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Dialetto siciliano occidentale
dialetto della Sicilia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il dialetto siciliano occidentale[1] è un insieme di varietà diatopiche della lingua siciliana con caratteristiche comuni, parlate nelle province di Palermo, Trapani e nella parte centro-occidentale della provincia di Agrigento[2]. La varietà principale di tale gruppo è costituita dal dialetto palermitano.
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Distribuzione geografica
Le varietà raggruppate all'interno del "siciliano occidentale" sono parlate nella parte più occidentale della Sicilia, corrispondente ai territori provinciali di Agrigento (esclusa la parte orientale), Palermo e Trapani, nonché nelle Isole Egadi e a Ustica. Per quanto riguarda Pantelleria, che pur rientra linguisticamente nel siciliano occidentale, le forti peculiarità del dialetto locale fanno sì che tale parlata costituisca un gruppo a sé stante.
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Classificazione
Riepilogo
Prospettiva
In seguito alle ricerche sul campo e a una più approfondita conoscenza della realtà dialettale dell'isola, Piccitto 1951 andò oltre la sommaria classificazione operata da Schneegans 1888, proponendo di suddividere i dialetti siciliani basandosi, in primo luogo, sulla presenza o meno del vocalismo metafonetico. Distinse, in tal modo, un "siciliano occidentale" da uno, più articolato, "centro-orientale".
Rientrano, pertanto, tra le varietà occidentali[3]:
- il dialetto palermitano, parlato a Palermo e nelle immediate vicinanze, caratterizzato dalla presenza del dittongamento incondizionato delle vocali toniche medie (ad esempio, bieḍḍu/bieḍḍi/bieḍḍa 'bello/belli/bella');
- il dialetto trapanese, parlato grosso modo a Trapani e provincia, caratterizzato - come il precedente sottogruppo - dalla trasformazione in /i/ della /r/ preconsonantica (ad esempio, càinne 'carne' < lat. carne(m));
- il dialetto agrigentino centro-occidentale, parlato in gran parte della provincia di Agrigento (compresa la zona dei Sicani occidentali), privo - come il trapanese - del dittongamento tipico del palermitano ma caratterizzato da alcune peculiarità fonetiche, come la realizzazione hi del nesso latino -fl- (ad esempio, hiumi 'fiume' < lat. flūmĕ(n)).
Pur coi limiti messi in risalto dallo stesso Piccitto, che basò la sua classificazione principalmente sul vocalismo tonico, Pellegrini 1977 recepì in buona parte questa classificazione e individuò nell'area occidentale (non metafonetica) uno dei sottogruppi nei quali divise la Sicilia linguistica[4].
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Dialetti

Nella sistemazione delle sigle di localizzazione dei dialetti siciliani operata nel Vocabolario siciliano, le parlate afferenti al gruppo occidentale sono state classificate nel seguente modo[5]:
- dialetto agrigentino centro-occidentale
- dialetti agrigentini centrali (AG II)
- dialetti agrigentini occidentali (AG III)
- dialetto palermitano
- dialetti palermitani centrali (PA II)
- dialetti palermitani dell'interno (PA III)
- dialetti palermitani occidentali (PA IV)
- dialetto trapanese
- dialetti trapanesi orientali (TP I)
- dialetti trapanesi occidentali (TP II)
Note
Bibliografia
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