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Elezioni amministrative in Italia del 1946
elezioni amministrative italiane Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Le elezioni amministrative italiane del 1946 si tennero in due distinti periodi[1].
Nel corso del primo periodo, le elezioni coinvolsero 5.722 comuni e si tennero in cinque tornate:
- 10 marzo (436 comuni, di cui 7 capoluoghi);
- 17 marzo (1.033 comuni, di cui 3 capoluoghi);
- 24 marzo (1.469 comuni, di cui 12 capoluoghi);
- 31 marzo (1.560 comuni, di cui 22 capoluoghi);
- 7 aprile (1.224 comuni, di cui 21 capoluoghi).
Nel corso del secondo periodo, le elezioni coinvolsero 1.383 comuni e si tennero in otto tornate:
- 6 ottobre (272 comuni);
- 13 ottobre;
- 20 ottobre (286 comuni);
- 27 ottobre (188 comuni, di cui un capoluogo);
- 3 novembre;
- 10 novembre (tra cui 6 capoluoghi);
- 17 novembre (tra cui un capoluogo);
- 24 novembre (tra cui 16 capoluoghi).
Furono dunque rinnovate le amministrazioni comunali di tutti i capoluoghi di provincia, salvo Bolzano e Gorizia, ove si votò nel 1948; nella Zona A del Territorio Libero di Trieste le elezioni si tennero nel 1949.
Si trattò delle prime elezioni dopo la caduta del fascismo; furono così rinnovate tutte le amministrazioni municipali, dopo che i comuni erano stati retti da sindaci e giunte provvisorie nominate dall'AMGOT al Sud e dal CLN al Nord.
A causa dello stato di devastazione in cui si trovava il territorio nazionale, la data di svolgimento fu demandata alla determinazione dei singoli prefetti, e variò da marzo finanche all'autunno. Non mancarono tuttavia ragioni di propaganda: cominciando più frequentemente con le elezioni dell'Alta Italia dove ci si attendeva un voto più moderno, si puntò a ragione a una pubblicità a favore della repubblica, contro le forze monarchiche ancora dominanti nel Meridione.[2]
La legge elettorale approvata col decreto legislativo luogotenenziale nº1 del 1946 stabilì il sistema elettorale proporzionale con metodo D'Hondt per i comuni sopra i 30.000 abitanti, e il sistema elettorale maggioritario plurinominale con voto limitato ai quattro quinti dei seggi per gli altri. Nulla venne invece deciso per le province, che rimasero affidate alle deputazioni provvisorie nominate dai prefetti.
Va ricordato che queste furono le prime elezioni in Italia alle quali le donne furono chiamate a votare (le prime elezioni politiche, insieme al Referendum istituzionale monarchia-repubblica, si tennero il 2 giugno 1946).
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Riepilogo
Prospettiva
In attesa della firma del trattato di pace, le Potenze Alleate avevano restituito 89 capoluoghi di provincia al controllo del governo italiano. Fu solo in questi centri che si poté procedere alle elezioni, per le quali era prevista una normativa proporzionale. In queste città il Consiglio Comunale doveva essere composto almeno da 40 consiglieri, portati a 50 per i centri con più di 100 000 abitanti, a 60 per quelli con più di 250 000 residenti, e ad 80 per le cinque maggiori città con più di mezzo milione di abitanti, cioè all'epoca Torino, Milano, Genova, Roma e Napoli.
Valle d'Aosta
Aosta
Le elezioni si tennero il 24 novembre.[3]
Piemonte
Alessandria
Le elezioni si tennero il 7 aprile.[4]
Asti
Le elezioni si tennero il 24 marzo.[4]
Cuneo
Le elezioni si tennero il 3 marzo.[5]
Novara
Le elezioni si tennero il 24 marzo.[4]
Torino
Le elezioni si tennero il 10 novembre.[6]
Vercelli
Le elezioni si tennero il 24 marzo.[4]
Lombardia
Bergamo
Le elezioni si tennero il 24 marzo.[4]
Brescia
Le elezioni si tennero il 31 marzo.[4]
Como
Le elezioni si tennero il 24 marzo.[4]
Cremona
Le elezioni si tennero il 24 marzo.[4]
Mantova
Le elezioni si tennero il 24 novembre.[4]
Milano
Le elezioni si tennero il 7 aprile.[4][7][8]
Pavia
Le elezioni si tennero il 7 aprile.[4]
Sondrio
Le elezioni si tennero il 7 aprile.
Varese
Le elezioni si tennero il 7 aprile.
Veneto
Belluno
Le elezioni si tennero il 7 marzo.[4]
Padova
Le elezioni si tennero il 24 marzo.[4]
Rovigo
Le elezioni si tennero il 7 aprile.
Treviso
Le elezioni si tennero il 31 marzo.[4]
Venezia
Le elezioni si tennero il 24 marzo.[4]
Verona
Le elezioni si tennero il 31 marzo.[4]
Vicenza
Le elezioni si tennero il 17 marzo.[4]
Trentino-Alto Adige
Trento
Le elezioni si tennero il 24 novembre.
Friuli-Venezia Giulia
Udine
Le elezioni si tennero il 7 aprile.
Liguria
Genova
Le elezioni si tennero il 10 novembre.
Imperia
Le elezioni si tennero il 10 marzo.
La Spezia
Le elezioni si tennero il 24 novembre.
Savona
Le elezioni si tennero il 24 marzo.
Emilia-Romagna
Bologna
Ferrara
Forlì
Modena
Parma
Piacenza
Ravenna
Reggio Emilia
Toscana
Arezzo
Firenze
Grosseto
Livorno
Lucca
Massa
Pisa
Pistoia
Siena
Umbria
Perugia
Le elezioni si tennero il 7 aprile.
Terni
Le elezioni si tennero il 31 marzo.
Marche
Ancona
Le elezioni si tennero il 24 marzo.
Ascoli Piceno
Le elezioni si tennero il 7 aprile.
Macerata
Le elezioni si tennero il 17 marzo.
Pesaro
Le elezioni si tennero il 31 marzo.
Lazio
Frosinone
Le elezioni si tennero il 10 marzo.
Latina
Le elezioni si tennero il 7 aprile.[10]
Rieti
Le elezioni si tennero il 10 marzo.
Roma
Viterbo
Le elezioni si tennero il 7 aprile.
Abruzzi
Campobasso
Le elezioni si tennero il 24 marzo.
Chieti
L'Aquila
Pescara
Le elezioni si tennero il 31 marzo.
Teramo
Le elezioni si tennero l'11 marzo.
Campania
Avellino
Le elezioni si tennero il 24 novembre.[11]
Benevento
Le elezioni si tennero il 24 novembre.[11]
Caserta
Le elezioni si tennero il 7 aprile.
Napoli
Le elezioni si tennero il 10 novembre.[11][12]
Salerno
Le elezioni si tennero il 24 novembre.[11]
Puglia
Bari
Le elezioni si tennero il 24 novembre.
Brindisi
Le elezioni si tennero il 31 marzo.
Foggia
Le elezioni si tennero il 24 novembre.
Lecce
Le elezioni si tennero il 24 novembre.
Taranto
Le elezioni si tennero il 24 novembre.[11]
Basilicata
Le elezioni si tennero il 7 aprile.
Matera
Potenza
Le elezioni si tennero il 31 marzo.
Calabria
Catanzaro
Le elezioni si tennero il 7 aprile.
Cosenza
Le elezioni si tennero il 31 marzo.
Reggio Calabria
Le elezioni si tennero il 7 aprile.
Sicilia
Agrigento
Le elezioni si tennero il 31 marzo.
Caltanissetta
Le elezioni si tennero il 31 marzo.
Catania
Le elezioni si tennero il 24 novembre.[11]
Enna
Le elezioni si tennero il 10 marzo.
Messina
Le elezioni si tennero il 24 novembre.
Palermo
Le elezioni si tennero il 10 novembre.[11]
Ragusa
Le elezioni si tennero il 24 novembre.[11]
Siracusa
Le elezioni si tennero il 31 marzo.[13]
Trapani
Le elezioni si tennero il 7 aprile.[14]
Sardegna
Cagliari
Le elezioni si tennero il 17 marzo.
Nuoro
Le elezioni si tennero il 10 marzo.
Sassari
Le elezioni si tennero il 31 marzo.
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