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Città metropolitana di Torino

ente locale italiano istituito nel 2015, corrispondente alla precedente provincia di Torino Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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La città metropolitana di Torino (sità metropolitan-a 'd Turin in piemontese, ciutat metropolitana de Turin in occitano), anche nota come Torino Metropoli per il suo logo ufficiale[5], è un ente territoriale di area vasta di 2 207 765 abitanti che si estende su una superficie di 6 827 km², istituita con la legge nº 56 del 7 aprile 2014 e operativa dal 1º gennaio 2015, subentrando alla provincia di Torino della quale ha mantenuto i confini.[6]

Fatti in breve Città metropolitana di Torino, Localizzazione ...
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Palazzo Cisterna, sede aulica dell'ente territoriale[4]

Confina a nord con la Valle d'Aosta, a est con le province di Biella, Vercelli, Alessandria e Asti, a sud con la provincia di Cuneo, a ovest con la Francia (dipartimenti della Savoia nella regione Alvernia-Rodano-Alpi e delle Alte Alpi nella Provenza-Alpi-Costa Azzurra). Comprende 312 comuni (primo ente italiano di area vasta per suddivisione comunale). Con una superficie di 6827 km²[7], risulta essere la città metropolitana più estesa d'Italia[8]. Il capoluogo è Torino.

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Descrizione

Riepilogo
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Territorio

La città metropolitana è composta da una parte montagnosa a ovest e a nord lungo il confine con la Francia e con la Valle d'Aosta, e una parte pianeggiante o collinare nella zona sud ed est. La parte montuosa ospita parte delle Alpi Cozie, delle Alpi Graie e, in misura molto minore, delle Alpi Pennine.

Dallo spartiacque al confine francese le valli sono allineate pressoché da ovest verso est, e per tutta la loro lunghezza ricadono nel territorio provinciale, tranne alcuni lembi di territori elevati in prossimità dell'attuale confine di stato ceduti alla Francia dopo il Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate nel 1947 (la Valle Stretta e il Colle del Moncenisio sono i lembi più rilevanti tra quelli passati alla Francia). Il punto più elevato della città metropolitana di Torino è costituito dal torrione del Roc (4026 m), situato nel Massiccio del Gran Paradiso al confine con la Valle d'Aosta.

È solcata soprattutto dal fiume Po e da tanti suoi affluenti di sinistra. Il Po, che nasce in provincia di Cuneo, entra nella città metropolitana di Torino arrivando da sud e sale fino a Torino. Superato il capoluogo, prende a fluire verso est e si dirige verso la provincia di Vercelli. Tra gli affluenti di sinistra, elencati nell'ordine in cui alimentano il fiume Po, si menzionano il Pellice (e il suo tributario, il Chisone), la Chisola, il Sangone, la Dora Riparia, la Stura di Lanzo, il Malone, l'Orco, la Dora Baltea e l'Angrogna. Come unici affluenti di destra si ricordano il Tepice, il Banna e il Rio di Valle Maggiore.

Geografia antropica

La parte montagnosa della città metropolitana, ad ovest e a nord, era suddivisa in 6 comunità montane con lo scopo di salvaguardare le ricchezze del territorio montano; tali comunità montane, soppresse a seguito della riforma degli enti locali, erano:

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Natura

Riepilogo
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Aree protette

Elenco delle aree naturali protette ricadenti nella città metropolitana di Torino:[9]

Parchi nazionali

Parchi regionali

Riserve regionali

Parchi provinciali

Ambiente

Per i suoi acquisti verdi la città metropolitana si è piazzata al terzo posto dell'European Gpp Award del 2016, alle spalle delle città di Vienna e Torino.[10] Nel corso dello stesso anno la Corona Verde, progetto per la rete verde dell'area metropolitana torinese[11], ha conseguito il premio La Città per il Verde nella sezione "VerdeUrbano".[12][13]

In ambito escursionistico, la città metropolitana torinese è l'ente capofila del progetto transnazionale della Strada dei Vigneti Alpini.[14]

Monumenti simbolo

Fatti in breve Bene protetto dall'UNESCO, Parco del Po e Collina Torinese ...

Due dei monumenti più noti nella città metropolitana sono la Mole Antonelliana, simbolo della città di Torino, e la Sacra di San Michele simbolo del Piemonte. Nel patrimonio culturale del territorio della città metropolitana di Torino spiccano diversi siti inseriti nel Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO: il Sacro Monte di Belmonte, nella valle Orco, compreso nel patrimonio culturale dei Sacri Monti; la maggior parte delle residenze sabaude in Piemonte, tra cui la Reggia di Venaria Reale nell'omonima città, la Palazzina di caccia di Stupinigi a Nichelino, il Castello di Agliè, il Castello di Rivoli, il Castello di Moncalieri e a Torino il Palazzo Reale, il Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja, il Palazzo Carignano, il Castello del Valentino e la Villa della Regina; l'insediamento palafitticolo di Azeglio, compreso nel patrimonio dei 111 Antichi insediamenti sulle Alpi; l'architettura moderna di Ivrea "città industriale del XXesimo secolo".

Di proprietà della Città metropolitana di Torino è invece l'Abbazia di Novalesa, nelle Alpi della Valle di Susa e ai piedi del Colle del Moncenisio, fondata originariamente nel 726 d.C. e dopo alterne vicende soppressa a metà '800. Acquisita al patrimonio provinciale nel 1972, dal 1973 ospita nuovamente i monaci benedettini[15]. Diverse campagne archeologiche e di restauro hanno permesso di approfondire la storia del complesso, recuperando anche antichi affreschi come i cicli di Sant'Eldrado e di San Nicola di Bari nella cappella di Sant'Eldrado. I reperti sono oggi ospitati presso il Museo archeologico dell'Abbazia, mentre gli arredi antichi sono suddivisi tra Museo civico d'arte antica di Torino (Palazzo Madama), la Chiesa parrocchiale di Santo Stefano di Novalesa, la Chiesa parrocchiale di Sant'Ippolito di Bardonecchia.

Altri luoghi di sicuro interesse sono poi la città di Susa, contraddistinta da considerevoli monumenti romani e medioevali, come l'Arco di Augusto, la Porta Savoia e il Castello della contessa Adelaide, il Castello di Masino a Caravino, l'Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta e i forti di Fenestrelle di Exilles, situati negli omonimi comuni, ed il Forte Bramafam di Bardoneccia.

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Infrastrutture e trasporti

Riepilogo
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Lo stesso argomento in dettaglio: Stradario di Torino.

Strade

Il sistema stradale ed autostradale della città metropolitana di Torino è legato al proprio capoluogo, da cui dipartono le principali direttrici viarie di tutta la regione.

Autostrade

Strade statali

Strade provinciali

Ferrovie

Metropolitana

Lo stesso argomento in dettaglio: Metropolitana di Torino.
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Amministrazione

L'attuale sindaco metropolitano è Stefano Lo Russo, eletto sindaco di Torino nell'ottobre 2021 con il Partito Democratico. Il Consiglio metropolitano è scelto con elezione di secondo livello, il cui elettorato attivo e passivo è riservato ai consiglieri comunali e ai sindaci dei comuni metropolitani, mentre il sindaco metropolitano è di diritto il medesimo del comune di Torino.

Ulteriori informazioni Nº, Ritratto ...
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Comuni

Riepilogo
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Appartengono alla città metropolitana i seguenti 312 comuni:

Comuni più popolosi

Ulteriori informazioni Pos., Comune ...

Comuni meno popolati

Ulteriori informazioni Comune, Popolazione (ab) ...
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Zone omogenee

Il 1º aprile 2015 il consiglio metropolitano ha approvato la proposta di ripartizione del territorio in 11 zone omogenee,[19] ratificata dalla conferenza metropolitana il successivo 14 aprile:

  • Zona 1: Torino, 1 Comune, 870.952 abitanti;
  • Zona 2: Area metropolitana di Torino ovest, 14 Comuni, 237.561 abitanti;
  • Zona 3: Area metropolitana di Torino sud, 18 Comuni, 268.978 abitanti;
  • Zona 4: Area metropolitana di Torino nord, 8 Comuni, 137.178 abitanti;
  • Zona 5: Pinerolese, 45 Comuni, 131.871 abitanti;
  • Zona 6: Valli Susa e Sangone, 40 Comuni, 103.500 abitanti;
  • Zona 7: Ciriacese - Valli di Lanzo, 40 Comuni, 101.148 abitanti;
  • Zona 8: Canavese occidentale, 46 Comuni, 82.080 abitanti;
  • Zona 9: Eporediese, 54 Comuni, 88.006 abitanti;
  • Zona 10: Chivassese, 24 Comuni, 99.588 abitanti;
  • Zona 11: Chierese - Carmagnolese, 22 Comuni, 131.517 abitanti.
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Onorificenze

La città metropolitana appone sul proprio gonfalone la medaglia d'oro al merito civile, conferita nel 2005 alla provincia di Torino per il contributo offerto dal territorio e dalle sue popolazioni alla guerra di Liberazione e alla Resistenza partigiana. - nastrino per uniforme ordinaria
La città metropolitana appone sul proprio gonfalone la medaglia d'oro al merito civile, conferita nel 2005 alla provincia di Torino per il contributo offerto dal territorio e dalle sue popolazioni alla guerra di Liberazione e alla Resistenza partigiana.[21]

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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