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Arthur Morgan
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Arthur Morgan è il personaggio giocabile protagonista di Red Dead Redemption II, gioco sviluppato da Rockstar Games. È un membro di prestigio della banda di Van der Linde e affronta il declino del selvaggio West, tra tradimenti, moralità compromessa e desiderio di redenzione.
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Biografia del personaggio
Riepilogo
Prospettiva

Arthur entrò a far parte della banda di Dutch van der Linde a soli quattordici anni, dopo aver perso entrambi i genitori. Divenne presto il primo protetto di Dutch. Ebbe un figlio, Isaac, da una cameriera di nome Eliza, e li mantenne economicamente finché non furono entrambi uccisi durante una rapina. Con il tempo, Arthur si trasformò nel più fedele e temuto esecutore del gruppo, accompagnando la banda nei suoi spostamenti attraverso l’America occidentale. Dopo un fallito colpo su un traghetto a Blackwater, la banda fu costretta a fuggire verso est, attraversando le montagne. Arthur si occupò di trovare provviste e rintracciò il compagno John Marston. In seguito, partecipò alla rapina di un treno appartenente al magnate del petrolio Leviticus Cornwall. Dopo essersi trasferiti a Horseshoe Overlook, Arthur combatté contro i mercenari assoldati da Cornwall. Quando il gruppo si spostò a Clemens Point, Arthur si trovò coinvolto in un conflitto tra due famiglie in guerra, che culminò nel rapimento del figlio di John, Jack. Arthur riuscì a recuperare il bambino, che era finito sotto il controllo del mafioso Angelo Bronte. In seguito, partecipò a una vendetta contro Bronte, che Dutch uccise annegandolo. Arthur rimase scosso dal gesto, che gli parve insolito e violento, persino per Dutch. A Saint Denis, una rapina in banca finì male e costrinse alcuni membri della banda, tra cui Arthur, a fuggire. Dopo un naufragio, si ritrovarono sull’isola di Guarma, vicino a Cuba, dove combatterono al fianco di un rivoluzionario in cambio di una nave per tornare a casa. Una volta riunito con il gruppo, Arthur si dedicò a salvare John, che era stato catturato. Questo gesto fu malvisto da Dutch. Poco dopo, Arthur si ammalò gravemente e svenne. Un medico gli diagnosticò la tubercolosi e gli consigliò di riposare, ma Arthur dichiarò di non poterselo permettere. Sempre più disilluso da Dutch e dalle sue ossessioni, iniziò a riflettere sulle proprie azioni e sui suoi valori, anche grazie al legame con il capo nativo Pioggia che Cade. Decise così di proteggere ciò che restava della banda, in particolare John e la sua famiglia. Durante un assalto a una raffineria, Dutch abbandonò Arthur e lasciò John ferito, rifiutando in seguito anche di salvare Abigail, la moglie di John, catturata dai Pinkerton. Arthur allora ruppe ogni legame con la banda. Dopo aver liberato Abigail, scoprì che Micah Bell stava tradendo il gruppo facendo la spia per i Pinkerton. Tornato da Dutch per avvertirlo, Arthur fu però tradito da lui e da Micah. Con l’arrivo dei Pinkerton, Arthur e John riuscirono a fuggire, ma Arthur convinse John a tornare dalla sua famiglia. Poco dopo, Micah tese un’imboscata ad Arthur. Dutch intervenne, ma Arthur riuscì a fargli capire il tradimento di Micah, spingendolo ad andarsene. A quel punto, il destino di Arthur dipende dalle sue azioni: se ha vissuto con poco onore, Micah lo uccide; se ha mantenuto alto il proprio onore, Arthur muore in pace, guardando l’alba, ormai sconfitto dalla malattia.
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Concezione e sviluppo
Riepilogo
Prospettiva

Il team di Rockstar Games ha deciso che Red Dead Redemption 2 avrebbe avuto un solo protagonista giocabile, al contrario dei tre presenti in Grand Theft Auto V, per permettere una comprensione più profonda degli effetti degli eventi sul personaggio.[1] Sentivano che la narrazione di un western richiedesse una prospettiva unica. Dan Houser, scrittore principale, voleva sovvertire il classico schema dei protagonisti che iniziano deboli e diventano forti: Arthur è già forte all’inizio, ma affronta un percorso più introspettivo e intellettuale man mano che le sue certezze vengono messe in discussione. Houser sottolineava come il declino della frontiera americana avesse un impatto profondo su Arthur, diviso tra la durezza della natura e la brutalità della civiltà industriale emergente.[2]
L’attore Roger Clark ha interpretato Arthur tramite performance capture, registrando simultaneamente movimenti e voce (in parte anche in cabina). La sua principale ispirazione è stata Toshiro Mifune, noto per personaggi stoici ma pieni di sfumature. Clark ha preso spunto anche dal film The Proposition, da Mezzogiorno di fuoco e dai film di John Wayne; pur avendo guardato la trilogia del dollaro, ha evitato di imitare Clint Eastwood, ritenendo Arthur un personaggio più loquace.
Clark voleva interpretare un personaggio abbastanza complesso da lasciare al giocatore la libertà di scelta, anche se inizialmente trovava difficile mantenere coerenza tra le scelte di onore alto e basso. In seguito capì che Arthur era un uomo pieno di contraddizioni.[3] Cercando di mostrare la vulnerabilità dell’ego di Arthur, notava come la sua gelosia verso John Marston, che aveva una famiglia, si trasformasse gradualmente in desiderio di aiutarlo.[4] Anche l’interpretazione di Rob Wiethoff (John nel primo gioco) influenzò la sua recitazione.
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Accoglienza
Riepilogo
Prospettiva
Arthur Morgan è ampiamente considerato uno dei protagonisti più riusciti e profondi della storia videoludica[5][6]. La sua evoluzione emotiva e la complessità morale hanno lasciato un segno duraturo in critici e giocatori. Arthur incarna l’archetipo dell'antieroe tormentato: inizialmente una figura fedele alla banda Van der Linde, evolve in un personaggio che mette in discussione la propria moralità sotto il peso dei propri errori e della malattia[6]. Il suo percorso di redenzione è tra i più complessi e memorabili mai narrati in un videogioco: pieno di rimorsi, riflessioni interiori e scelte morali ambigue, culmina in un finale toccante e inevitabile.[7] Analisi come quella di Moeez Alam sottolineano l'abilità narrativa di strutturare una figura enigmatica ma empatica fin dai primi momenti, offrendo uno sguardo al conflitto tra lealtà e consapevolezza morale.[8] Roger Clark porta Arthur alla vita con una performance acclamata: il tono autentico, il registro emotivo e la profondità del personaggio sono stati elogiati come elementi fondamentali dell’esperienza narrativa[5]. Anche fonti come Giant Bomb, The Guardian, Game Informer e IGN hanno sottolineato l’equilibrio tra durezza e vulnerabilità che caratterizza Arthur, rendendolo un personaggio credibile e tragico come pochi. Le contraddizioni di Arthur – tra violenza e compassione, criminalità e generosità – lo rendono una figura umana e multilivello. Critici e analisti lo descrivono come un uomo capace di gentilezza verso i più deboli ma anche di brutalità senza pietà, dipendente dal codice della banda tanto quanto lo mette in discussione.[9]
Riconoscimenti
Arthur è stato nominato per numerosi premi, incluse categorie come “Best Character” ai Game Awards e ai New York Game Awards, e ha consolidato la sua presenza nelle classifiche dei personaggi più iconici dei videogiochi. In un sondaggio BAFTA del 2024, è stato eletto l’11º personaggio videoludico più iconico e ad oggi rimane nella top di molti ranking di settore.[10]
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Note
Collegamenti esterni
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