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9. Panzer-Division (Wehrmacht)

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9. Panzer-Division (Wehrmacht)
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La 9. Panzer-Division[2] era una divisione corazzata della Wehrmacht che combatté durante la seconda guerra mondiale.

Fatti in breve Descrizione generale, Attiva ...

Creata a partire dalla 4. Leichte-Division (4ª divisione leggera), questa unità partecipò a numerose campagne militari, distinguendosi in azione e diventando la seconda unità più decorata dello Heer con 61 Croci di Cavaliere della Croce di Ferro,[3] superata solo dalla 4. Panzer-Division.

Tra i suoi ufficiali si ricordano Karl Hanke, che prestò servizio nella divisione negli anni 1939-1940 diventando in seguito governatore della Bassa Sassonia nonché Reichsführer-SS nel 1945, Alfred von Hubicki, generalmajor nell'esercito austriaco prima dell'Anschluss, e Otto Ernst Remer, il quale contribuì al fallimento dell'attentato a Hitler del 20 luglio 1944 e che, una volta finita la guerra, fonderà il Partito Socialista del Reich di stampo neo-nazista.[3]

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Le origini con la 4. Leichte-Division

TEATRI OPERATIVI DELLA 9. PANZER-DIVISION
LuogoPeriodo
Germaniagen 1940 - mag 1940
Paesi Bassi, Belgio e Franciamag 1940 - set 1941
Polonia e Bulgariaset 1940 - apr 1941
Balcaniapr 1941 - lug 1941
Fronte orientale, settore sudlug 1941 - ott 1941
Fronte orientale, settore centroott 1941 - set 1943
Fronte orientale, settore sudset 1943 - mar 1944
Franciamar 1944 - set 1944
Germania ovestset 1944 - dic 1944
Ardennedic 1944 - feb 1945
Germania ovestfeb 1945 - apr 1945
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Simbolo della 4. Leichte-Division

Il 1º aprile 1938 nacque a Vienna la 4. Leichte-Division (4ª divisione leggera)[4] che prenderà parte nel marzo 1939 all'occupazione tedesca della Cecoslovacchia.
All'avvento della seconda guerra mondiale la divisione fu utilizzata nella campagna di Polonia in seno al XXII Corpo motorizzato di von Kleist, e nonostante fosse l'unità con il minor numero di carri armati (57 Panzer I e cinque Panzerbefehlswagen, carri comando disarmati, appartenenti al 33. Panzer-Abteilung, 33º battaglione corazzato)[5] riuscì ugualmente a compiere una rapida avanzata verso i fiumi San e Bug.

Una volta che la Polonia si arrese la 4. Leichte-Division fu posta in riserva e il 25 ottobre venne rimpatriata per procedere, il 3 gennaio 1940, alla trasformazione nella nuova 9. Panzer-Division.

La nuova divisione in Francia

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Carristi della 9ª Panzer a Rotterdam

Nel maggio 1940, questa volta sotto la 18ª Armata (generalmajor Erich Marcks)[6] del XXIV Corpo motorizzato, la nuova 9. Panzer-Division iniziò la campagna di Francia invadendo i Paesi Bassi con 30 Panzer I, 54 Panzer II, 41 Panzer III, 16 Panzer IV e 12 carri comando.[5] Partita dalla zona di Goch, l'avanzata della divisione tedesca toccò Dordrecht e Rotterdam, continuando verso il Belgio puntando su Anversa e Gand.[7]

Dopo questa vittoriosa avanzata l'unità penetrò in territorio francese partecipando alla battaglia di Dunkerque, dopodiché il 13 giugno venne aggregata alla 6ª Armata di von Reichenau per iniziare l'operazione Rot, l'invasione totale della Francia. Dopo duri scontri nel settore di Amiens la 9ª Panzer riuscì a vincere la resistenza del nemico incalzandolo fino alla Senna e oltre il fiume Yonne, raggiungendo Lione al momento dell'armistizio, chiesto dal generale francese Weygand il 25 giugno 1940.

Nei Balcani

La divisione non rimase a lungo in Francia e già nel luglio 1940 si trovava a Sankt Pölten, in Austria, dove il suo 33. Panzer-Regiment (33º reggimento corazzato) ricevette rinforzi.[7]

A settembre l'unità venne spostata in Polonia e posta in organico alla 12ª Armata (in Austria faceva invece parte della 4ª Armata) del feldmaresciallo Wilhelm List[8] con la quale, dopo un breve periodo passato in Romania come unità d'addestramento,[7] raggiunse la Bulgaria il 12 marzo 1941.
Da qui circa un mese dopo la 9. Panzer-Division prese parte all'operazione Marita addentrandosi in territorio jugoslavo occupando Skopje e Debar, quindi diresse la sua attenzione alle truppe inglesi e greche presenti nello stato di Ioannis Metaxas: la resistenza offerta dai difensori non bastò ad arrestare l'avanzata della 9ª Panzer, che riuscì a respingere il nemico oltre Larissa partecipando in seguito alla vittoriosa occupazione di Atene.

Al fronte orientale

Una volta terminate le operazioni in Grecia la divisione corazzata venne fatta convergere in Germania per un periodo di riposo e riorganizzazione in vista dell'operazione Barbarossa, l'invasione dell'Unione Sovietica.
Nel giugno 1941 la 9. Panzer-Division, forte di 8 Panzer I, 32 Panzer II, 71 Panzer III, 20 Panzer IV e 12 Panzerbefehlswagen,[5] varcò il confine sovietico assegnata all'Heeresgruppe Süd (feldmaresciallo von Rundstedt) avanzando e conseguendo subito eccellenti risultati a Ternopil', nella battaglia di Uman' e in quella di Kiev. A settembre venne trasferita all'Heeresgruppe Mitte per marciare in direzione di Mosca, ma le piogge e il fango autunnale rallentarono i movimenti dei carri armati che si bloccarono a circa 50 km dal Cremlino di Mosca.[5] a causa della resistenza nemica, dopo aver preso però la cittadina di Kursk.
La battaglia di Mosca spinse indietro le forze della Wehrmacht, ma la 9ª Panzer riuscì a resistere fino al giugno 1942 a est di Ščigry, muovendo nello stesso mese a Voronež dove le sue esauste truppe ricevettero rinforzi che portarono i carri utilizzabili dalla divisione a 22 Panzer II, 99 Panzer III, 21 Panzer IV e 2 carri comando.[9] Fino alla fine dell'anno la divisione combatté sulla difensiva nei dintorni della città e vicino a Ržev, riposandosi solo dall'8 ottobre al 15 novembre 1942,[7] quando venne temporaneamente ritirata dal fronte.

Ad aprile 1943 la divisione si trovava a Orël dove rimase fino a luglio impegnandosi poi nella battaglia di Kursk con la 9ª Armata del XXXXVII.[10] Corpo corazzato. Dopo la sconfitta gli uomini e i carri armati affrontarono duri scontri a Donec'k e Zaporižžja, continuando ad arretrare sino a Kremenčuk, raggiunta nell'ottobre 1943.
I continui scontri decimarono le file della 9. Panzer-Division, carente ora di artiglieria, uomini e carri armati (ne erano rimasti circa trenta),[9] ma le necessità di guerra imposero all'unità di battersi ancora, da gennaio a marzo 1944, a Nikopol', Kryvyj Rih e Odessa (sotto la 6ª Armata).

Dallo sbarco in Normandia a Brno

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Un Panzer V Panther della 9. Panzer-Division viene trasportato via treno al fronte occidentale

Nell'aprile 1944 i resti della provata divisione corazzata vennero inviati a Nîmes, in Francia, per un periodo di riposo durante il quale assorbì rinforzi provenienti dalla 155. Reserve-Panzer-Division (155ª divisione corazzata della riserva).[7] che portarono a circa 13.000.[9] gli effettivi a disposizione del generalmajor Erwin Jollasse, comandante della divisione in quel periodo.

Al momento dello sbarco in Normandia l'unità si trovava ad Avignone; all'inizio di agosto venne trasferita precipitosamente verso il fronte dopo il crollo delle difese tedesche a seguito dell'operazione Cobra. La divisione corazzata entrò in combattimento il 10 agosto presso Alençon e Argentan dove venne sorpresa dalla 2e division blindée francese e subì gravi perdite di uomini e mezzi senza riuscire a fermare l'avanzata nemica. Uscita quasi distrutta da questi scontri, la 9. Panzer-Division dovette essere ritirata dalla prima linea e rimase coinvolta nella sacca di Falaise da dove, nella terza settimana di agosto, i superstiti riuscirono a sfuggire dopo aver perso tutto il loro materiale pesante.

In precedenza, più precisamente il 12 giugno 1944, il kampfgruppe Unger (gruppo di battaglia Unger, dal nome del comandante e appartenente alla 9ª Panzer ma rimasto provvisoriamente nella Vaucluse) si macchiò di un crimine di guerra uccidendo, insieme a reparti di terra della Luftwaffe e della divisione Brandenburg, 53 persone (di cui 26 civili) a Valréas.[3]

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21 giugno 1944, Normandia: elementi della 9. Panzer-Division

I pochi che scamparono alla cattura (si parla di una dozzina di carri armati).[9] si radunarono al confine tra Francia, Germania e Lussemburgo per ritornare subito in azione ad est di Thionville aiutati dalla 116. Panzer-Division, in seno alla 5ª Armata corazzata (SS-Oberst-Gruppenführer Josef Dietrich)[11] prima e alla 7ª Armata dopo (general der Panzertruppe Erich Brandenberger)[12] con cui affrontò gli Alleati a Stolberg e Monschau, registrando ancora una volta ingenti perdite che la obbligarono ad un periodo di riposo presso Aquisgrana.

Alla fine di settembre, a Xanten, la 9. Panzer-Division aggregò il 2105. Panzer-Abteilung montato su carri Panzer V Panther e la 105. Panzer-Brigade (105ª brigata corazzata), quindi venne inviata in ottobre ad Arnhem, Nimega e Venlo per contrastare le truppe britanniche, dopodiché il 15 dicembre si concretizzarono nuovi rinforzi provenienti dal 301. Panzer-Abteilung (Fkl.) (301º battaglione carri radiocomandati) composto da 12 Panzer VI Tiger I.[7] L'offensiva delle Ardenne, l'ultimo contrattacco della Wehrmacht sul fronte occidentale, iniziò il 16 dicembre e la 9. Panzer-Division vi prese parte: i suoi uomini e mezzi, di nuovo sotto la 5ª Armata corazzata, avanzarono fino a Rochefort prima di fermarsi a causa della penuria di carburante, ma non riuscirono a mantenere le posizioni e ripiegarono presto alle posizioni di partenza.

Nel primo mese del 1945 la divisione combatté con gli ultimi 29 carri rimasti.[9] nell'Eifel, arretrando fino al Reno con la 15ª Armata dove cercò inutilmente di difendere il ponte di Remagen, rimasto incidentalmente intatto e quindi percorribile dagli americani, la città di Bad Honnef e Colonia. La ferocia degli scontrì non risparmiò minimamente la 9ª Panzer: le rimanevano infatti circa 600 uomini e 15 mezzi corazzati, inoltre perì anche Harald von Elverfeldt, il comandante della divisione.[9] In aprile i superstiti vennero intrappolati nella sacca della Ruhr.
Un kampfgruppe riuscì abilmente a non cadere prigioniero degli americani e si fece strada fino a Lippstadt, dove venne reintegrato nella 5ª Armata corazzata. Resistette fino al 21 aprile mentre si trovava nella foresta dell'Harz;[7] il resto della divisione capitolò nella Ruhr cinque giorni più tardi.

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Ordine di battaglia

Riepilogo
Prospettiva

maggio - agosto 1940: campagna di Francia[3][7]

  • Stab (Quartier generale)
  • 33. Panzer-Regiment (33º reggimento corazzato)
    • Panzer-Abteilung I (1º battaglione corazzato)
    • Panzer-Abteilung II
  • 9. Schützen Brigade (9ª brigata di fanteria meccanizzata)
    • 10. Schützen-Regiment
    • 11. Schützen-Regiment
    • 59. Kradschützen-Bataillon (59º battaglione motociclisti) - dall'agosto 1940
  • 701. Schwere-Infanterie-Geschütz-Kompanie (701ª compagnia pesante di cannoni da fanteria) - fino al febbraio 1942
  • 102. Artillerie-Regiment (102º reggimento di artiglieria)
    • Artillerie-Abteilung I
    • Artillerie-Abteilung II
    • Artillerie-Abteilung III
  • 9. Aufklärungs-Bataillon (9º battaglione da ricognizione)
  • 50. Panzerjäger-Abteilung (50º battaglione cacciacarri)
  • 86. Pionier-Bataillon (86º battaglione del genio militare)
  • 85. Nachrichten-Abteilung (85º battaglione trasmissioni)
  • 60. Versorgungstruppen (unità di supporto)

1943: fronte orientale.[3][7]

  • Stab
  • 33. Panzer-Regiment
    • Panzer-Abteilung I
  • 10. Panzergrenadier-Regiment (10º reggimento panzergrenadier)
    • Panzergrenadier-Bataillon I
    • Panzergrenadier-Bataillon II
  • 11. Panzergrenadier-Regiment
    • Panzergrenadier-Bataillon I
    • Panzergrenadier-Bataillon II
  • 102. Panzer-Artillerie-Regiment (102º reggimento di artiglieria corazzato)
  • 9. Panzer-Aufklärungs-Abteilung
  • 287. Heeres-Flak-Artillerie-Abteilung (287º distaccamento FlaK dell'esercito)
  • 50. Panzerjäger-Abteilung
  • 86. Panzer-Pionier-Bataillon
  • 85. Panzer-Nachrichten-Abteilung
  • 60. Panzer-Versorgungstruppen
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Decorazioni

Il valore che la divisione espresse nelle numerose battaglie affrontate è dimostrato dall'elevato numero di medaglie assegnate ai suoi membri: uno di loro venne insiginito della Spilla per il combattimento corpo a corpo in oro,[13] 130 ricevettero la Croce Tedesca in oro e due quella d'argento,[14] 53 furono insigniti della Spilla d'Onore dell'Esercito e 61 si videro appuntare la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro, delle quali quattro con Fronde di Quercia e una con Fronde di Quercia e Spade.[3]

Comandanti

Riepilogo
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Aprile 1945: Panther Ausf. A del 33. Panzer-Regiment distrutto a Colonia
Nome Grado Inizio Fine Note
Alfred von HubickiGeneralmajor3 gennaio 19401º agosto 1940
Alfred von HubickiGeneralleutnant1º agosto 194015 aprile 1942
Johannes BaeßlerGeneralmajor15 aprile 194226 luglio 1942
Heinrich-Hermann von HülsenOberst27 luglio 194228 luglio 1942
Walter SchellerGeneralleutnant28 luglio 194220 luglio 1943
Erwin JollasseOberst22 luglio 194330 settembre 1943
Erwin JollasseGeneralmajor1º ottobre 194320 ottobre 1943ferito gravemente per una caduta
il 21 ottobre 1943
Johannes SchulzGeneralmajor21 ottobre 194327 novembre 1943caduto in azione
Max SperlingOberst27 novembre 194328 novembre 1943
Walter BömersOberst1º dicembre 1943[15]7 gennaio 1944
Erwin JollasseGeneralmajor8 gennaio 194419 marzo 1944ricoverato il 12 marzo 1944
Clemens BetzelOberst20 marzo 19441º maggio 1944
Erwin Jollassegeneralmajor17 maggio 1944[16]15 agosto 1944ricoverato il 12 agosto 1944
Max SperlingOberst15 agosto 19441º settembre 1944
Max SperlingGeneralmajor1º settembre 194416 settembre 1944
Harald von ElverfeldtGeneralmajor21 settembre 194428 dicembre 1944ferito durante un attacco aereo
Friedrich Wilhelm von MellenthinGeneralmajor28 dicembre 1944febbraio 1945
Harald von ElverfeldtGeneralleutnantfebbraio 19456 marzo 1945caduto nei combattimenti di
strada a Colonia
Helmut ZollenkopfOberst6 marzo 194526 aprile 1945

Dati tratti da:[7]

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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