Timeline
Chat
Prospettiva
Durium
etichetta discografica italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Remove ads
La Durium è stata una casa discografica italiana, attiva tra gli anni trenta e il 1989. Parte del catalogo ed il marchio sono stati successivamente rilevati dalla Dischi Ricordi, che ne ha fatto uso per alcune riedizioni[1]. Il suo marchio iniziale era costituito dalla scritta Durium in stampatello, sormontata dalla stilizzazione di tre trombe e un'aquila. Nell'immediato dopoguerra questo logo fu abbandonato in favore di un'immagine stilizzata di un disco con tre raggi interni, attraversato dalla scritta Durium in corsivo. È oggi un marchio non utilizzato.
Remove ads
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Origine del nome
Il "durium" è un materiale plastico sintetico sviluppato alla fine degli anni '20, utilizzato effettivamente nella produzione di dischi fonografici. Si tratta di una resina sintetica composta da resorcina e formaldeide, sviluppata dal professor Hal T. Beans della Columbia University. Questo materiale era leggero, flessibile, resistente al calore e all'acqua, il che lo rendeva particolarmente adatto per vari usi industriali, tra cui la produzione di dischi fonografici.
La compagnia statunitense Durium Products Company, attiva tra il 1930 e il 1932, utilizzava questo materiale per produrre dischi fonografici economici, noti come "Hit of the Week". Questi dischi, venduti nelle edicole a soli 15 centesimi, erano fatti con un substrato di cartone rivestito di durium. Questo li rendeva più leggeri e meno fragili rispetto ai tradizionali dischi di gommalacca, sebbene la qualità audio fosse generalmente inferiore.
Inoltre, la bachelite, sviluppata nel 1907, era un altro materiale plastico utilizzato in passato per la produzione di vari oggetti, inclusi alcuni tipi di dischi fonografici. Tuttavia, la gommalacca rimaneva il materiale predominante fino all'avvento del vinile negli anni '40.
Il Durium fu una realtà storica, sebbene il suo uso nella produzione di dischi fonografici sia stato relativamente breve e limitato rispetto ad altri materiali come la gommalacca e il vinile.
La nascita: dagli anni trenta alla seconda guerra mondiale
La Durium s.a. nasce nel 1935 a Milano (la denominazione originale è Durium La Voce dell'Impero) per opera di un gruppo di imprenditori milanesi tra cui Martinengo e Alberto Airoldi, che ne diventa presidente[2]. La sede è in corso Garibaldi a Milano e la produzione riguarda sia i dischi che i fonoriproduttori.
I primi dischi pubblicati sono favole per bambini recitate, e altre produzioni dedicate al mercato delle colonie e per le truppe all'estero. Negli anni 1935/1936 - mancando il materiale per la produzione - vengono anche pubblicati dischi su supporto di cartone, contenenti corsi di lingue, tecnici, e materiale di propaganda[3]. Con lo scoppio della guerra gli uffici ed alcuni studi di registrazione vengono trasferiti da Milano a Erba, in via Trieste.
Dal 1946 agli anni settanta
Al termine della seconda guerra mondiale, il management decide di tornare a Milano - nella nuova sede in passaggio degli Osii 2 - solo per quanto riguarda gli uffici amministrativi e di rappresentanza, poi traslati in via Alessandro Manzoni 40/42. A Milano viene affittato un magazzino per i dischi finiti[4], mentre resta ad Erba la parte produttiva (masterizzazione e stampa).
È un periodo di difficoltà economiche legate all'ancora immatura discografia italiana; la posizione finanziaria si stabilizza nel 1948 con l'ingresso nella società dell'imprenditore di origine armena Krikor Mintanjan (il cui cognome a volte è italianizzato in Mintangian) che nomina la moglie Elisabel direttrice responsabile e assume come direttore artistico il nipote del cofondatore Alberto, Aurelio Airoldi, che rimarrà in azienda fino al 1977, e il pianista, arrangiatore e compositore Franco Cassano, che rimarrà alla direzione fino al 1986.
Oltre a dirigere la casa discografica, Cassano pubblica vari album per l'etichetta come pianista e scrive diversi successi per i loro artisti come Sei diventata nera per Los Marcellos Ferial, incisa anche in cinese, o come Melodia per Jimmy Fontana, portata al successo nel Regno Unito da Engelbert Humperdinck con il titolo The Way It Used to Be, e che verrà incisa nel mondo in diverse altre lingue.
Gli anni Cinquanta costituiscono un periodo di notevoli investimenti finanziari per l'azienda: attraverso aumenti di capitale e prestiti obbligazionari, la base dell'azienda passa dai 30 milioni di lire del 1955 arrivando a 180 milioni di lire già nel 1959. Per poter sfruttare realtà industriali del settore già esistenti, la Durium incorpora per fusione realtà discografiche minori e in stasi quali la “Royal” s.p.a., la “Sprint” s.r.l., la “Duomo Edizioni Musicali” s.r.l, utilizzandole per espandersi[5].
Sono soprattutto l'attività di ricerca di nuovi artisti, nonché lo sviluppo di nuove strategie di promozione e vendita, a rilanciare l'etichetta. Negli anni Cinquanta, mentre la discografia italiana trova una propria identità con la nascita di case discografiche quali la RCA Italiana e la CGD, vengono prodotti nuovi artisti quali Aurelio Fierro, Flo Sandon's, Roberto Murolo e Marino Marini, dando un notevole impulso all'attività nella musica leggera.
Negli anni Sessanta vengono promossi personaggi come Little Tony, Los Marcellos Ferial, Rocky Roberts, Mario Trevi, Bruno Venturini, Le Snobs, Wess, Dori Ghezzi, Fausto Papetti, Passengers, Camaleonti, Nini Rosso, I Vianella; artisti che godono di un forte supporto grazie al direttore dell'ufficio stampa della casa discografica Luciano Giacotto che negli stessi anni è anche direttore della rivista di musica giovanile Ciao Amici, oltre che produttore.
La Durium intuì fin dagli anni cinquanta l'importanza di distribuire in licenza musica straniera utilizzando la propria sempre più avanzata fabbrica di Erba; ecco la distribuzione di artisti internazionali come Al Caiola, Don Costa, James Brown, Paul Anka, Mouth & MacNeal, Donna Summer, Ferrante & Teicher, Dee D. Jackson, Steve Lawrence, Eydie Gormé, Don McLean, Shirley Bassey, Plastic Bertrand, Telex e molti altri. Nel 1968 viene aperta una nuova sede a Roma, in via Montanelli 11, mentre nel 1975 vennero acquisite le società “Immobiliare Lidia s.p.a.” e “Equipe Dischi s.r.l.[6]
Nel 1977 la Durium raggiunse il proprio picco con un incremento di vendite netto del 35% rispetto all'anno precedente, per un totale di 6,25 milioni di dollari dell'epoca[7], mentre l'anno di massimo capitale sociale fu il 1982: 720 milioni di lire.
Gli anni ottanta e il fallimento
Nel 1981 la Durium festeggia anticipatamente il proprio cinquantenario, ma le vendite, complici la diffusione delle audiocassette registrabili e la diffusione della musica attraverso le radio libere, sono già in netto calo: dalle 800 000 copie di qualche anno prima, una hit da numero uno non riesce a vendere più di 400 000 copie[8].
La crisi peggiora nella seconda metà degli anni ottanta, in concomitanza con la diffusione dei costosi cd e in contemporanea con molte imprese discografiche: nel 1986 Krikor Mintanjan abbandona la società, rilevata da Luca Rinaldi, il quale successivamente la cede ad Enrico Rovelli (che nello stesso periodo ha anche acquistato la Ariston Records).
Nonostante questo negli anni ottanta continua l'attività di ricerca di nuovi talenti portando al successo molti artisti, tra cui i Vanadium, uno dei primi gruppi heavy metal italiane, e una giovane Fiordaliso che lancia al Festival di Sanremo successi come Una sporca poesia, Oramai, Non voglio mica la luna, Il mio angelo e Fatti miei.
Rovelli tenta quindi la ristrutturazione aziendale. Il primo ramo ad essere tagliato fu quello più costoso: la incisione, produzione e stampa dei prodotti finiti. Lo stabilimento di Erba, ormai troppo costoso, fu così abbandonato. A ruota, anche le attività di registrazione e mixaggio dei dischi vennero dismesse, lasciando quindi anche gli studi di viale Troya. In questo modo, la Durium si trovò a usufruire, solo quando necessario, di studi di registrazione e di stampa terzi come fornitori. Di fatto, dal 1984 i lavoratori vennero progressivamente posti in integrazione salariale straordinaria a causa della situazione di crisi aziendale[9].
Le vendite, però, complice il catalogo non più competitivo e la carenza di nuovi artisti in grado di vendere a sufficienza, continuarono a declinare. Lo stesso Rovelli tentò quindi di costituire una società, la Kono Records, con l'intenzione di fondere i cataloghi di Durium ed Ariston, ma a causa del passivo accumulato dalle due aziende l'operazione non andò a buon fine.
La Kono pertanto nascerà poi come casa discografica autonoma inglobando alcuni artisti della Ariston e della Durium, entrambe fuori da ogni attività operativa nel 1989. La Durium viene dichiarata fallita il 14 marzo 1989[10]; a quel punto, furono liberati anche gli uffici della sede legale, in via Manzoni, cessando la Durium di esistere anche formalmente.
Remove ads
La struttura aziendale
Riepilogo
Prospettiva
Per quanto riguarda la filiera produttiva, la Durium era nata prima del concetto di "campus" in cui concentrare in un'unica sede amministrazione, registrazione, e produzione/stampa di dischi; concetto utilizzato da major nate nel dopoguerra quali la RCA Italiana e la CGD. Anche per praticità, possedendo già uffici e strutture attrezzate, scelse di svilupparle mantenendole però separate. Le varie fasi di demo, arrangiamento e registrazione furono quindi eseguite negli studi di viale Troya (nei pressi di piazza Napoli) - dove venne allestito un attrezzato studio di registrazione mantenuto continuamente aggiornato - oltre che presso studi terzi.
Ad Erba, in via Trieste, dove era presente lo stabilimento di produzione presso cui venivano stampati gli album e prodotte le musicassette, fu proseguita tale attività con nuovi impianti, sotto la responsabilità prima di Valsecchi e successivamente di Mario Cvek. La modernizzazione procedette senza soluzione di continuità con continui investimenti, al punto che nel 1977 lo stabilimento si distingueva nel panorama italiano per la modernità degli impianti e per la qualità del lavoro[7] Per tutta l'epoca del vinile e delle audiocassette, buona parte dell'attività veniva svolta in conto terzi per le più famose ed importanti case discografiche italiane. La grafica e stampa delle copertine fu delegata a diversi studi e stamperie (fra cui, molto utilizzata, la Centonze di Como).
La parte amministrativa fu mantenuta presso gli uffici di via Alessandro Manzoni.
Dopo il fallimento, le diverse sedi, ubicate in palazzine e strutture residenziali, furono restituite e utilizzate per altri scopi. Lo stabilimento di Erba è stato demolito.
Remove ads
Le sottoetichette e le attività per conto terzi
Come molte altre case discografiche, anche la Durium ha dato vita ad alcune sottoetichette di cui la più nota è la Targa Italiana, che ha pubblicato anche alcuni album e 45 giri di Vasco Rossi; inoltre la Durium distribuì altre etichette come la Sprint, la Titanus e la Karim, oltre alla serie Cicala, nata per composizioni classiche e interpretazioni di testi poetici.
La Durium, oltre ad aver registrato e stampato per anni rispettivamente artisti e supporti per altre aziende prive di stabilimenti, ha anche curato la distribuzione per altre case discografiche. Ad esempio, per alcuni anni si è occupata della distribuzione della PDU, l'azienda discografica fondata da Mina.
Il catalogo ed il marchio Durium
Dopo la chiusura della Durium, mentre Rovelli proseguirà la sua carriera di agente di molti artisti, tra cui Vasco Rossi, i cataloghi della Durium e della Ariston saranno al centro di contenziosi legali,[11] venendo ceduti poi alla Ricordi e successivamente confluendo nel patrimonio dell'acquirente BMG. Lo stesso marchio Durium viene acquisito da queste aziende e, seppur non formalmente rinnovato, è stato utilizzato saltuariamente per ristampare i dischi di alcuni artisti[12].
Remove ads
Dischi
Riepilogo
Prospettiva
Per la datazione ci si è basati sull'etichetta del disco, o sul vinile o, infine, sulla copertina; qualora nessuno di questi elementi avesse una datazione, sulla numerazione del catalogo; se esistenti, sono riportati oltre all'anno il mese e il giorno.
78 giri flexy in cartone
78 giri in gommalacca
33 giri
25 cm
30 cm
45 giri
Catalogazione Ld A
Anni '50
Anni '60
Anni '70
Anni '80
Circus - Catalogazione CN A
La Circus era una piccola etichetta distribuita dalla Durium; venne poi acquisita dalla casa madre, che continuò a pubblicare 45 giri usando la stessa numerazione di catalogo.
EP - Dischi Circus
45 giri - Durium Marche Estere
La Durium Marche Estere (collegata alla statunitense United Artists) era una sottoetichetta della casa madre, che in teoria avrebbe dovuto stampare dischi di provenienza estera, anche se in realtà ciò non avvenne sempre: in alcuni casi stampò dischi di canzoni di colonne sonore o di gruppi, come i Los Marcellos Ferial, spacciati per stranieri pur essendo italiani.
La numerazione comunque era preceduta dal prefisso DE, mentre nell'etichetta (che era diversa dallo standard Durium, in quanto aveva una grossa "d" in corrispondenza con il foro del disco) vi era la scritta Durium Marche Estere.
33 giri - Dischi Adventure
La Durium distribuì (ed in seguito rilevò) anche un'etichetta romana, la Dischi Adventure, specializzata nel lancio di nuovi artisti e nella pubblicazione di album di jazz. La lettera A dei 45 giri si trova in alcune emissioni staccata dalle due lettere AV, ed in altre attaccata.
EP - Dischi Adventure
45 giri - Dischi Adventure
33 giri - Serie Royal
Come ricordato prima, la Royal (la cui sede era in via Indipendenza 32 a Napoli) era specializzata nel lancio di nuovi artisti, e venne dopo poco tempo inglobata nella casa madre: per questo motivo le prime emissioni presentano solo la scritta Royal, sostituita poi da Durium - Serie Royal, mentre la numerazione del catalogo continua in modo sequenziale e prosegue anche con la Serie Royal. La lettera A si trova in alcune emissioni staccata dalle due lettere QC, ed in altre attaccata.
45 giri - Serie Royal
EP
45 giri - Promo Juke-Box
Remove ads
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
Wikiwand - on
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Remove ads
