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Elezioni politiche in Italia del 1919
18ª elezione della Camera dei deputati del Regno d'Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Le elezioni politiche in Italia del 1919 si sono svolte il 16 novembre 1919. Furono le prime elezioni in Italia a fare uso di una legge elettorale proporzionale (n. 1401 del 15 agosto 1919). Le elezioni - anche a causa del forte ampliamento del diritto di voto in favore di tutti i cittadini maschi maggiorenni (analfabeti inclusi) e, tra i minori, tutti coloro che avevano combattuto in guerra - segnarono la fine dell’egemonia parlamentare del liberalismo e l’affermazione del Partito socialista e del Partito popolare. Una delle conseguenze di questa nuova legge elettorale fu una rapida successione di governi deboli, privi di solida base nel Parlamento e nel Paese[1]. Sono inoltre le prime elezioni in cui si introducono i simboli di partito nella scheda elettorale, per aiutare gli elettori analfabeti a poter esprimere la propria volontà con una "X" da apporre sopra il simbolo scelto.
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Liste
Riepilogo
Prospettiva
Alle elezioni nessun partito riuscì a presentarsi in tutti i 54 collegi in cui era divisa l'Italia.
Solo il Partito Socialista Italiano e il Partito Popolare Italiano riuscirono a presentarsi in modo uniforme in 51 collegi col medesimo contrassegno, rispettivamente la falce e martello e lo scudo crociato; tutte le altre forze politiche si presentarono con nomi e simboli diversi da collegio a collegio. Si potevano contare 281 simboli per 1.260 candidati.
- Partito Socialista Italiano - 51 liste[2]
- Partito Popolare Italiano - 51 liste[3]
- Liste concordate di liberali, democratici e radicali - 33 liste con diverse denominazioni
- Partito liberale democratico
- Partito democratico liberale
- Blocco liberale democratico
- Blocco democratico liberale
- Partito di liberali democratici indipendenti
- Blocco di liberali indipendenti
- Partito radico liberale
- Partito Democratico - 41 liste con diverse denominazioni
- Partito democratico costituzionale
- Partito costituzionale-democratico-riformatore
- Partito democratico
- Blocco democratico[4]
- Blocco di concentrazione democratica
- Blocco di democratici e combattenti
- Partito di democratici indipendenti
- Partito democratico popolare
- Unione democratico-sociale
- Partito democratico cristiano
- Partito liberale - 42 liste con diverse denominazioni
- Partito liberale
- Partito monarchico liberale
- Partito liberale nazionalista
- Partito costituzionale
- Partito liberale costituzionale
- Partito di concentrazione costituzionale
- Partito di liberali indipendenti
- Blocco di liberali indipendenti
- Blocco di costituzionali e combattenti
- Partito dei combattenti - 21 liste
- Partito radicale - 9 liste con due denominazioni diverse
- Partito radicale
- Partito di radicali indipendenti
- Partito Economico - 12 liste con diverse denominazioni
- Partito economico
- Partito agrario
- Partito del lavoro
- Sindacato dell'impiego
- Socialisti riformisti e Unione Socialista - 7 liste
- Radicali, repubblicani, socialisti e combattenti - 5 liste con diverse denominazioni
- Partito radico-riformista
- Blocco radico-riformista
- Partito radico-socialista-repubblicano
- Fascio repubblicano-socialista e dei combattenti
- Blocco socialista riformista-repubblicano e dei combattenti
- Partito Repubblicano Italiano - 4 liste
- Socialisti indipendenti - 7 liste con diverse denominazioni:
- Socialisti indipendenti
- Socialisti autonomi
- Sindacalisti
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Risultati
Riepilogo
Prospettiva
Deputati eletti per collegio
Partiti

Poiché in alcuni casi le liste raggruppavano appartenenti a partiti diversi, in una tabella ministeriale vennero raggruppati gli eletti per partito effettivo, sulla base dell'appartenenza prima delle elezioni.[6]
Dati per regione
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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