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Dicoria

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Dicoria
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Dicoria A.Gray, 1848 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Heliantheae e sottotribù Ambrosiinae.[1][2]

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Etimologia

Il nome del genere deriva da due parole greche "di" (= due) e "koris" (= insetto), e fa riferimento ai due acheni "a forma di insetto" della specie tipo.[3]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Asa Gray (1810-1888) nella pubblicazione "Emory, Rep. 143" del 1848.[4]

Descrizione

Riepilogo
Prospettiva

Portamento. Le specie di questo genere hanno un habitus erbaceo con cicli biologici annuali o perenni, oppure arbustivo.[5][6][7][8][9][3]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, ramosa in modo divaricato. Le radici possono essere sia tipo fittoni che secondarie da rizoma. Altezza media: 10-90 cm.

Foglie. Sono presenti sia foglie basali che cauline. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato e sono picciolate; quelle basali/prossimali sono opposte. Le lamine sono semplici e intere; la forma varia da strettamente lancaeolata a ovata o suborbicolare. Le lame sono trinervate. Le superfici sono sericee, a volte con peli più grossolani ed eretti; sono inoltre punteggiate di ghiandole.

Infiorescenza. Le sinflorescenze, prive di foglie bratteate, sono composte da capolini a forma disciforme (o discoidi) talvolta unisessuali raggruppati in strutture da racemiformi a panicoliformi. Il capolino, come in tutte le Asteraceae, è formato da un involucro campanulato o a forma di coppa, composto da diverse brattee al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori (periferici del raggio e interni del disco). Le brattee sono disposte in 2 serie in modo embricato e sono distinte in quelle esterne (da 4 a 7) erbacee e quelle interne (da 0 a 4) da scariose a membranose. Le dimensioni delle brattee tra di loro sono sub-uguali o anche di varie lunghezze scalate. Il ricettacolo è convesso. Le pagliette (a protezione della base dei fiori) sono quasi sempre presenti. Diametro dell'involucro: 3-5 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): da 0 a 4, sono femminili e sono disposti su una serie; la forma è ridotta o sono assenti;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 5 a 15) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono funzionalmente maschili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Corolla:
    • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è molto ridotta o mancante;
    • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in alcuni lobi; i fiori sono pentameri (5 lobi), raramente tetrameri; i lobi, patenti o eretti, con forme deltate o più o meno lanceolate; il colore è giallo chiaro senza fasci vascolari incorporati.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; i filamenti sono glabri, raramente papillosi. Le antere sono connate e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere sono gialle o ialine, raramente con strati connettivi scuri o marrone chiaro. Le cellule dell'endotecio sono quadrate con ispessimenti radiali (a raggio) o polari (concentrici). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: il gineceo è composto da due carpelli (sincarpici) formanti un ovario infero uniloculare. Lo stilo è unico e bifido nella parte apicale (con due stigmi) con uno o due fasci vascolari. Le linee stigmatiche sono marginali e divise (quelle dei fiori fertili – mentre nei fiori sterili sono fuse).

Frutti. I frutti sono degi acheni con pappo. Gli acheni sono obcompressi, qualche volta con ali. Il pappo è assente oppure è formato da una minuta corona di tricomi ialini.

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Biologia

Impollinazione: l'impollinazione prevalente per queste piante è ad opera del vento (impollinazione anemogama).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

Le specie di questo genere sono distribuite negli USA meridionali e Messico settentrionale, entrambi sul lato occidentale.[2]

Sistematica

Riepilogo
Prospettiva

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi,[10] oppure 22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1679 generi).[12] La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][8][9]

Filogenesi

Il genere fa parte della sottotribù Ambrosiinae caratterizzata da infiorescenze unisessuali (con fiori maschili e femminili separati), corolle dei fiori del disco sono prive di fibre e frutti (achenî) con spine o appendici e quindi adattamenti alla dispersione zoocoria (trasporto da parte di animali).[9]

All'interno della tribù il genere Dicoria, da un punto di vista filogenetico, occupa una posizione basale in quanto conserva alcuni elementi primitivi rispetto ad altri generi della sottotribù. Dicoria si distingue per la morfologia dei capolini e per la struttura dei frutti (achenî), che presentano alcune varianti rispetto a generi più tipici come Ambrosia; mentre altri caratteri, condivisi con Ambrosia e Iva, come la riduzione dei fiori femminili e la specializzazione dei fiori maschili, rafforzano la sua collocazione nella sottotribù. Quindi Dicoria mostra delle affinità con i generi Ambrosia e Iva; in particolare insieme genere Iva forma un "gruppo fratello".[13]

All'interno del genere i tratti morfologici utilizzati per distinguere una specie dall'altra (presenza/assenza di peli eretti sui fusti; forma, dimensioni e dentatura delle foglie distali; dimensioni degli acheni e sviluppo relativo delle brattee interne dell'involucro) variano e si combinano in modo così capriccioso da rendere difficile il riconoscimento di più di una singola specie polimorfica in un dato areale.[3]

I caratteri distintivi del genere sono:[9]

  • i capolini sono ermafroditi; se i capolini sono monosessuali le piante sono dioiche o si hanno delle popolazioni ginodioiche (con solo fiori femminili, oppure tutti i fiori sono ermafroditi);
  • i filamenti staminali sono connati fino alle antere;
  • le brattee interne crescono anche dopo l'antesi.

Il numero cromosomico delle specie di Dicoria è: 2n = 36.[9]

Elenco delle specie

Questo genere ha 3 specie:[2]

  • Dicoria argentea Strother
  • Dicoria calliptera Rose & Standl.
  • Dicoria canescens A.Gray
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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