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Eurovision Song Contest 1980
concorso canoro televisivo europeo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il venticinquesimo Gran Premio Eurovisione della Canzone si tenne a L'Aia (Paesi Bassi) il 19 aprile 1980.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Avendo vinto il concorso del 1978 e quindi ospitato quello del 1979 vincendolo nuovamente, la tv pubblica israeliana, per ragioni economiche, rifiutò di organizzare il concorso. Fu chiesto alla BBC di ospitare, ma anche questa si rifiutò. L’organizzazione fu quindi presa in mano dai Paesi Bassi, che riutilizzarono una larga fetta del materiale del 1976, così come la sede, il Congresgebouw, che si trova a L’Aja.
Accadde che la televisione olandese scelse il 19 aprile come data del concorso: in Israele tale giorno coincide però con lo Yom HaZikaron, giorno dedicato alla commemorazione delle vittime della Shoah. Per tale motivo lo stato scelse di ritirarsi, nonostante avesse già designato il brano Ha’ahim ve Ha’ahayot del gruppo Pizmon Chozer per la gara[1]: fu la prima e unica volta che il Paese vincitore dell’edizione precedente non partecipò a quella successiva. Anche il principato di Monaco si ritirò dal concorso: ritornò solo nel 2004. La Turchia, invece, scelse di ritornare dopo aver saltato l'edizione del 1979 sotto pressione degli stati arabi.
A sorpresa, quell'anno vi fu la prima partecipazione di un paese africano, il Marocco, che prese parte all'Eurovision per la prima e ultima volta: a fine concorso, infatti, il re Hassan II, visto il basso piazzamento del suo Paese (18º e penultimo posto con soli sette punti) decise che il Marocco non sarebbe più tornato, cosa che effettivamente si è materializzata.
Fu l’Irlanda ad aggiudicarsi l’edizione, grazie al noto artista Johnny Logan e Chorus & Sax con il brano What’s another year, che divenne un grande successo in Europa e numero uno nelle classifiche britanniche. Partecipando per la terza volta, Katja Ebstein fu seconda con il brano Theater per la Germania Ovest. Ogni Paese portò un proprio presentatore per introdurre la canzone nella propria lingua madre: per l'Italia fu Beatrice Cori. L'Italia è sesta con il brano Non so che darei, interpretato da Alan Sorrenti. Degna di nota l'inedita partecipazione di un cantante Sámi, lo joiker Mattis Hætta, che insieme a Sverre Kjelsberg ha rappresentato la Norvegia e la propria comunità indigena con il brano Sámiid ædnan.[2]
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Stati partecipanti

Stati partecipanti
Paesi che hanno partecipato in passato ma non nel 1980
Artisti ritornanti
- Paola del Medico (Svizzera 1969)
- Katja Ebstein (Germania 1970, Germania 1971)
- Maggie McNeal (Paesi Bassi 1974 - insieme a Mouth)
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Struttura di voto
Ogni Paese premia con dodici, dieci, otto e dal sette all'uno punti le proprie dieci canzoni preferite.
Orchestra
Diretta dai maestri: Anders Berglund (Svezia), Allan Botschinsky (Danimarca), Jean Claudric (Marocco), John Coleman (Regno Unito), Norbert Daum (Lussemburgo), Javier Iturralde (Spagna), Sigurd Jansen (Norvegia), Noel Kelehan (Irlanda), Jorge Machado (Portogallo), Jick Nakassian (Grecia), Del Newman (Italia), Richard Österreicher (Austria), Atilla Özdemiroglu (Turchia), Peter Reber (Svizzera), Wolfgang Rödelberger (Germania), Ossi Runne (Finlandia), Sylvano Santorio (Francia) e Rogier van Otterloo (Paesi Bassi). La canzone belga non ha utilizzato l'accompagnamento orchestrale.


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Classifica
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12 punti
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Note
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