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ASKfm
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ASKfm, precedentemente noto come Ask.fm o semplicemente Ask[3], il cui nome starebbe per "Ask for me"[4], è stato un social network basato su un'interazione "domanda-risposta", lanciato il 16 giugno 2010 da Mark Terebin.[5]
Scopo del sito era quello di scrivere domande sul profilo degli altri membri. Il servizio era basato principalmente sull'anonimato[4], per cui era possibile scrivere domande in forma anonima sulla bacheca degli altri utenti e seguire gli utenti senza che essi lo sapessero. Per domandare e rispondere era necessario registrarsi al sito.[6]
Il sito, nelle condizioni di utilizzo, stabiliva che gli utenti di ASKfm dovessero avere almeno 13 anni.[7][8]
ASKfm è stato ufficialmente chiuso il 1º dicembre 2024, in seguito a un annuncio fatto dai suoi amministratori.[9]
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Storia
ASKfm viene ideato in Lettonia[4] come rivale di Formspring nel 2010[10] e in seguito ha scalato le classifiche fra i siti più ricercati nel web.[11]

Nel 2013 ha più di sessanta milioni di utenti registrati, di cui 13,2 milioni che lo frequentano quotidianamente.[12] È disponibile in 150 lingue.[13]
Nel 2015, secondo Alexa, i paesi con più utenti registrati sul sito sono (in ordine decrescente): Stati Uniti, Russia, Messico, e Giappone.[14]
Nell'agosto 2014, il gruppo IAC/InterActiveCorp, ha annunciato l'acquisto di ASKfm e la sua integrazione con Ask.com, con il dichiarato intento di estirparvi il bullismo. Tutto il vecchio staff di ASKfm non farà parte della nuova struttura.[15]
Applicazioni per dispositivi mobili
Nel 2013 arriva all'interno dell'App Store l'applicazione ufficiale del sito.[16] L'anno precedente era stata creata l'applicazione Ask FM, scaricabile nel Play Store per i dispositivi Android.[17]
Gli sviluppatori del sito hanno annunciato che sarà elaborata un'applicazione per il sistema operativo Windows Phone, anche se non hanno specificato la data precisa.[18]
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Funzionamento e utilizzo
L'utilizzo del sito consiste nel porre e rispondere a domande personali che gli utenti si scambiano fra loro.[13][19]
Solo agli utenti iscritti ad ASKfm è concesso porre domande sulle bacheche altrui.[20] Le domande non possono superare, in qualsiasi caso, i 300 caratteri.[13][21]
Ci si può iscrivere utilizzando i propri dati di Facebook, VKontakte o Twitter.[22]
Quando si risponde a una domanda, la risposta diventa visibile sulla bacheca del proprio profilo e gli altri utenti hanno la possibilità di cliccare «mi piace» se la condividono.[19]
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Controversie
Riepilogo
Prospettiva
A metà del 2013 vari quotidiani internazionali hanno posto l'attenzione sul problema del cyberbullismo all'interno del sito.[5][12][23][24]
Tale fenomeno è accentuato dal fatto che le domande poste sui profili degli altri utenti si presentano quasi sempre in forma anonima; dunque per chi utilizza il sito non è possibile risalire all'identità di chi pone tali domande.[25]
Il sito ha risposto alle accuse affermando che esso possiede una «funzione di reporting». Inoltre, esiste un «numero di moderatori per combattere il bullismo».[26][27] Tuttavia, non risultano casi in cui i commenti (contenenti insulti o minacce di morte) siano stati cancellati, anche per le minacce esplicite.[26][28]
Il caso «Hannah Smith»
Dopo il suicidio di Hannah Smith, quattordicenne del Leicestershire, avvenuto il 2 agosto 2013 a causa di insulti e inviti all'autolesionismo[29] scritti sul suo profilo di Ask.fm, il premier David Cameron ha chiesto di boicottare il sito, definendolo «pieno di odio».[30][31]
In un primo momento i dirigenti di Ask.fm dichiararono che alcuni dei messaggi pieni di insulti erano stati inviati dalla ragazzina a se stessa.[32] In seguito affermarono di voler collaborare con gli investigatori che cercano di individuare i responsabili di insulti e offese a danno della ragazzina e promisero di fornire alle autorità i nomi dei cyberbulli.[33][34]
La sorella di Hannah, Joanne, criticò pesantemente il sito, affermando inoltre che «Ask.fm crea dipendenza, è difficile da spiegare».[35] Il padre di Hannah, Dave, ha accusato i creatori di Ask.fm di omicidio colposo, chiedendosi: «Quanti teenager si devono uccidere a causa degli abusi online prima che si faccia qualcosa?».[36]
Altre controversie relative ad adolescenti
- Altri suicidi di adolescenti sono stati collegati all'utilizzo di Ask.fm,[37] tra cui quello di Clara Puglsey,[5] quello di Erin Gallagher, tredicenne che si impiccò nell'ottobre 2012[38], e quello di Jessica Laney, sedicenne che si suicidò nello stesso modo alla fine del 2012.[39] La madre di Gallagher ha richiesto la chiusura del sito.[38]
- Il sito ebbe un ruolo determinante per la diffusione di «rivelazioni, scandali sessuali e retroscena» riguardanti un liceo dell'Ohio, attraverso un account anonimo, nell'agosto 2013.[40]
- Nel settembre 2013, a Lakeland, la dodicenne Rebecca Ann Sedwick si uccise per via degli insulti ricevuti tramite Ask.fm e altri siti (tra cui Instagram e Kik Messenger).[41]
- Nello stesso mese una rissa di adolescenti tra i 14 e i 16 anni venne organizzata su Ask.fm, nella città di Bologna, nella zona giardini Margherita.[42][43]
- Nel febbraio 2014 una quattordicenne di Padova si uccise a seguito degli inviti al suicidio che le venivano inviati su Ask.fm dai suoi coetanei in maniera anonima.[44][45]
- Nell'aprile 2014 una quattordicenne di Venaria Reale (TO) si buttò dal sesto piano del suo palazzo dopo aver ricevuto insulti su Ask.fm sul suo aspetto fisico.[46]
Reclutamento di giovani da parte dell'ISIS
In un articolo apparso sul Washington Post viene spiegato come la piattaforma venga utilizzata dall'ISIS al fine di reclutare giovani per andare a combattere in Siria a fianco dei jihādisti.[47]
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Opinioni
Riepilogo
Prospettiva
«Le parole possono uccidere? Ci sono parole “assassine”? L’unica risposta sensata sembrerebbe essere: no. Ma sarebbe una risposta affrettata. Avital Ronell, filosofa statunitense, ha parlato di “testi assassini”, tra cui I dolori del giovane Werther di Goethe che avrebbe scatenato un’ondata di suicidi in tutta Europa. Uno dei maggiori antropologi del Novecento, Claude Lévi-Strauss ha parlato di “casi attestati in parecchie regioni del mondo, di morte per scongiuro o sortilegio”. Casi estremi: ma che attestano come, in certi contesti, le parole in quanto tali possano produrre morte. [...] Oggi non dobbiamo nasconderci che la rete può essere uno di questi contesti, anche perché in essa il linguaggio ha un enorme potere. Cominciare a comprenderlo è il primo passo per poter elaborare strumenti culturali e giuridici di difesa. [senza fonte]»
Sulla stessa linea è intervenuto su Repubblica lo scrittore Gabriele Romagnoli, affermando:[48]
«Chi ti vuol parlare ci mette il nome o il volto, chi ti vuole offendere si nasconde. [Bisognerebbe] tappare certi spazi.»
Secondo Sameer Hinduja, professore di criminologia alla Florida Atlantic University:[49]
(inglese)
«Part of the appeal of platforms like Ask.fm — where you create a profile and allow people to ask you questions — is the need for affirmation. [...] You need to be validated when you're a teenager [...] and so these sites completely meet that need. Because it's like: "This is so great. Someone asked me a question. Someone took the time to visit my profile ... and like my picture and leave a comment".»
(italiano)
«Parte del fascino di piattaforme come Ask.fm — dove si crea un profilo e si consente alle persone di porre delle domande — è la necessità di affermazione. [...] Quando sei un adolescente senti il bisogno di essere apprezzato dagli altri [...] e così questo sito viene incontro completamente alla tua necessità. Perché è come se pensassi "Che bello, Qualcuno mi ha fatto una domanda. Qualcuno ha avuto tempo di visitare il mio profilo... e di mettere "mi piace" alla mia foto e di lasciare un commento".»
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Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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