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Prospettiva

Columba palumbus

specie di uccello Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Columba palumbus
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Il colombaccio (Columba palumbus Linnaeus, 1758), chiamato anche palombo (o palomba[2]) o palombaccio[3], è una specie di uccello della famiglia dei Columbidi[4]. È la più grande, più frequente e più diffusa specie di columbidi in Europa.

Dati rapidi Come leggere il tassoboxColombaccio, Stato di conservazione ...
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Descrizione

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Un colombaccio in Inghilterra
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Accoppiamento tra due adulti
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Nidiaceo di colombaccio

Il colombaccio è lungo dai 40 ai 42 cm, dunque è più grande del piccione (Columba livia), e pesa dai 460 ai 570 grammi. L'apertura alare va dai 75 agli 80 cm. I sessi si assomigliano: la testa e la schiena sono bluastri, la coda e la punta delle ali scure. Il petto è di colore rosa-grigio un po' più chiaro. Una caratteristica tipica sono le macchie bianche sul collo, che non formano un anello. Il collo ha una colorazione verdastra. Durante il volo sulla parte superiore delle ali si notano delle fasce trasversali bianche che sono il principale segno di riconoscimento dalle specie simili (piccione comune e colombella) e vengono chiamati specchietti.[senza fonte]

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Distribuzione e habitat

I colombacci vivono nelle foreste di tutti i tipi, soprattutto quelle di margine, ma anche nei giardini e nei parchi cittadini. Sono diffusi in Medio oriente e in tutta l'Europa (eccetto nel nord della Scandinavia e in Islanda), dal Mar Nero fino alle regioni settentrionali della Tunisia, dell'Algeria e del Marocco.[senza fonte]

Biologia

Riepilogo
Prospettiva

Nonostante la corporatura un po' rotonda, il volo è veloce, diretto e consente al colombaccio di cambiare senza esitazione direzione e di fuggire repentinamente in caso di necessità. Quando spicca il volo produce un rumore avvertibile. Si sposta in stormi numerosi alla ricerca di cibo, senza disperdersi ogni volta che si esaurisce un'area di pascolo.

Voce

Il richiamo è un tubìo molto caratteristico, costituito da 5 sillabe, di cui le ultime 2 leggermente separate dalle prime tre, e con l'accento sulla seconda; si potrebbe trascrivere come "du-dùùùù-du... du-du".
Facilmente confondibile con il richiamo della tortora dal collare orientale per l'intonazione e per l'accento sulla seconda sillaba, se ne distingue per le cinque sillabe anziché tre e per il timbro più "vibrante".

Il tono sale di intensità dalla prima alla seconda sillaba, la più acuta, per scendere progressivamente fino all'ultima, che è la più grave (nella tortora dal collare la sillaba più acuta è invece la prima). Questa strofa viene ripetuta senza sosta dalle tre alle cinque volte.

Alimentazione

I colombacci si nutrono di semi, bacche, pomi, radici e talvolta piccoli invertebrati. In autunno e in inverno mangiano soprattutto i frutti dei faggi e le ghiande delle querce.

Nidificazione

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Uovo di colombaccio

Il nido è composto soltanto da paglia e rami e viene costruito perlopiù sugli alberi, in alto. Si depongono 1 o 2 uova una o due volte all'anno, tra marzo e novembre, con notevoli variazioni da regione a regione. I pulcini bucano il guscio dopo 17 giorni e vengono nutriti in prevalenza con il pastone, comunemente chiamato latte di piccione, che i genitori rigurgitano dal becco. I piccoli abbandonano il nido dopo circa 3-5 settimane.

Spostamenti

Il colombaccio abbandona le regioni più settentrionali d'autunno per ritornarvi in primavera. È stanziale nell'Europa centrale e meridionale. Negli ultimi anni numerose popolazioni sono diventate stanziali anche in Italia e stanno aumentando progressivamente.

Possibili confusioni con specie affini

È possibile confondere il colombaccio con:

  • il piccione, dal quale si differenzia per
    • una macchia bianca su ciascun lato del collo,
    • le bande trasversali sulla parte superiore delle ali, ben visibili in volo dall'alto,
    • il becco rosso e giallo,
    • l'assenza del groppone bianco,
    • le dimensioni leggermente superiori;
  • la colombella dalla quale si differenzia per
    • l'assenza di due barre scure sulle ali,
    • la presenza delle due barre bianche,
    • le macchie bianche intorno al collo,
    • le dimensioni maggiori.
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Colombaccio in contesto urbano, posato su antenna, in Italia (Basilicata)

Relazioni con l'uomo

Il colombaccio non è molto amato dagli agricoltori, in quanto talvolta grossi stormi si abbattono su coltivazioni cerealicole, di leguminose o di trifoglio, provocando grossi danni. Si è ben adattato alle città, tanto da essere un assiduo frequentatore dei parchi, anche se è molto più timido del piccione; il suo habitat principale, tuttavia, rimane la campagna, dove è molto presente. È oggetto di caccia ed è ricercato per il sapore delle carni, molto apprezzate in cucina[senza fonte], con cui si possono preparare diverse ricette: lo spezzatino, il ragù[5], in umido o ripieno.

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Tassonomia

Sono note le seguenti sottospecie:[4]

  • Columba palumbus palumbus Linnaeus, 1758
  • Columba palumbus maderensis Tschusi, 1904
  • Columba palumbus azorica Hartert, 1905
  • Columba palumbus iranica (Zarudny, 1910)
  • Columba palumbus casiotis (Bonaparte, 1854)

Conservazione

È molto diffuso, ma comunque esposto a rischi come il disboscamento ed il deterioramento ambientale.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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