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Al-Quwwat al-Jawwiyya al-'Arabiyya al-Suriyya
forza armata della Siria Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La al-Quwwāt al-Jawwiyya al-ʿArabiyya al-Sūriyya (in arabo القوّات الجوية العربية السورية?) ufficialmente Forza aerea araba siriana è l'attuale aeronautica militare della Siria e parte integrante delle Forze armate siriane.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
La fine della Seconda guerra mondiale ha portato ad un ritiro del Regno Unito e della Francia dai territori del Medio Oriente compreso la Siria. Nel 1948 fu costituita ufficialmente l'aeronautica militare siriana sulla base della prima classe di piloti brevettati dalle scuole di volo nel Regno Unito.
Nel 1950, la Siria e l'Egitto tentarono una unificazione nella Repubblica Araba Unita e ciò portò a un incremento di velivoli e di personale dell'aviazione siriana, ma l'unione non durò a lungo. Con l'ascesa del partito Ba'th e del suo leader Hafiz al-Asad, la Siria iniziò un piano di alleanze con i paesi del Patto di Varsavia per procurarsi aiuti e supporto dalla allora Unione Sovietica. In seguito a questi accordi, vi furono massicce forniture di materiali bellici dell'Europa dell'est per le Forze armate siriane, compresa l'aviazione.
L'aeronautica siriana, nonostante l'addestramento e le capacità, non è mai riuscita ad avere la meglio su Israele. Durante la guerra dei sei giorni, la Heyl Ha'Avir israeliana mise rapidamente la sua avversaria siriana in condizioni di non nuocere, distruggendo i due terzi delle forze e costringendo la rimanente parte a ritirarsi lontano dal confine israeliano. La superiorità aerea ottenuta ha facilitato le Forze Armate Israeliane nella condotta della guerra che portò alla disfatta dell'Esercito Siriano e alla perdita delle alture del Golan.
La successiva guerra del Kippur vide le forze aeree siriane ed egiziane, nuovamente alleate in chiave anti israeliana, dapprima in vantaggio, poi subire la perdita di più aerei di quanti ne erano riusciti ad abbattere.
Durante il conflitto la Pakistani Fida'iyye, l'aviazione militare pakistana, inviò 16 piloti in Medio Oriente al fine di sostenere Siria ed Egitto, ma al momento del loro arrivo il governo egiziano aveva già firmato il cessate il fuoco lasciando la Siria come unico stato in guerra contro Israele. Otto piloti dell'aviazione pakistana iniziarono le attività dalle basi siriane, formando la Sezione A della 67ª Squadriglia con base Dumayr.[3]
I piloti pakistani utilizzarono i MiG-21 siriani conducendo missioni di Combat air patrol, cioè di pattugliamento antiaereo. Il tenente A. Sattar Alvi fu il primo pilota pakistano ad abbattere un Mirage israeliano in un combattimento aereo e per questo fu decorato dal governo siriano. Altri combattimenti aerei videro coinvolti gli F-4 Phantom israeliani con l'aviazione pakistana che però non perse un solo pilota o aereo nel corso del conflitto. I piloti pakistani sono rimasti in Siria sino al 1976, addestrando i piloti siriani alla guerra aerea.
Al termine della guerra, la Siria rimase nell'area di influenza del blocco comunista, mentre l'Egitto passò all'area d'influenza NATO, ricevendo di conseguenza equipaggiamenti occidentali.
Anche se continuava a ricevere aiuti orientali per la sua aeronautica, la Siria non ha avuto alcun successo durante la successiva guerra in Libano contro Israele del 1982, perdendo 87 aerei senza riuscire ad abbatterne nemmeno uno.[4]
Modernizzazione
Anche dopo il 1982, l'aviazione siriana ha continuato a ricevere armamenti di costruzione orientale secondo un piano di modernizzazione, tuttavia l'entità del rinnovamento non è nota con esattezza. Ne è infatti noto l'esatto numero ufficiale di aerei che compone l'aviazione. Ciò è dovuto al livello di segreto militare mantenuto dal governo siriano circa le caratteristiche delle proprie Forze armate. Risulta però che i siriani hanno comprato aerei MiG-29 e Sukhoi Su-24 che dovrebbero dare un notevole impulso all'aviazione, anche se voci in merito alla recente acquisizione di alcuni Sukhoi Su-27 sembrano infondate. Dal 2008 l'Aeronautica siriana sta acquisendo esemplari di MiG-29SMT e Yakovlev Yak-130 dalla Russia.
Era prevista l'acquisizione di otto esemplari dell'intercettore russo MiG-31E quando, forse per cause finanziarie o per le pressioni israeliane, l'affare è stato annullato dalla Russia.[5][6]
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Aeromobili in uso
Riepilogo
Prospettiva
Sezione aggiornata annualmente in base al World Air Force di Flightglobal del corrente anno. Tale dossier non contempla UAV, aerei da trasporto VIP ed eventuali incidenti accorsi durante l'anno della sua pubblicazione. Modifiche giornaliere o mensili che potrebbero portare a discordanze nel tipo di modelli in servizio e nel loro numero rispetto a WAF, vengono apportate in base a siti specializzati, periodici mensili e bimestrali. Tali modifiche vengono apportate onde rendere quanto più aggiornata la tabella.
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Aeromobili ritirati
I precedenti aerei operati dall'Air Force erano il Fiat G.46, Fiat G.55, Supermarine Spitfire, Gloster Meteor, Sukhoi Su-7, MiG-17, MiG-19, Douglas C-47, Junkers Ju 52, T-6 Texan, Fiat G.46, L-29 Delfin, Mil Mi-6 e Mil Mi-4.

Basi aeree
- Aeroporti militari[13]
- Aeroporto di Abu al-Duhor - 35°43′56″N 37°06′15″E
- Aeroporto di Afis - 35°08′19″N 36°06′55″E
- Aeroporto di Laodicea
- Aeroporto di Marj al-Sulṭān - 33°09′06″N 36°08′31″E
- Aeroporto di Qabr al-Sitt - 33°00′05″N 36°08′00″E
- Aeroporto di Tudmur
- Aeroporti militari/civili[13]
- Aeroporto di al-Qusayr - 34°34′09″N 36°34′22″E
- Aeroporto internazionale di Aleppo - 36°10′51″N 37°13′28″E
- Aeroporto di al-Nasiriyya - 33°55′05″N 36°51′57″E
- Aeroporto di al-Suwayda - 32°42′19″N 36°24′46″E
- Aeroporto Internazionale di Damasco - 33°24′41″N 36°30′56″E
- Aeroporto di Deir el-Zor - 35°17′07″N 40°10′34″E
- Aeroporto di Dumayr - 33°36′35″N 36°44′56″E
- Aeroporto di Hama - 35°07′06″N 36°42′40″E
- Aeroporto di Jirah - 36°05′48″N 37°56′11″E
- Aeroporto di Kamichlié - 37°01′26″N 41°11′36″E
- Aeroporto di Khalkhala - 33°03′41″N 36°33′08″E
- Aeroporto di Marj Ruhayyil - 33°17′06″N 36°27′29″E
- Aeroporto di Dimashq-Mezze - 33°47′08″N 36°22′06″E
- Aeroporto di Minakh - 36°31′19″N 37°02′12″E
- Aeroporto di Rasin el-Abud - 36°11′15″N 37°34′56″E
- Aeroporto di Saiqal - 33°40′57″N 37°12′50″E
- Aeroporto di Shayrat - 34°29′30″N 36°54′35″E
- Aeroporto di Tabqa - 35°45′17″N 38°34′00″E
- Aeroporto di Tiyas - 34°31′22″N 37°37′49″E
- Aeroporti civili[13]
- Aeroporto di Palmira - 34°33′58″N 38°18′03″E
- Aeroporto internazionale di Basil al-Assad - 35°24′04″N 35°56′55″E
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Insegne
La coccarda utilizzata dall'Aeronautica Siriana ha la stessa colorazione di quella utilizzata dell'aviazione militare egiziana. È costituita da tre cerchi concentrici: l'esterno rosso, l'intermedio bianco e quello centrale nero. La differenza con la coccarda egiziana consiste nel fatto che nella versione siriana nel cerchio bianco sono presenti due stelle verdi, come quelle presenti sulla bandiera della Siria. Sulla deriva è riportata la bandiera nazionale.
Di seguito si trovano le insegne portate sui velivoli dell'aviazione siriana dalla sua creazione fino ad oggi.[14]
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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