuale comune di San Demetrio risiedeva il popolo italico dei Vestini, più precisamente i Vestini cismontani, che occupavano la valle del fiume Aterno.[5][6]
La cittadina era conosciuta già nel Medioevo con il nome di "Pagus chrementes" e più tardi come Demetra,[6] ma il toponimo "San Demetrio" comparve nel X secolo presso il Chronicon Farfense; non si trattava allora di un centro fortificato unitario, bensì di un insieme di villaggi sparsi: Cavantoni, Cardamone, Cardabello, Colle, Collarano, Villagrande e Villa San Giovanni. Nel 1254 il castello di Sinizzo, nel territorio di San Demetrio ma ormai scomparso, partecipò come castello fondatore della fondazione dell'Aquila, occupando un locale nel quarto di Santa Maria.
San Demetrio fu coinvolta, come gli altri centri della zona, nella guerra dell'Aquila, portata avanti dal capitano aragonese Braccio da Montone, che nel 1423 occupò il castello; solo il vicino castello di Stiffe riuscì a resistere all'assedio. Dopo la sconfitta di Braccio per mezzo degli angioini, San Demetrio richiese l'autonomia istituendo l'università; staccandosi dal controllo dell'Aquila, iniziò a svilupparsi demograficamente ed economicamente, con la coltivazione dei cereali. In quest'epoca prosperarono le famiglie borghesi dei Marimpietri, dei Cappa, dei Cappelli e dei Visca, che, con il ricavato della pastorizia e della transumanza, si trasferirono anche all'Aquila. Nel 1442 soggiornò a San Demetrio il re Alfonso I d'Aragona, venuto per porre fine a una lotta territoriale tra il paese e L'Aquila.
Nel 1553 San Demetrio fu infeudata al capitano Ferdinando Aguilera, nel 1691 l'università chiese al Regno di istituire il mercato pubblico ogni venerdì di settimana, tradizione rimasta sino ad oggi. Nel 1809 venne concesso a San Demetrio il favore di celebrare ogni anno una speciale fiera, il 5 luglio 1862, quando la città era entrata nel nuovo Regno d'Italia, modificò il nome, identico a quello di un altro comune della Calabria, in "San Demetrio ne' Vestini", in ricordo dell'antico popolo italico.
Il 6 aprile 2009 l'alta provincia dell'Aquila fu colpita da un violento terremoto, che causò a San Demetrio ne' Vestini tre vittime e numerosi danni. Tra i più ingenti, si segnalano i crolli della facciata della chiesa di Santa Maria dei Raccomandati, del campanile della chiesa di San Giovanni, nella frazione omonima, e la devastazione[non chiaro] del lago Sinizzo.[7]
Le maggiori attrazioni naturalistiche nel territorio del comune sono le Grotte di Stiffe, nei pressi dell'omonima frazione, e il lago Sinizzo.
Abitanti censiti[8]
Oltre alle feste patronali il Comune organizza la Festa del Grano e del Pane, che si tiene ad Agosto nelle diverse frazioni.
Il paese è lambito dalla strada regionale 261 Subequana, che lo collega a L'Aquila e alle località della valle dell'Aterno. Inoltre in corrispondenza dell'abitato, dalla SR 261 si diramano varie strade provinciali tra cui la n. 8 "Peltuinate", che conduce alla statale 17 dell'Appennino Abruzzese (principale collegamento tra il comune e Sulmona e Pescara).
Il comune è attraversato dalla ferrovia Sulmona-L'Aquila, linea secondaria a binario unico e trazione diesel, che lo serve con la stazione di San Demetrio de' Vestini, posta a circa 1,6 km dal paese.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 12 maggio 2001 | Fabrizio Andreassi | Lista civica di centro | Sindaco | [10][11] |
13 maggio 2001 | 27 maggio 2006 | Giovanni Centi | Lista civica | Sindaco | [12] |
28 maggio 2006 | 22 febbraio 2015 | Silvano Cappelli | Lista civica Uniti per San Demetrio | Sindaco | [13][14] |
23 febbraio 2015 | 30 maggio 2015 | Natalino Benedetti | Commissario Straordinario | [15] | |
31 maggio 2015 | 22 settembre 2020 | Silvano Cappelli | Lista civica Uniti per San Demetrio | Sindaco | [16] |
22 settembre 2020 | in carica | Antonio Di Bartolomeo | Lista civica Uniti per San Demetrio | Sindaco | [17] |
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