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Finale della Coppa dei Campioni 1960-1961

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La Finale della Coppa dei Campioni 1960-1961 si disputò il 31 maggio 1961 presso lo Stadio Wankdorf di Berna tra i portoghesi del Benfica e gli spagnoli del Barcellona, entrambi alla prima partecipazione a una finale di questa competizione. All'incontro assistettero solamente 26.732 spettatori: è la minor partecipazione a una finale di Coppa dei Campioni o Champions League della storia.[1] Il match, arbitrato dallo svizzero Gottfried Dienst vide la vittoria per 3-2 della squadra portoghese.

Voce principale: Coppa dei Campioni 1960-1961.
Fatti in breve Informazioni generali, Sport ...
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Le squadre

Ulteriori informazioni Squadre, Partecipazioni precedenti (il grassetto indica la vittoria) ...

Il cammino verso la finale

Riepilogo
Prospettiva
Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa dei Campioni 1960-1961.

Il Benfica giocò il primo turno contro l'Heart of Midlothian, che superò con un punteggio complessivo di 5-1 e grazie soprattutto a una tripletta di José Águas[2], che poi sarà capocannoniere della competizione. Agli ottavi i portoghesi superarono i non irresistibili ungheresi dell'Újpest Dózsa, vincendo 6-2 all'andata e perdendo 2-1 nella gara di ritorno, ottennero così il pass per i quarti dove furono sorteggiati contro i campioni danesi dell'AGF Aarhus. Il Benfica vinse agilmente anche questa doppia sfida con due facili vittorie (3-1; 4-1). In semifinale i portoghesi eliminarono il Rapid Vienna: vinsero nettamente per 3-0 all'andata e pareggiarono 1-1 al ritorno.[3]

Il Barcellona esordì al primo turno contro la squadra belga del Lierse, che eliminò vincendo 2-0 all'andata e 3-0 al ritorno. Agli ottavi andò subito di scena uno spettacolare derby spagnolo contro l'imbattibile Real Madrid, che nelle cinque edizioni precedenti aveva sempre vinto la coppa: i blaugrana andarono sotto due volte nel punteggio all'andata, riuscirono a rimontare nel finale, grazie a un gol di Luis Suárez; nella gara di ritorno, giocata al Camp Nou segnarono Vergés ed Evaristo, alle merengues non bastò una rete nel finale di Canário, il Barca riuscì così nell'impresa di eliminare i blancos dalla Coppa dei Campioni.[2] Ai quarti i blaugrana eliminarono il Hradec Králové FC regolando subito i conti con una vittoria per 4-0 nella prima gara, giocata in casa. Mentre in semifinale fu la volta dell'Amburgo: gli spagnoli vinsero l'andata al Camp Nou grazie a un goal di Evaristo, al ritorno però la squadra tedesca si portò sul 2-0, sfiorando il passaggio del turno che fu vanificato solamente da un gol di Sándor Kocsis a tempo scaduto; le due squadre furono costrette a giocare la "bella", vinta dal Barcellona per 1-0 grazie ancora ad una rete di Evaristo.[2][3]

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Le due squadre

Riepilogo
Prospettiva

Benfica

Il Benfica nel 1961 era allenato dall'ungherese Béla Guttmann, alla seconda stagione da tecnico della squadra di Lisbona. La squadra era completamente composta da giocatori portoghesi, anche se alcuni erano originari dei paesi colonizzati, ed aveva già vinto per dieci volte il proprio campionato nazionale. In porta giocava Costa Pereira, la difesa era composta da João, de Figueiredo e Martins. I mediani erano Neto e Cruz, mentre a centrocampo erano schierati José Augusto, Santana, Coluna e Cavém; la punta era il capitano José Águas, autore di 38 reti stagionali, di cui ben 27 in 23 partite in campionato.[4][5] In quel Benfica c'era anche Eusébio, che la squadra portoghese acquistò a gennaio di quell'anno, senza però tesserarlo fino all'inizio della stagione successiva.

Barcellona

Lo stesso argomento in dettaglio: Club de Fútbol Barcelona 1960-1961.

Il Barcellona si presentava in finale dopo una stagione non certo entusiasmante sugli altri fronti: quarta in Primera División, fuori ai quarti di Coppa delle Fiere e agli ottavi della Coppa del Generalísmo. I blaugrana erano allenati da Enrique Orizaola, che aveva preso la squadra a stagione in corso in seguito all'esonero dello jugoslavo Broćić. I catalani presentavano una formazione con interessanti elementi di origine ungherese: Kubala, Kocsis e Czibor. In porta giocava Antoni Ramallets, portiere blaugrana dal 1947, i difensori erano Foncho, Gensana, Gracia e Garay. A centrocampo c'era lo spagnolo Luis Suárez, alla sua ultima stagione con la maglia del Barca, prima di passare poi l'anno successivo a Milano, dove sarà colonna portante della Grande Inter di Herrera.[6][7]

La partita

Riepilogo
Prospettiva

Il Barcellona passò in vantaggio al 21' minuto di gioco: Evaristo non arrivò sul pallone crossato da un compagno, ma dietro di lui si inserì Kocsis che anticipò João, trovando così il gol del 1-0. Il Benfica trovò dieci minuti dopo il gol del pari: fu il solito José Águas a segnare, deviando in rete a porta vuota la conclusione morbida di un compagno. Solo un minuto dopo i portoghesi trovarono anche il vantaggio, pur con molta fortuna: il difensore blaugrana Gensana sporcò di testa all'indietro un cross dalla trequarti di un avversario ma la traiettoria del pallone si abbassò di colpo e Ramallets non riuscì ad evitare l'autogol.

Al 55' il Benfica segnò anche la terza rete: Cavém crossò, sbagliando però le misure, il pallone finì lungo sul secondo palo e fu allontanato da un difensore blaugrana, Coluna si trovò la palla sui piedi al limite dell'area e colpì di potenza battendo il portiere avversario. Il Barcellona, dopo aver colpito tre pali, riaprì la gara al 75' con una rete straordinaria di Czibor che, servito da Foncho sugli sviluppi di un calcio d'angolo, tirò con gran forza dalla tre quarti, insaccando appena sotto la traversa. Gli spagnoli non riuscirono però a pareggiare l'incontro e così il Benfica vinse la sua prima Coppa dei Campioni.

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Tabellino

Berna
31 maggio 1961
Benfica 3  2
referto
BarcellonaStadio Wankdorf (26.732 spett.)
Arbitro: Svizzera (bandiera) Gottfried Dienst

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Benfica
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Barcelona
Benfica
P1Portogallo (bandiera) Costa Pereira
D2Portogallo (bandiera) Mário João
D3Portogallo (bandiera) Ângelo Martins
C4Portogallo (bandiera) José Neto
D5Portogallo (bandiera) Germano
C6Portogallo (bandiera) Cruz
A7Portogallo (bandiera) José Augusto
C8Portogallo (bandiera) Joaquim Santana
A9Portogallo (bandiera) José Águas
C10Portogallo (bandiera) Coluna
A11Portogallo (bandiera) Cavém
Allenatore:
Ungheria (bandiera) Béla Guttmann
Thumb
Barcellona
P1Spagna (bandiera) Antoni Ramallets
D2Spagna (bandiera) Foncho
D3Spagna (bandiera) Enric Gensana
D4Spagna (bandiera) Sígfrid Gràcia
C5Spagna (bandiera) Martí Vergés
C6Spagna (bandiera) Jesús Garay
A7Ungheria (bandiera)Cecoslovacchia (bandiera)Spagna (bandiera) Ladislao Kubala
A8Ungheria (bandiera) Sándor Kocsis
A9Brasile (bandiera) Evaristo
C10Spagna (bandiera) Luis Suárez
A11Ungheria (bandiera) Zoltán Czibor
Allenatore:
Spagna (bandiera) Enrique Orizaola
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Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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