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Adalgiso Ferraris
musicista italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Adalgiso Ferraris (Novara, 16 febbraio 1890[1] – Woolwich, 31 dicembre 1968) è stato un compositore e pianista italiano naturalizzato inglese.
Gli arrangiamenti e le composizioni di Ferraris erano basati su generi classici e popolari, con un sapore particolare di tradizioni gitane, ungheresi e russe. Tra le sue canzoni più conosciute ci sono la romantica canzone russa "Occhi neri", "Calinerie", "Souvenir d'Ukraine", "The Russian Pedlar", "Two Guitars"[2] e "A Balalaika"[3][4]
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
I primi anni
Ferraris nacque a Novara in Piemonte. Studiò poi alla Regia Accademia Filarmonica di Bologna, e studiò pianoforte e composizione musicale con Manfredi e Crescentino.[5]
Esperienza in Russia
Nel 1910 Ferraris si recò in Russia per studiare con Tchevnioroshy a San Pietroburgo. Qui mantenne gli studi suonando negli ultimi anni della movida "belle Epoque" della capitale.
Ha sviluppato le sue abilità soprattutto nel concertino e soprattutto nella musica zigana.[5] Nel 1912 divenne pianista in un'orchestra nella quale suonò anche dentro Carskoe Selo.[5]
- Ferraris a San Pietroburgo nel 1912
- Orchestra da salotto di Ferraris al Grand Hotel du Nord, San Pietroburgo
Una delle sue canzoni più famose in stile russo è "Occhi neri", pubblicato attorno al 1910 come Schwarze Augen con l'editore tedesco Otto Kuhl.[6] Ferraris lo pubblicò poi nuovamente nel 1931 con Paris Editions Salabert, come "Tes yeux noirs (impression russe) "[3] e con Jacques Liber, il 9 ottobre 1931, come "Occhi neri".[7] La canzone fu un successo degli anni '30, con artisti come Albert Sandler filmato dal British Pathé nel 1932[8], Leslie Jeffries filmato dal British Pathé nel 1939[9] e cantata da Al Bowlly, con le parole di Albert Mellor.[10] Lo stesso Ferraris può essere visto in un film British Pathé del 1934 di Alfredo e la sua banda zigana, seduto nell'orchestra dietro il solista Alfredo.[11] A volte suonavano insieme, come mostrato in questa foto qui sotto all'Alexandra Palace di Londra.
- Ferraris all'Alexandra Palace di Londra nel 1935, con Alfredo e la sua orchestra
Tra le altre versioni, una registrazione del 1941 di Dark Eyes (di Ferraris) suonata da Harry Parry e il suo sestetto radiofonico fu un successo durante la guerra,[12] e un'interpretazione molto originale per chitarra elettrica, suonata da Chet Atkins.[13] La versione di Ferraris è suonata ancora oggi da molti artisti come il Trio Artemis[14] e Hristo Kardjiev[15][16]. Il brano è stato registrato in Italia da Nino Impallomeni e dalla sua orchestra,[17] e da Don Rico e la sua Orchestra.[18]
Prima guerra mondiale
Ferraris fu catturato dalla guerra in Russia e viaggiò attraverso la Finlandia attraverso l'Inghilterra per tornare in Italia e arruolarsi nell'esercito italiano.
Successo in Inghilterra
Dopo la prima guerra e il matrimonio nel 1920 con Adele Brunelli, Ferraris si recò a Londra, dove suonò con la sua band, la Novarese Band, compose e pubblicò molte canzoni famose.[3][19][20]
A Londra, Ferraris suonò nella Piccadilly Orchestra e in altre orchestre londinesi e conobbe molti musicisti dell'epoca che suonavano la sua musica, tra cui i violinisti Al Bowlly, Albert Sandler e Leslie Jeffries[8][9][10]. Molto prolifica è stata anche la sua collaborazione con Max Jaffa, con molte canzoni di Ferraris registrate da Jaffa, come, nuovamente, Dark Eyes, "Souvenir d'Ukraine", Gipsy Idylle, e altre canzoni,[21] come mostrato nel Vocalion Broadcast del novembre 1932.
Nel 1932 Ferraris scrisse "The Russian Pedlar", che divenne uno dei suoi maggiori successi, suonato da gruppi come The Commodore Grand Orchestra.[22][23]
Nel 1936 Mantovani e la sua band portano al successo "A Balalaika"[24] come tango.
Un'altra famosa canzone di Ferraris degli anni '30 sono gli arrangiamenti orchestrali e per pianoforte di Two Guitars, che sono ancora un successo per le band in tournée, tra cui la Budapest Gypsy Symphony Orchestra e altri come Zoltan Maga.[2][25]
Alla fine degli anni Trenta, la cantante italiana Dora Menichelli con il famoso duo Bormioli-Semprini registra, con la Parlophon, alcune canzoni di Ferraris in italiano, tra cui "la canzone che nome non ha", attualmente conservata al Museo Italiano dell'Audiovisivo e del Cinema.[26]
Ecco un elenco di alcune delle sue canzoni meno conosciute:
Gli ultimi anni
Allo scoppio della seconda guerra mondiale ritornò in Italia come cittadino italiano e vi rimase fino alla fine della guerra. Tornò poi in Inghilterra, naturalizzandosi britannico. Nei tempi difficili della Londra del dopoguerra ricominciò la sua carriera musicale e fondò anche una casa editrice musicale.
- Il musicista e compositore Adalgiso Ferraris a Londra nel 1947
Continuò a vivere a Londra, componendo e suonando musica sul suo amato "Pleyel" d'antiquariato, fino alla sua morte, avvenuta nel 1968, nella sua casa di Woolwich.
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Note
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