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Erboristeria

studio delle erbe e del loro impiego a fini nutrizionali e curativi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Erboristeria
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L'erboristeria (dal fr. herboristerie) è sia la raccolta di piante aromatiche e medicinali, spontanee o coltivate, sia la preparazione e il commercio di quanto da loro ottenuto con finalità terapeutiche, alimentari o ricreative, e impiegato in medicina, in liquoreria, in profumeria e nelle industrie dolciarie. Il termine indica anche l'insieme delle conoscenze botaniche e farmacologiche utili per esercitare l'attività di erborista e, per analogia, il negozio dedicato alla vendita dei relativi prodotti.[1][2]

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Pedanius Dioscorides: De Materia Medica, ca. 1334 copia in Arabo, descrive effetti terapeutici di Carum carvi (cumino) e Anethum graveolens.
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Storia

Riepilogo
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Gli esseri viventi (non solo umani) impiegano da sempre per il proprio sostentamento piante che si trovano in natura; testimonianza ne è la presenza di resti di piante all'interno di antiche tombe: per esempio in Iraq, in un sarcofago di 60.000 anni fa, sono state trovate 8 diverse piante medicinali. Le conoscenze erboristiche venivano trasmesse oralmente da una generazione all'altra. Fu nel 1550 a.C. che comparvero i primi scritti; il più antico è il Papiro Ebers che assieme a incantesimi e magie elenca molte piante e consiglia come usarle. Nel IV secolo a.C. Aristotele sosteneva che le piante possedevano un'anima.

Con Ippocrate (460 a.C.), considerato il padre della medicina, la scienza cominciò a separarsi dalla magia.[3] Una delle teorie più antiche abbinava gli effetti benefici delle piante al loro colore, ad esempio rosso per i disturbi circolatori, giallo per i disturbi epatici e renali, ecc. Le scienze erboristiche si sono sviluppate e perfezionate molto in Oriente attraverso la medicina tradizionale cinese. In tempi moderni gli sciamani dell'Amazzonia e i guaritori della Steppa preparano decotti, impacchi, unguenti e pozioni per curare i malati.

Esistono diverse tradizioni in campo erboristico:

Questo patrimonio culturale, nato quando le popolazioni primitive iniziarono a sperimentare l'uso delle piante, è utilizzato dalla scienza moderna che, con i suoi mezzi di ricerca atti ad isolare i principi attivi e ad individuare i meccanismi d'azione delle erbe, lo impiega in campo farmacologico.

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Erboristeria tradizionale

Un tempo, per creare rimedi casalinghi, venivano coltivate spezie ed erbe medicinali. Le sostanze si estraevano da piante fresche o essiccate mediante infusione in vino o grappa. Preparazioni galeniche sofisticate venivano fatte da persone specializzate o farmacisti. I loro fornitori erano erboristi che raccoglievano piante medicinali, a volte coltivate ma per lo più spontanee. Le tradizioni erboristiche tramandate oralmente sono tutt'oggi diffuse, specialmente tra gli anziani, anche se sono state in gran parte accantonate con l'avvento della medicina moderna.

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Evoluzione e affermazione

L'erboristeria si è modernizzata parallelamente all'industrializzazione. La raccolta di piante spontanee è stata sostituita da coltivazioni agricole specializzate in erbe medicinali.

Negli anni Ottanta del Novecento, soprattutto in Inghilterra, l'erboristeria ha ottenuto una grande popolarità. Vennero aperti molti "herbal shop" che pian piano hanno preso piede in tutto il mondo.

In Italia il primo decreto legge sui prodotti erboristici risale al 1931. Riguarda la coltivazione, la raccolta e il commercio delle piante officinali e fornisce indicazioni sulla formazione necessaria per esercitare la professione di erborista, che oggi può essere intrapresa solo con una laurea triennale in tecniche erboristiche [4] dopo il rilascio di un'autorizzazione commerciale. La FEI (Federazione Erboristi Italiani) si occupa di tutelare chi svolge la professione e tiene il registro degli erboristi diplomati [5].

I prodotti erboristici provengono dalle industrie
  • alimentari
  • cosmetiche
  • erboristiche
  • farmaceutiche

L'industria li elabora in:

  • integratori alimentari
  • prodotti nutraceutici
  • cosmetici naturali
  • farmaci erboristici non sintetizzati

Fitoterapia

Lo stesso argomento in dettaglio: Rimedio fitoterapico e Fitoterapia.

La fitoterapia è la disciplina medica che si serve delle piante e dei loro derivati per scopi medico-terapeutici, adottata da medici, farmacisti, dietisti, naturopati, veterinari, terapisti alternativi e complementari. Prodotti industriali sono reperibili nelle erboristerie, in parte nelle farmacie; alcuni, a carattere alimentare, in supermercati biologici (specifici per celiaci, ecc.).

Oltre a curare, alleviare disturbi, dolori, stress, ansia, aumentare la concentrazione, combattere la forfora, lenire irritazioni e infiammazioni endogene e esogene, integrare nutrienti che soggetti allergici o intolleranti non riescono a integrare, i prodotti erboristici si usano anche per la prevenzione.
Tanti farmaci (si stima circa 1/3, con tendenza all'aumento) si basano su sostanze estratte da piante e non sintetizzate in laboratorio. In tempi remoti i medici, oltre a ricorrere agli erbari, si servivano di elenchi di piante che riportavano i corrispettivi effetti terapeutici.

L'erbario medicinale è la raccolta di specie spontanee e coltivate di interesse erboristico.

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Fitogalenica

Riepilogo
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Lo stesso argomento in dettaglio: Galenica e Fitosostanze galeniche.

Il termine galenica deriva dal nome del medico Galenus e indica la preparazione di farmaci e rimedi partendo da droghe grezze o sostanze chimiche e sostanze ausiliarie. Le preparazioni di galenica tradizionale sono l'arte di speziali e farmacisti.

Da circa cento anni si usano tabelle correlative tra gruppi di principi attivi e piante che li contengono.

La Farmacopea ufficiale (FU) è un codice merceologico di farmaci, eccipienti, veicolanti ed additivi che include anche la descrizione delle metodiche analitiche (espletate nella fitogalenica). La farmacopea attualmente in vigore è la FU XII.

L'erborista, consultando il suddetto manuale, opera nel suo laboratorio galenico la produzione di alcuni prodotti erboristici.

La galenica fitoterapica richiede cautela ed esperienza nel calcolare e prevedere la quantità di principio attivo contenuto nelle piante o parti di esse utilizzate, in quanto questa può variare sensibilmente a seconda di vari fattori come terreno di coltivazione e i nutrienti presenti, luce, Ph, temperatura, perturbazioni atmosferiche, metodo di raccolta, tempo balsamico della pianta, modalità di produzione e controllo, conservazione.

Per la produzione di rimedi fitoterapici si impiegano metodi come essiccazione, polverizzazione, decozione, infusione, spremitura, filtrazione, ultrasuoni (per estrarre più facilmente principi attivi, ad esempio dalle bucce), colture cellulari, incapsulazione, percolazione, ecc.

I prodotti finiti sono tisane, decotti, tinture, estratti liquidi, molli e secchi, enoliti, oleoliti, succhi, essenze, profumi, creme, emulsioni, geli, saponi classici e specifici, solari, integratori e altri.

Gli apparecchi utilizzati per la produzione sono alambicco, molino a rulli, a coltello, a pale o ad energia fluida, liofilizzatore, rotavapor, centrifuga, vibrosetacciatore, ecc.

Lo stesso argomento in dettaglio: Essiccazione di erbe, Infuso e Tisana.
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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