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Androfagi
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Gli Androfagi erano un'antica tribù scitica la cui esistenza è attestata da autori greco-romani dell'antichità.
Gli Androfagi erano strettamente imparentati con i Melancleni e con i Budini.[1]
Nome
Il nome «Androfagi» (Androphagi) è la latinizzazione del greco antico Androphágoi (Ἀνδροφάγοι), che significa «mangiatori di uomini». Si tratta di un etnonimo descrittivo, basato sulla pratica del cannibalismo attribuita a questa tribù; il loro nome tribale originario è sconosciuto.[2]
Localizzazione

Gli Androfagi abitavano la regione situata a est del medio corso del fiume Dnepr, in particolare nella valle della Sula e lungo alcuni corsi d'acqua minori.[3]
I loro vicini erano i Neuri a occidente e gli Sciti a sud.[3]
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Origini
Gli Sciti ebbero origine nella regione delle steppe Volga-Urali dell'Asia centrale, probabilmente intorno al IX secolo a.C.,[4] come una componente della popolazione della cultura di Srubnaja,[5] che includeva un elemento significativo proveniente dalla cultura siberiana di Andronovo.[6] La popolazione della cultura di Srubnaja fu tra i primi gruppi autenticamente nomadi dediti alla pastorizia, emersi a loro volta nelle steppe dell'Asia centrale e della Siberia nel IX secolo a.C. come conseguenza del clima freddo e arido allora dominante in queste regioni.[7]
Tra il IX e l'VIII secolo a.C. ebbe inizio un movimento significativo dei popoli nomadi della steppa eurasiatica, quando un'altra tribù nomade iranica, strettamente imparentata con gli Sciti e proveniente dall'Asia centrale orientale – probabilmente i Massageti[8] o gli Issedoni[9] – migrò verso occidente, costringendo i primi Sciti a spostarsi verso ovest oltre il fiume Arasse.[10][5]
Nel corso dell'VIII e VII secolo a.C., gli Sciti migrarono in più ondate nelle steppe caucasiche e caspiche, divenendo la popolazione dominante della regione,[8] dove assimilarono la maggior parte dei Cimmeri e ne conquistarono i territori.[5] Questo assorbimento fu facilitato dalla somiglianza dei rispettivi contesti etnici e degli stili di vita,[11] dopodiché gli Sciti si stabilirono nell'area compresa tra l'Arasse, il Caucaso e il lago Meotide.[10][12][5][8][13] Il gruppo scitico dal quale ebbero origine gli Androfagi partecipò a questa migrazione e si stabilì nella Ciscaucasia intorno all'800 a.C.[2]
A partire dalla loro base nella steppa caucasica, già tra l'VIII e il VII secolo a.C. gli Sciti conquistarono le steppe pontiche e crimeane a nord del Mar Nero fino al fiume Danubio, che divenne il confine occidentale del territorio scitico,[4][8][14][15] con il processo di conquista della steppa pontica che si completò definitivamente nel VII secolo a.C.[16]
Dal punto di vista archeologico, la migrazione verso occidente degli Sciti arcaici dall'Asia centrale alla steppa caspica rappresenta l'ultima di due o tre ondate di espansione della cultura di Srubnaja a ovest del Volga. Questa terza e ultima ondata, corrispondente alla migrazione scitica, è stata datata al IX secolo a.C.[17] L'espansione degli Sciti nella steppa pontica è attestata dal movimento verso occidente della cultura Srubnaja-Chvalynsk in Ucraina, indicata in ambito accademico come «Srubnaja tarda».[18]
Migrazione verso la steppa alberata
Dalla steppa caucasica, la tribù degli Sciti Reali si espanse verso sud seguendo la costa del Mar Caspio e raggiunse le steppe ciscaucasiche, da dove si insediò nella Transcaucasia orientale fino all'inizio del VI secolo a.C.[19][20][21][5][22][23][24]
Gli Sciti Reali furono infine espulsi dall'Asia occidentale intorno al 600 a.C.,[25] dopo di che, a partire dalla fine del VII e per gran parte del VI secolo a.C., la maggioranza degli Sciti migrò dalla Ciscaucasia nella steppa pontica, che divenne il centro del potere scitico.[26][27][8]
Il ritiro degli Sciti Reali dall'Asia occidentale verso la steppa pontica spinse un gruppo scitico scissionista a nord, nella regione di Donets-Kramatorsk, dove si formarono i gruppi Vorskla e Sula-Donets della cultura scitica.[28] Il gruppo del Donets corrispondeva ai Melancleni, quello della Sula agli Androfagi,[3] e quello della Vorskla ai Budini,[29] tutti gruppi che rimasero indipendenti dagli Sciti propriamente detti.[3] Questo gruppo scissionista giunse nella regione della steppa alberata in parte dal Kuban', ma soprattutto dalla Ciscaucasia settentrionale.[2]
Tra questi gruppi, Androfagi e Melancleni erano tribù strettamente imparentate.[30]
L'invasione persiana
Quando il re achemenide Dario I attaccò gli Sciti nel 513 a.C., il re scitico Idantirso convocò i sovrani dei popoli circostanti il suo regno per decidere come affrontare l'invasione persiana. I re dei Budini, dei Geloni e dei Sarmati accettarono di sostenere gli Sciti contro l'attacco persiano, mentre i re degli Agatirsi, degli Androfagi, dei Melancleni, dei Neuri e dei Tauri rifiutarono di fornire aiuto.[31]
Nel corso della campagna, gli Sciti e l'esercito persiano che li inseguiva attraversarono i territori dei Melancleni, degli Androfagi e dei Neuri, prima di giungere ai confini degli Agatirsi, i quali negarono alle divisioni scitiche il passaggio e la possibilità di trovare rifugio nelle loro terre, costringendo così gli Sciti a rientrare in Scizia con i Persiani all'inseguimento.[32][31]
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Società e cultura
Riepilogo
Prospettiva
L'autore greco antico Erodoto di Alicarnasso descrive gli Androfagi come portatori di abiti di tipo scitico e parlanti una «lingua peculiare».[3]
Stile di vita
Gli Androfagi erano in larga misura dediti all'agricoltura e alla coltivazione dei campi, mentre la caccia rivestiva per loro un'importanza secondaria.[2]
Lingua
La «lingua peculiare» degli Androfagi potrebbe essere stata un dialetto iranico distinto da quello degli Sciti pontici. Il gruppo della Sula della cultura scitica, che corrisponde agli Androfagi, rientrava infatti in un'area caratterizzata da toponimia e idronimia di tipo iranico.[3]
Cannibalismo rituale
Erodoto di Alicarnasso affermava che gli Androfagi fossero gli unici, tra i popoli che vivevano nei pressi della Scizia, a praticare il cannibalismo. Questa affermazione sembra trovare conferma nel rinvenimento di ossa umane intatte e non fratturate appartenenti a diciassette individui, scoperte insieme a ossa animali tagliate e spezzate nei rifiuti domestici di sette insediamenti fortificati androfagi. Tuttavia, tracce di un analogo cannibalismo rituale sono documentate anche in sette insediamenti dei Melancleni e dei Budini, nonché nel kurgan di Smiela n. 15, una delle più antiche sepolture del gruppo Tiasmyn della cultura scitica.[30][2]
Anche i Sauromati, che abitavano gli Urali e il basso Volga, e i Massageti e gli Issedoni a est degli Urali, praticavano forme simili di cannibalismo rituale. Ciò suggerisce che i primi popoli scitici della steppa dell'Asia centrale condividessero usi e credenze legati al cannibalismo rituale.[30]
Commercio
I rapporti commerciali tra gli Androfagi e le colonie greche dell'antichità situate sulle coste settentrionali del Mar Nero erano già stabiliti nel VI secolo a.C.[2]
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Archeologia
Riepilogo
Prospettiva
Dal punto di vista archeologico, gli Androfagi appartenevano alla cultura scitica e corrispondevano al gruppo della Sula, che costituiva il più esteso gruppo della cultura scitica nella zona della steppa alberata dell'Europa orientale.[3]
I gruppi Donets, Sula e Vorskla della cultura scitica, corrispondenti rispettivamente ai Melancleni, agli Androfagi e ai Budini, vengono talvolta riuniti nella cosiddetta cultura Zolničnaja (ossia «cultura dei cumuli di cenere»), a causa della presenza, in prossimità degli abitati, di numerosi zol'nyk (зольник), ovvero accumuli di cenere contenenti rifiuti provenienti dalle cucine e da altre attività domestiche.[1] I tre gruppi della cultura Zolničnaja erano strettamente imparentati tra loro; tuttavia, il gruppo della Vorskla presenta differenze sufficientemente marcate rispetto ai gruppi della Sula e del Donets, tanto che questi ultimi vengono talvolta considerati congiuntamente come un gruppo Sula-Donets distinto dal gruppo della Vorskla.[1]
Gli Sciti più antichi appartenevano alla cultura di Srubnaja,[33] e, analogamente al gruppo del Donets della cultura scitica (associato ai Melancleni), anche il gruppo della Sula della cultura scitica presentava nel proprio substrato un elemento significativo della cultura di Srubnaja, sebbene fossero presenti alcune differenze tra i gruppi del Donets e della Sula.[29]
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Voci correlate
Note
Bibliografia
Altri progetti
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