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Calcariola
frazione di Cittaducale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Calcariola è una frazione del comune di Cittaducale, in Provincia di Rieti, situata su un'altura dell'estrema propaggine orientale del gruppo montuoso del monte Nuria che - a pochi chilometri ad ovest della città di Rieti - separa la valle del fiume Velino a nord, nei pressi della piana di San Vittorino, dalla valle del fiume Salto a sud, nei pressi dell'abitato di Grotti.
Il paese ha per secoli costituito un'importante presidio di frontiera al centro della penisola italiana sulla linea di confine tra i regni succeduti alla dominazione normanna a sud ed i territori imperiali prima e pontifici poi a nord[4].
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Geografia fisica
Territorio
Il paese sorge a 776 m slm su un contrafforte del monte Ponzano (848 m) che separa la valle del Velino - nei pressi della piana di San Vittorino nel comune di Cittaducale - a nord, dalla valle del Salto - nei pressi dell'abitato di Grotti - a sud.
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Frammenti di terracotta rinvenuti negli anni Settanta del secolo scorso provano la presenza umana nel territorio di Calcariola fin dal neolitico[5][6].

Ritrovamenti archeologi nel territorio di Staffoli e Capradosso[7][8][9] - frazioni del comune di Petrella Salto a ridosso di Calcariola verso ovest - documentano come, anche in epoca romana, l'area fosse interessata da insediamenti e vie di comunicazione. Il monte Ponzano, trovandosi a cavallo tra la valle del Velino e la valle del Salto - tra Acquae Cutiliae, residenza estiva dell'imperatore Vespasiano ove transitava la via Salaria, ed il municipio di Cliternia - doveva essere certamente attraversato da una viabilità minore per permettere il traffico tra le due valli: si trattava forse delle ramificazioni di un raccordo stradale di una certa importanza tra la bassa Sabina ed il municipio di Amiternum che alla fine dell'Ottocento Hülsen e Persichetti vollero riconoscere come una fino ad allora sconosciuta strada consolare romana: la via Cecilia.
All'epoca del ducato di Spoleto, durante la dominazione longobarda e quella franca, il monte Ponzano venne a trovarsi nel gastaldato di Antrodoco[10] e quindi, dopo la conquista normanna del meridione d'Italia nel XII secolo, sulla linea di confine settentrionale del regno normanno.
È proprio intorno al XII secolo che l'abitato dovrebbe aver assunto la forma di castello ed il nome attuale: il toponimo Calcariola[11][12] è citato per la prima volta - insieme a quello di Ponzano, all'epoca un feudo contiguo - nel Catalogus Baronum[13][14][15] fatto redigere dal Re di Sicilia Ruggero II intorno al 1150[16][17].
(latino)
«Alexander de Balbiano tenet a Domino Rege, quod est II. militum, et Calcarolam, quod est I. militis, et Ponzanum, quod est I. militis. Una sunt feuda militum IV. et cum augumento obtulit milites VIII. et servientes XVI.»
(italiano)

La definizione della linea di confine a settentrione del regno normanno con la costruzione della rocca di Calcariola, come di altri presidi alla frontiera, ebbe come effetto la decisione del Barbarossa di militarizzare la frontiera del territorio imperiale in corrispondenza del confine con il regno normanno: fu così che sulle alture prospicienti Calcariola, sul versante opposto della valle del Salto durante gli ultimi decenni del XII secolo venne fondata Roccaranieri, probabilmente in seguito all'incastellamento di un abitato ben più antico. Venne creata allora una corrispondenza speculare tra le due fortificazioni - sugli opposti lati della valle - che segnò visivamente l'esistenza di un confine tra due diversi stati per ben sei secoli.

Con la definitiva cristallizzazione del confine settentrionale del regno normanno Calcariola seguì le vicissitudini delle dominazioni che si succedettero a quella normanna nel controllo del regno passato dagli Altavilla agli Svevi all'epoca di Enrico VI (1185), figlio del Barbarossa. Fu quindi la volta del regno di Federico II e quindi del governo angioino del primo re francese del regno di Sicilia Carlo I d'Angio, fratello di re Luigi IX di Francia. Nel 1309 con la fondazione di Cittaducale per opera di Carlo II d'Angiò il territorio di frontiera nei pressi del monte Ponzano assunse una nuova importanza.
Il passaggio del regno angioino agli aragonesi coincise per il territorio di Calcariola con le Guerre d'Italia e il verificarsi di numerosi eventi bellici a cavallo tra il XV ed il XVI secolo sul territorio di Cittaducale: tra questi è da ricordare la distruzione del castello di Verano, abitato contiguo a Calcariola verso ovest, ad opera del capitano di Cittaducale accorso in aiuto degli abitanti di Calcariola (1450)[20]. Alla distruzione di Verano seguì l'annessione del suo territorio al castello di di Calcariola.

Nel 1459 Calcariola venne interessata dalla promulgazione degli Statuta Civatatis Ducalis[21] e dai numerosi episodi di attriti tra le dipendenze di Cittaducale (ovvero - oltra a Calcariola - Pendenza, Grotti e Villa Grotti) ed i castelli dell'abbazia di San Salvatore Maggiore contigui ai territori ducali (ovvero Capradosso e San Martino). Le ostilità tra le parti cessarono solo nel nel 1488 quando si giunse ad una tregua tra le parti.[22][23]
L'inizio del XVI secolo vide la creazione della diocesi di Cittaducale (1502): fu così che anche Calcariola, come i paesi vicini, passò dalla diocesi di Rieti a quella di Cittaducale - fino alla scomparsa di quest'ultima nel 1818 - destinando i benefici della sua parrocchia al vescovo di Cittaducale[24].

Calcariola seguì i destini del capoluogo quando - nel Cinquecento - Cittaducale fu turbata da aspre lotte tra le casate rivali dei Mancini e dei Pandolfi che cessarono allorché l'Imperatore Carlo V - signore dei domini della corona d'Aragona in Italia - concesse in feudo Cittaducale ad Alessandro de' Medici, duca di Firenze. Alla morte dei duca - avvenuta a Firenze nel 1537 a causa di una congiura ordita da Lorenzino de' Medici - i suoi possedimenti passarono alla vedova e a sua figlia, Margherita d'Asburgo, moglie in seconde nozze del duca Ottavio Farnese, andando a costituire i domini farnesiani d'Abruzzo.
Il paese di Calcariola, come le altre dipendenze di Cittaducale, beneficiò dell'amministrazione dell'allora quarantenne Margherita d'Austria che - lasciate le Fiandre, dopo un breve soggiorno a Leonessa - si stabilì a Cittaducale per quattro anni (1568-1572) prima di eleggere come residenza l'Aquila (1573-1581) e quindi Ortona (1582-1586).
I quattro anni della madama d'Austria a Cittaducale furono segnati da un'intensa attività di governo che segnò lo sviluppo della regione.
Alla morte dell'arciduchessa i feudi passarono al figlio Alessandro Farnese.
Più tardi, Cittaducale e le sue dipendenze - tra cui Calcariola - tornarono sotto il controllo diretto della corona di Napoli.
All'inizio del XVIII secolo il terribile terremoto del 1703 che distrusse l'Aquila fece ingenti danni anche nel piccolo borgo di Calcariola.
Nell'Ottocento - in seguito all'invasione francese del Regno borbonico di Napoli, nel marzo del 1806 - Calcariola, come gli altri paesi del regno, passò al dominio francese ovvero al Regno di Napoli di Gioacchino Murat, genero di Napoleone (1806-1815). Con la restaurazione ed il ritorno dei Borbone sul trono di Napoli, Calcariola rimase sulla linea di confine settentrionale del Regno.
L'Unità d'Italia nel 1861 significò per Calcariola la fine della sua centenaria posizione di confine tra il Regno ed il contiguo Stato Pontificio.
Dopo il passaggio al Regno d'Italia nel 1861 vennero intraprese opere pubbliche anche nel territorio di Calcariola, come la creazione di una nuova strada di accesso (1876)[25] dalla parte di Pendenza, verso est.
Nel 1927, con in resto del comune di Cittaducale, anche Calcariola passò dalla provincia dell'Aquila alla neonata provincia di Rieti.
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Monumenti e luoghi d'interesse
- Castello medioevale: il centro storico del paese, in forma di abitazioni fortificate che sorgono intorno ad un cortile centrale, restaurato all'inizio del XXI secolo da privati con la partecipazione della pubblica amministrazione per le opere di urbanizzazione (2007[26]-2008[27], 2022[28]).[29]
- Chiesa di San Lorenzo.
- Chiesa di Sant'Antonio da Padova[30] con dipinti dei fratelli Torresani[31].
- Chiesa di Santa Maria delle Valli o Madonna delle Valli[32].
- Santuario della Madonna dei Balzi[33].
Società
Tradizioni e folclore
- Il 13 giugno si tiene a Calcariola la festa patronale in onore di Sant'Antonio da Padova[34].
- Nel mese di agosto gli abitanti di Calcariola, insieme a quelli di Pendenza, celebrano la festa di San Rocco nella chiesa di Santa Maria delle Valli[35].
Infrastrutture e trasporti
Riepilogo
Prospettiva
Strade
Si accede a Calcariola in automobile:
- dalla valle del Velino: tramite la SP 22 che dalla via Salaria nei pressi di Caporio, a sud di Cittaducale, prima di raggiungere Capradosso nel territorio del comune di Petrella Salto, offre una deviazione verso est per raggiungere le alture del monte Ponzano.
- dalla valle del Salto: dalla cosiddetta Strada comunale Pennina - che si diparte da Ponte Figureto sulla SS 578 Cicolana - una strada comunale, in parte sterrata, raggiunge il monte Ponzano da ovest; una stratta strada che si inerpica sul monte Ponzano da sud permette di raggiunge Calcariola partendo anche da Grotti.
Ferrovia
La stazione ferroviaria più vicina a Calcariola è quella di Cittaducale, sulla linea ferroviaria Terni-Rieti-L'Aquila-Sulmona.
Mobilità
In autobus
Calcariola è servita dal Cotral che vi effettua un servizio giornaliero. La metà più vicina che si può raggiungere, invece, in autobus tramite la linea urbana operata dall'ASM (Azienda Servizi Municipali) proveniente da Rieti, è Villa Grotti, frazione - nella valle del Salto - del comune di Cittaducale.
A piedi

È possibile raggiungere Calcariola a piedi dalla valle del Velino a nord e dalla valle del Salto a sud, attraverso tre diversi sentieri catastali, ancora percorribili (2025):
- sentiero Centrale di Cotilia-Calcariola.[36]
- sentiero Cittaducale-Ponzano[37][38][39][36].
- sentiero Ville Grotti-Calcariola.
Quest'ultimo sentiero mette in comunicazione Calcariola e la valle del Velino con la Rete Sentieristica dell'Abbazia di San Salvatore Maggiore attraverso il Sentiero 01:Valle del Salto-Roccaranieri che permette da Calcariola, trasitando per Villa Grotti, di raggiungere il castello di Roccaranieri in poco meno di due ore.
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Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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