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casale arabo, ora scomparso, ubicato a ovest di Bivona Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Villanova, riportato anche come Villa Noba, Bellanubu, Billanoba, Billanûbah e Ballanûbah, era un casale arabo posto a occidente di Bivona, comune italiano della provincia di Agrigento in Sicilia[1].
Fu la patria di al-Ballanūbī, poeta arabo-siciliano vissuto tra l'XI e il XII secolo, che dalla località traeva l'etnico (nisba) con cui è conosciuto[2].
Il geografo arabo Yāqūt[3] lo definisce bulayda, cioè "paesetto". Secondo Michele Amari, la mancanza di menzioni nell'abbondante documentazione diplomatica della Sicilia normanna lasciava presumere che il borgo doveva essere sparito, o andato deserto, già prima della conquista normanna[4]:
«Billanoba, patria del poeta siciliano Billanobi, sembra distrutta pria del conquisto normanno; non leggendosi nei tanti diplomi che abbiamo dal fine dell'XI secolo in qua.»
Tuttavia, il casale di Villanova è ricordato in un diploma del 1171[5], insieme agli abitati di Billucchio, Gordalisi, Sebi e Rahal Nicola: erano tutti casali posti a occidente di Bivona. Villanova dovette esistere almeno fino alle soglie del XV secolo, dato che viene ricordato in un documento del 1408 come feudo di un tal Giovanni Amato[6].
Paolo Collura[7] congetturò che il casale di Villanova fosse da localizzare nella zona dove in seguito sarebbero sorti i paesi di Villafranca Sicula e Lucca Sicula, a ovest di Bivona[8].
Villanova e gli altri casali della zona furono gradatamente abbandonati e la loro popolazione emigrò soprattutto a Bivona, come dimostrano i censimenti focatici delle Universitates della Sicilia occidentale[9].
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