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Camera dei pari (Regno di Sicilia)

parìa di Sicilia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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La Camera dei pari, nel Regno di Sicilia, fu una delle due camere legislative del Parlamento, dal 1812 al 1816 e brevemente nel 1848; si trattava di una forma di paria basata su un modello molto simile a quello della Paria britannica.

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Storia

Riepilogo
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Con la Costituzione siciliana del 1812 fu soppresso il regime feudale, e il potere legislativo venne attribuito al parlamento composto da due camere, una detta dei "comuni" (corrispondente al braccio demaniale), eleggibile con voto censitario e palese e l'altra dei "pari", con carica "perpetua, inalienabile ed ereditaria".

La "Camera dei Pari di Sicilia" di nomina regia, con carica vitalizia, era formata dai maggiori ex feudatari, ecclesiastici e militari siciliani. Sebbene indubbiamente basata sull'istituzione britannica, la sua origine storica va ricercata nel parlamento siciliano, l'antica assemblea stabilita nel Regno di Sicilia già in epoca normanna. La costituzione venne concepita durante il periodo di protettorato inglese sull'isola che faceva riferimento a lord William Bentinck.

Al Capo XIX della costituzione era stabilito che "ogni proposta relativa a sussidi e imposizioni dovrà iniziarsi nella Camera de' Comuni. Quella de' Pari avrà solamente il dritto di assentirvi o dissentirvi, senza potervi fare alterazione o modificazione alcuna". Il re, che convocava le due camere almeno una volta l'anno, aveva potere di veto sulle leggi del parlamento.[1] Con l'unificazione del Regno di Sicilia con quello di Napoli nel dicembre 1816, e la conseguente nascita del Regno delle Due Sicilie, fu di fatto soppresso.

Con la Rivoluzione siciliana del 1848-49 la successiva costituzione del 10 febbraio 1848 si apportarono diverse modifiche a questa istituzione assembleare, in primo luogo escludendo dall'assemblea tutte quelle famiglie che si appoggiavano su titoli intestati a famiglie non siciliane (escludendo così quei membri dell'aristocrazia napoletana che, per via successoria, erano giunti in possesso di un feudo "decorato" da parì). Successivamente per i parì dichiarati "vacanti", venne istituita la possibilità che esse divenissero elettive attraverso la nomina di un membro provvisorio votato dalla stessa Camera.

Con lo statuto costituzionale del 10 luglio 1848, la Camera dei pari siciliana venne abolita e sostituita dal Senato, al quale potevano venire eletti i pari, a condizione che firmassero la dichiarazione del 13 luglio 1848 che deponeva Ferdinando II.

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Composizione

Regno di Sicilia 1812-1816

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Regno di Sicilia 1848-1849

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Note

Bibliografia

Voci correlate

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