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Elezioni regionali in Sardegna del 2024

17ª elezione del Consiglio della Regione Sardegna Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Elezioni regionali in Sardegna del 2024
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Le elezioni regionali in Sardegna del 2024 si sono tenute domenica 25 febbraio per eleggere il Consiglio regionale e il Presidente della giunta della Sardegna.[1] Sono state le prime elezioni parte delle elezioni regionali in Italia del 2024, le diciassettesime votazioni per il Consiglio regionale e le quinte consultazioni dirette per il Presidente della giunta.[2]

Dati rapidi Stato, Regione ...

Il 20 marzo 2024, dopo quasi un mese dal giorno delle elezioni, la Corte d'Appello di Cagliari ha proclamato ufficialmente la vittoria della candidata dell'alleanza di centro-sinistra, Alessandra Todde, con il 45,4% dei voti, contro il 44,97% ottenuto dal candidato della coalizione di centro-destra, Paolo Truzzu.[3][4] Todde è diventata la prima donna presidente della Sardegna, nonché la prima esponente del Movimento 5 Stelle a presiedere una Giunta regionale italiana.[5]

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Contesto

Negli ultimi 20 anni, dalle elezioni regionali del 1994, alla presidenza della Regione Sardegna si sono sempre alternati esponenti di centrosinistra e di centrodestra.[6]

Le elezioni regionali del 2019 hanno visto la vittoria della coalizione di centro-destra guidata da Christian Solinas, del Partito Sardo d'Azione, con la coalizione di centro-sinistra seconda e il Movimento 5 Stelle terzo. Durante il suo mandato, Solinas è stato caratterizzato da un basso consenso da parte dei sardi per l'operato della sua giunta.[7]

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Legge elettorale

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La legge elettorale è stabilita dalla legge regionale statutaria nº 1 del 12 novembre 2013,[8] ed è la stessa legge che era in vigore per le elezioni del 2014. Il consiglio regionale della Sardegna è composto da 60 membri. La legge prevede un unico turno, con voto di lista, cioè la possibilità di esprimere una preferenza all'interno della lista prescelta, e voto per il candidato presidente, su un'unica scheda. È possibile votare per una lista e per un candidato presidente non collegati fra loro ("voto disgiunto", art. 9). Nel dicembre 2018, il Consiglio regionale ha approvato una modifica alla legge elettorale, applicata per la prima volta durante le elezioni del 2019, che ha consentito di indicare una doppia preferenza di genere: sulla scheda l’elettore può esprimere due preferenze, purché siano di genere diverso (per un uomo e per una donna, o viceversa); in caso contrario, la seconda preferenza viene annullata, e resta valida solo la prima.[6][9]

È eletto Presidente della Regione il candidato che ottiene la maggioranza (anche solo relativa) dei voti (art. 1, comma 4). Alle liste collegate al presidente eletto viene eventualmente assegnato un premio di maggioranza, nella seguente misura: il 60% dei seggi nel caso in cui il presidente eletto abbia ottenuto una percentuale di preferenze superiore al 40%; il 55% dei seggi nel caso in cui il presidente eletto abbia ottenuto una percentuale di preferenze compresa fra il 25% e il 40%; nessun premio di maggioranza se il presidente è eletto con meno del 25% (art. 13). La legge prevede anche una soglia di sbarramento del 10% per le coalizioni e del 5% per le liste non coalizzate (art. 1, comma 7). Tuttavia, non è previsto alcuno sbarramento per le liste all'interno delle coalizioni che abbiano superato il 10%.[6][10]

Circoscrizioni elettorali

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Mappa delle circoscrizioni elettorali all'epoca delle elezioni

Secondo l'art. 3 della legge statutaria nº 1/2013, il territorio della Regione è ripartito nelle otto circoscrizioni elettorali di Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano e Sassari, cioè equivalenti alla vecchia suddivisione degli enti locali in vigore fino al 2016.[6] Il complesso delle circoscrizioni forma il collegio unico regionale ai fini del calcolo dei voti attribuiti ai candidati alla carica di Presidente della Regione e dell'attribuzione e della ripartizione dei seggi fra le coalizioni e i gruppi di liste. Il numero di seggi effettivamente attribuiti a ciascuna circoscrizione può dunque variare rispetto ai seggi attribuiti in linea teorica, a causa del calcolo dei resti fatto a livello regionale, e non circoscrizionale.[11][12] Secondo la legge statutaria, il numero dei seggi è calcolato "dividendo la cifra della popolazione residente, certificata dai dati Istat al 31 dicembre del penultimo anno precedente la data di convocazione dei comizi elettorali, per il numero dei seggi del Consiglio meno uno e assegnando a ogni circoscrizione tanti seggi quante volte il quoziente è contenuto nella cifra della popolazione residente nella circoscrizione"[13]. Per questa tornata elettorale, i seggi assegnati alle circoscrizioni non sono variati rispetto alla precedente, e sono i seguenti:[14]

Ulteriori informazioni Circoscrizione elettorale, Numero seggi assegnati ...

Sottoscrizione e composizione di candidati e liste

Le liste dei candidati per ogni circoscrizione devono essere sottoscritte da non meno di 500 e non più di 1 000 elettori iscritti nelle liste elettorali dei comuni della circoscrizione per le circoscrizioni fino a 500 000 abitanti o da non meno di 1 000 e non più di 1 500 elettori iscritti nelle liste elettorali dei comuni della circoscrizione per le circoscrizioni oltre i 500 000 abitanti. La raccolta di tali firme è esentata se la lista è rappresentata da "contrassegni tradizionalmente usati o ufficialmente riconosciuti dai partiti o gruppi o movimenti politici di carattere nazionale o regionale che abbiano avuto eletto, nella legislatura in corso alla data dell'indizione dei comizi, un proprio rappresentante nel Consiglio regionale o ai quali, con dichiarazione formale, aderisca almeno un consigliere regionale in carica alla data di indizione dei comizi elettorali" e nel caso in cui la lista sia contraddistinta da un contrassegno composito nel quale sia contenuto quello di un partito o gruppo politico esente da tale onere.[11].

Ogni lista circoscrizionale deve comprendere un numero di candidati non inferiore ai due terzi (arrotondato all'unità superiore) dei seggi assegnati alla circoscrizione e non superiore (nelle circoscrizioni con un numero di seggi almeno pari a tre) al numero dei seggi assegnati (aumentato di un'unità se il numero dei seggi è dispari). In sede di presentazione di ciascuna lista, è necessaria la dichiarazione di collegamento con il candidato alla carica di Presidente della Regione, così come ciascun candidato alla Presidenza è tenuto a dichiarare il collegamento con uno o più gruppi di liste[11]. Le eventuali coalizioni non sono espressamente invitate a indicare un nome della coalizione stessa.

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Candidati presidente e liste

Candidature ammesse

Candidature escluse o ritirate

  • La candidatura di Maria Rosaria Randaccio, che inizialmente era stata sostenuta dalla lista unica Forza del Popolo,[17][18] è stata dichiarata invalida il 24 gennaio 2024, in seguito a criticità rilevate nella raccolta delle firme dagli uffici circoscrizionali territoriali di Cagliari e del Sulcis Iglesiente.[30][31]
  • Il presidente in carica Christian Solinas, inizialmente sostenuto dal Partito Sardo d'Azione e dalla Lega,[7][21] ha poi ritirato la propria candidatura il 19 gennaio 2024, giorno in cui entrambi i partiti hanno annunciato il loro appoggio a Paolo Truzzu.[24][25]
  • Alessandra Zedda (FI), già vice-presidente e assessora al Lavoro della giunta regionale in seguito alla sua elezione nella tornata precedente,[32][33] ha inizialmente depositato la propria candidatura il 14 gennaio 2024, sostenuta dalla lista indipendente Anima di Sardegna.[33] Tuttavia, Zedda si è poi ritirata dalle elezioni il 19 gennaio seguente, scegliendo di sostenere Paolo Truzzu.[34][35]
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Campagna elettorale

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Programmi elettorali

Il programma della coalizione di centro-sinistra e Movimento 5 Stelle, a sostegno di Alessandra Todde, denominato Sardegna è ora, è stato diviso in 10 punti, che includevano temi come la rifondazione della sanità regionale, le politiche sociali, la riforma del sistema lavorativo e gli investimenti sulle risorse rinnovabili, a partire dall'energia eolica.[36]

La coalizione di centro-destra, a sostegno di Paolo Truzzu, ha presentato un programma politico denominato Piano Sardegna, che intendeva principalmente proseguire le politiche del governo regionale uscente, e affrontava temi come la sanità locale, i trasporti, le fonti d'energia, la lotta allo spopolamento e alla denatalità; inoltre, aveva l'ulteriore obiettivo di approvare il nuovo piano urbanistico regionale.[37][38]

La Coalizione Sarda a sostegno di Renato Soru, si era formata basandosi su una politica regionalista, unendo partiti autonomisti, indipendentisti e sezioni sarde di partiti italiani che non si riconoscevano nel duopolio tradizionale della politica italiana. Il programma elettorale, con lo slogan Una Rivoluzione Gentile, puntava sulla riscrittura dello Statuto sardo, la riforma istituzionale della Regione e rivendicava la difesa dei diritti come singoli, persone, famiglie e comunità regionale, concentrandosi inoltre su trasporti e sanità locali.[39]

Il punto principale del programma di Lucia Chessa era la riforma della legge elettorale della Sardegna, al fine di rendere il Consiglio regionale più rappresentativo dell'intero territorio. Altri temi chiave del programma erano il contrasto all'illegalità e alla corruzione, la riforma del servizio sanitario regionale, della scuola e delle reti di trasporto (sia regionali, sia di collegamento con l'Italia continentale), il sostegno all'agricoltura, il rapporto fra transizione energetica e rispetto del territorio, e la ridiscussione del sistema dell'autonomia regionale con il governo nazionale.[40]

Confronti pubblici

Ulteriori informazioni Data, Luogo ...

Candidature contestate

In seguito alle verifiche della Commissione parlamentare antimafia sulle liste presentate per le elezioni regionali, il 13 febbraio 2024 la presidente della commissione, Chiara Colosimo, ha annunciato che sette candidature risultavano in violazione del codice di autoregolamentazione per via di procedimenti giudiziari pregressi o in corso.[47][48] In seguito a ciò, una delle persone coinvolte, Maria Grazia Giordo (candidata inizialmente con la lista Sinistra Futura), ha annunciato ufficialmente la propria autosospensione.[49]

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Sondaggi

Candidati presidente

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Liste elettorali

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Affluenza

Il corpo elettorale per le elezioni del 25 febbraio 2024, ripartito nei 377 comuni dell’isola e nelle 1884 sezioni elettorali del territorio regionale, era di 1447753 elettori, di cui 709 837 uomini e 737 916 donne.[51]

Ulteriori informazioni Circoscrizioni, Affluenza ...
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Risultati

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Alle ore 5 del 27 febbraio 2024, era stato completato ufficialmente lo scrutinio di 1 822 sezioni su un totale di 1 844,[53][54] aggiornato a 1 825 sezioni alle ore 16:33 del 27 febbraio 2024.[55][56] Come previsto dalle norme regionali, lo spoglio delle schede provenienti dalle ultime 19 sezioni elettorali è stato gestito dagli Uffici centrali circoscrizionali, istituiti presso i Tribunali.[56] Il 20 marzo 2024, la Corte d'Appello di Cagliari ha pubblicato il verbale con la proclamazione dei risultati ufficiali.[3][4]

Ulteriori informazioni Candidati, Voti ...
  1. La lista include candidati di A Innantis ed è sostenuta dal Partito Gay.
  2. La lista include candidati di Europa Verde, Sinistra Italiana, Possibile e Sinistra Sarda.
  3. La lista include candidati di Italia in Comune
  4. La lista è sostenuta da Sud chiama Nord.
  5. La lista include candidati di La Base.
  6. La lista include candidati dell'associazione Orizzonte Sinistra.
  7. La lista include candidati di Sardegna 2050, Insieme e Centro Democratico.
  8. La lista include candidati di Noi Moderati.
  9. La lista include candidati della Democrazia Cristiana e del Popolo della Famiglia
  10. La lista include candidati di Alleanza Sarda e Democratica.
  11. La lista include candidati di ProgReS, Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna e Sardegna chiama Sardegna.
  12. Lista non presente nelle circoscrizioni di Sassari e Ogliastra
  13. La lista include candidati dei Rossomori.
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Distribuzione del voto per circoscrizione elettorale

Distribuzione per circoscrizione

Ulteriori informazioni Circoscrizione, Alessandra Todde ...

Analisi del voto

Alessandra Todde è stata la candidata presidente più votata con 334160 voti, 3061 in più di Paolo Truzzu, mentre l'insieme delle liste della coalizione di centro-destra ha ottenuto con 338240 preferenze un maggior numero di voti complessivo.

Secondo un'analisi dell'Istituto Cattaneo effettuata il 28 febbraio sui flussi di voto a Cagliari e Sassari,[57] Paolo Truzzu "risulta un handicap più che un asset per la coalizione" di centro-destra. Infatti, nelle due città una parte degli elettori che hanno votato per le liste di centro-destra hanno poi votato, secondo il voto disgiunto, per altri candidati presidente, tra cui principalmente Alessandra Todde. In conclusione, "il risultato Sardo, nella sua conclusione inattesa, è principalmente dovuto alle caratteristiche intraviste dagli elettori nei due principali candidati", oltre che ad un basso apprezzamento dell'amministrazione uscente.[7]

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Consiglieri eletti

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Di seguito sono riportati i 58 consiglieri eletti nelle liste, elencati per circoscrizione. A questi si aggiungono la presidente eletta, Alessandra Todde (del Movimento 5 Stelle) e il primo dei candidati presidente non eletti, Paolo Truzzu (di Fratelli d'Italia), che in quanto tale ha ottenuto un seggio da consigliere.[58][59]

Ulteriori informazioni Consigliere, Lista ...
Ulteriori informazioni Consigliere, Lista ...
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Conseguenze

A seguito della vittoria della coalizione di centro-sinistra e Movimento 5 Stelle, guidata da Alessandra Todde, le elezioni regionali in Abruzzo di due settimane dopo hanno assunto una rilevanza nazionale come confronto tra i partiti della maggioranza di governo e le opposizioni.[60]

Il 9 aprile 2024, durante la prima seduta del Consiglio regionale, Piero Comandini (PD) viene eletto presidente del Consiglio regionale con 42 voti.[61] La giunta Todde è composta dalla presidente Alessandra Todde (M5S), 3 assessori del Partito Democratico (tra cui il vicepresidente), 2 del Movimento 5 Stelle, 1 di Alleanza Verdi e Sinistra, 1 della lista "Uniti per Alessandra Todde", 1 della lista "Orizzonte Comune", 1 dei Progressisti, 1 della lista "Sinistra Futura" e 2 indipendenti di nomina presidenziale.[62]

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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