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Desideria Guicciardini

illustratrice italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Desideria Guicciardini (Firenze, 1º gennaio 1954) è un'illustratrice e disegnatrice italiana.

È specializzata nella letterarura per bambini e ragazzi; sono stati pubblicati centinaia di suoi libri tradotti in varie lingue. La sua arte è apprezzata non solo in Italia.[1][2].

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Desideria Guicciardini nasce a Firenze, a 10 anni si trasferisce a Milano. Dopo il Liceo Classico si iscrive alla facoltà di Lettere moderne, ma il suo interesse per le illustrazioni la porta a seguire i corsi di litografia alla Scuola del Libro di Urbino e i corsi serali dell'Accademia di Brera[3].

Nel 1976 inizia il suo lavoro di illustratrice grazie all' incontro con Rosellina Archinto pubblica La bambola abbandonata di Alfonso Sastre. Nel 1977 Bambini andiamo alla Scala, curato da Pinin Carpi, ancora per le Emme Edizioni con cui continuerà a pubblicare costantemente negli anni a venire[4]. Agli inizi non pubblica molto e, per integrare, lavora anche nella pubblicità. Nel 1986 inizia una lunga collaborazione con Mondadori[5] pubblicando Le più belle fiabe italiane, a cura di Guido Davico Bonino. Nel nuovo millennio inizia a collaborare proficuamente con case editrici inglesi[6], soprattutto con la casa editrice per bambini Usborne[7][8] Notevole anche la collaborazione con la LAPIS di Roma con cui illustra per i ragazzi grandi classici come La divina commedia riscritta in italiano moderno da Arianna Punzi[3] e i promessi sposi di Sara Marconi[2]. Nel 2014 vince il Premio Andersen e pubblica l'Odissea per ragazzi di Nicola Cinquetti[9] che riceverà il premio Biblioteche di Roma nel 2016.[10]

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Opere (selezione)

Edizioni EL

Mondadori

Lapis

Usborne

Altri editori

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Premi e riconoscimenti

  • 2014, Premio Andersen. Premiata come miglior illustratore dell'anno con la motivazione: “Per un lungo, operoso e ricco percorso, sempre condotto all’insegna di un’assoluta e convinta professionalità. Per il coerente e ininterrotto valore della propria opera. Per una colta e attenta sensibilità figurativa capace, in ogni occasione, di entrare in forte rapporto con il testo. Per la vivida, intensa e struggente bellezza di alcune delle sue opere più recenti.”[12]
  • 2016, Premio Biblioteche di Roma.[10] con l'Odissea di Nicola Cinquetti[13]

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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