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Chaetopteridae

famiglia di Annelida Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Chaetopteridae
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Chaetopteridae Audouin & Milne-Edwards, 1833 è una famiglia di anellidi filtratori, costruttori di tubi. Sono di dimensioni medio-piccole e si trovano nei mari di tutto il mondo. Il tubo, che può essere verticale o a forma di U, è infossato in gallerie scavate nel substrato, mentre all'interno del tubo il corpo dell'animale è segmentato e specializzato in regioni distinte con appendici diverse per il taglio del tubo o per l'alimentazione.

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Descrizione

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Chaetopterus variopedatus: (A) animale intero; (B) tubo; (C) dettaglio della superficie interna del tubo. Chaetopterus sp.: (D) animale intero; (E) tubo; (F) dettaglio della superficie interna del tubo. Le barre sono lunghe 5 cm.

Gli anellidi della famiglia Chaetopteridae hanno un prostomio piccolo e arrotondato, ai lati del quale si trovano entrambi gli organi nucali, non sono però presenti antenne. Sul peristomio sono presenti due palpi molto lunghi con un solco longitudinale, un altro solco, ciliato, scorre lungo l'intera parte dorsale dell'animale.

Il corpo dei Chetopteridi si può dividere in tre regioni in base alla forma e dimensione dei parapodi: sui parapodi dei metameri anteriori ci sono solo notopodi, mentre i parapodi della regione in mezzo sono diramati in neuropodi e notopodi senza chete. Nei metameri posteriori i parapodi sporgono di meno e i notopodi sono puntuti mentre i neuropodi sono o puntuti o ad anello. Non sono presenti cirri dorsalmente, ventralmente o sul pigidio, mancano anche branchie e acicule. Sul quarto metamero nel quale sono presenti chete, queste sono degli aculei, sui neuropodi della regione mediale e di quella posteriore hanno forma di uncino. La parte anteriore del corpo è appiattita dorso-ventralmente e presenta ghiandole sul ventre che producono muco per la costruzione dei tubi nei quali vivono, questi vengono tagliati grazie alle chete a forma di aculeo. Il notopodio sul dodicesimo metamero, nella regione mediale, ha la forma di un'ala e produce muco col quale vengono catturate particelle nutritive dall'acqua. I notopodi più grandi vengono tenuti contro le pareti dei tubi e generano attraverso di esso una corrente d'acqua.

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Distribuzione e habitat

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Un disegno di Chaetopterus variopedatus nel suo tubo

I Chetopteridi sono diffusi nei mari di latitudini medie e tropicali, in tutto il mondo. Vivono in tubi di verticali o a forma di U, costituiti da muco indurito, infossati in gallerie scavate nel sedimento o anche in substrati duri.

Chaetopterus variopedatus è la specie più studiata, costruisce tubi a profondità comprese tra quelle del piano mesolitorale e quelle della piattaforma continentale, in sedimenti o in legno marcescente, come per esempio quello dei pontili. Mentre le gallerie delle specie di Chaetopterus sono generalmente a forma di U, quelle di altri generi hanno spesso diramazioni o sono irregolari e sono generalmente presenti in substrati soffici. A differenza delle altre specie, che vivono sul fondale, Chaetopterus pugaporcinus è planctonico.[2]

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Biologia

Riepilogo
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Alimentazione

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Phyllochaetopterus prolifica

Vivono come animali filtratori, usando una rete di muco, prodotta dai notopodi a forma di ala del dodicesimo segmento, che cattura le particelle nutritive dall'acqua. La rete cresce fino a 1 millimetro al secondo mentre la corrente d'acqua fa passare il plancton attraverso la rete. Quando questa cresce abbastanza, entra in contatto con il solco cigliato dorsale che la arrotola mentre viene separata dai notopodi aliformi, venendo poi trasportata lungo il solco fino alla bocca.[3]

Sviluppo

Lo sviluppo dei Chetopteridi passa, così come per la maggior parte degli anellidi marini, per uno stadio larvale planctonico di lunga durata, che permette una dispersione efficace e quindi specie cosmopolite

Le larve dei Chetopteridi sono tra le più grandi degli anellidi, avendo dimensioni dai 0,4 ai 2,5 mm (le larve di anellidi più grandi descritte avevano una lunghezza di 12 mm e appartenevano a una specie sconosciuta di Phyllodocida).[2] Le larve dei Chaetopteridae hanno una forma a barile, con una o due bande cigliate a metà della lunghezza, hanno anche un imbuto attorno alla bocca. Queste larve spesso vivono a lungo e si disperdono molto, anche se sono limitate nel loro areale da fattori ambientali per quanto riguarda la vita adulta.[2] La forma larvale più comune negli anellidi è la trocofora; questa aggiunge, uno alla volta, metameri a partire da una zona di crescita posteriore, fino a formare una larva nectocheta.[4] In Chaetopterus c'è una deviazione significativa da questo sviluppo generale, infatti la larva sviluppa i quindici metameri dell'organismo adulto dividendo un tessuto indifferenziato preesistente.[4]

Tassonomia

La famiglia veniva raggruppata tra i policheti, all'interno del sottordine Spionida, nell'ordine Canalipalpata; in seguito a studi molecolari e morfologici è si è scoperto che è in realtà uno dei rami più basali degli anellidi. È stato ipotizzato che la famiglia formi un clado, che è stato chiamato Chaetopteriformia, insieme con i generi Apistobranchus e Psammodrilus. L'albero filogenetico mostra la diversificazione degli anellidi:[5][6]

Annelida
Palaeoannelida

Magelonidae

Oweniidae

Chaetopteriformia

Apistobranchus

Psammodrilus

Chaetopteridae

Amphinomida

Sipuncula

Pleistoannelida

Errantia

Sedentaria

Generi

I generi appartenenti alla famiglia Chaetopteridae, secondo il World Register of Marine Species, sono:[1]

  • Chaetopterus Cuvier, 1830
  • Mesochaetopterus Potts, 1914
  • Phyllochaetopterus Grube, 1863
  • Spiochaetopterus M. Sars, 1856
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Note

Bibliografia

Altri progetti

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