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Cintano

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Cintano (Sintan in piemontese) è un comune italiano di 225 abitanti[1] della città metropolitana di Torino in Piemonte. Si trova al centro della Valle Sacra. Possiede anche la frazione del Santuario di Piova e le località montane vicino al confini con Castelnuovo Nigra.

Dati rapidi Cintano comune, Localizzazione ...

La fondazione del paese risale al 1300 circa.

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Geografia fisica

Il territorio comunale di Cintano sorge nel cuore della Valle Sacra, in pendio esposto a sud, ed il suo perimetro è rappresentato da una forma bizzarra, alquanto allungata da Sud a Nord, con una strozzatura nel centro.

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Il monumento al basilisco (sullo sfondo la Quinseina)

Il torrente Piova, che trae le sue origini dai versanti meridionali della Punta di Verzel (2406 m), lo bagna in tutta la sua lunghezza.
L'intera superficie è rivestita da prati permanenti, pascoli e boschi, che le conferiscono un'immagine pittoresca. Le sue altitudini variano da un minimo di 500 m, ai confini con Castellamonte, fino ai 1300 circa della zona settentrionale di Castelnuovo Nigra.
Il capoluogo, situato a 646 m di quota, si adagia sopra una balza verde prospiciente il Piova.
Le strade di accesso sono molto comode, sia da Castellamonte (7 km) che da Cuorgnè (8 km).

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Storia del Comune

Il comune venne istituito il 18 marzo 1861, con la proclamazione dell'Unità d'Italia.

Il 12 gennaio 1927 passò, insieme ad altri comuni del territorio canavesano, dalla provincia di Torino alla provincia di Aosta.

Il 19 dicembre 1928 il comune venne accorpato insieme a Sale Castelnuovo e Villa Castelnuovo nel comune di Castelnuovo Nigra.

Il 5 ottobre 1945 Castelnuovo Nigra, e dunque anche Cintano, tornò nella Provincia di Torino.

Infine, il 24 gennaio 1947 Cintano ritornò ad essere un comune indipendente.[4]

Cittadinanze onorarie

Il 31 ottobre 2020 il consiglio comunale ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferitagli l'11 maggio 1924, per darla alla senatrice a vita Liliana Segre e a Sami Modiano, due sopravvissuti alla deportazione[5].

Contestualmente a tale evento, è stato inaugurato un monumento celebrante le cittadinanze onorarie del paese.

Simboli

Lo stemma comunale è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 3 ottobre 2005.[6]

«D'argento, al toro furioso di nero, allumato, cornato, linguato e unghiato di rosso, poggiante la zampa posteriore sinistra sul quinto merlo della muraglia di rosso, mattonata di nero, merlata di otto alla guelfa, essa muraglia fondata in punta e uscente dai fianchi, il primo e l'ultimo merlo combacianti con i fianchi. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e di bianco.

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Monumenti e luoghi d'interesse

  • Villa Aurora, anche nota come Villa Chiuminatto[7];
  • Chiesa parrocchiale di San Giovanni;
  • Cappella di San Rocco;
  • Cappella del Malpasso;
  • Chiesa della Madonna della Neve;
  • Monumento alle cittadinanze onorarie, benemerite e revocate;
  • Monumento al Basilisco;
  • Statua del Basilisco;
  • Via della poesia;
  • Vie dei "Cintanesi illustri";
  • Museo Etnografico[8];

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Cintano sono 28[10], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[11]:

  1. Romania, 24

Amministrazione

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...

Altre informazioni amministrative

Il comune faceva parte della Comunità montana Val Chiusella, Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana.

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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