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Franco Summa
artista, architetto e accademico italiano (1938-2020) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Franco Summa (Pescara, 7 luglio 1938 – Pescara, 25 gennaio 2020) è stato un artista e architetto italiano.


Attivo a partire dagli anni sessanta del XX secolo, è stato esponente dell'arte contemporanea italiana. Il suo percorso, sviluppatosi attraverso pratiche di ricerca nell'arte ambientale e sociale, si caratterizza per l'uso simbolico delle forme e del colore, esplorando le relazioni che intercorrono tra l'uomo e lo spazio urbano.
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Nasce a Pescara nel 1938, ultimo di otto figli (Domenico, Ada, Linda, Silvio, Elda, Elsa, Nando) e trascorre la sua adolescenza nella città adriatica fino al raggiungimento della maturità svolta presso il liceo classico Gabriele d'Annunzio.[1] Si trasferisce poi a Roma dove frequenta la facoltà di Lettere dell'Università La Sapienza, conseguendo una tesi di laurea in estetica incentrata sui problemi di metodo nello svolgimento della critica di Giulio Carlo Argan.[2] Conclusi gli studi, Summa torna in Abruzzo, sua regione d'origine, il cui paesaggio gli permette di sviluppare una ricerca artistica incentrata sul rapporto tra uomo e ambiente, sotto l'influenza dell'insolita commistione di elementi naturali e antropici che caratterizza il territorio abruzzese.[3]
A partire dalla seconda metà degli anni sessanta, la sua arte trova uno specifico campo d'azione negli spazi urbani, realizzando numerose opere ambientali sia temporanee che stabili.[3] Tra queste, sono al centro di polemiche un'azione collettiva promossa nel 1974 a Pescara in piazza della Rinascita a favore del no in occasione del referendum sul divorzio, e Un arcobaleno in fondo alla via (1974), realizzato presso la Chiesa di Sant'Agostino a Città Sant'Angelo, che diviene motivo di una vertenza giudiziaria da parte di alcune associazioni cattoliche; in difesa del lavoro di Summa, si schierano Giulio Carlo Argan, suo professore alla Sapienza, e l'amico Alessandro Mendini.[4]
L'eco scaturito dell'opera è immediato e attira le attenzioni di Enrico Crispolti, il quale invita Summa alla Biennale di Venezia per le edizioni del 1976 e del 1978.[4] Oltre a Crispolti e Pierre Restany, in quegli anni Summa frequenta il gruppo degli architetti radicali a Milano, tra cui Mendini, Andrea Branzi, Ettore Sottsass e Ugo La Pietra.[5] Il suo lavoro, caratterizzato dall'utilizzo di colori vivaci e forme semplici, è orientato alla ridefinizione degli ambienti urbani tramite una serie di interventi cromatici e verbovisivi. Si ascrive a tale tendenza la Porta del Mare, un'opera temporanea posta sul lungomare di Pescara per tre mesi nel 1993; costituita da un insieme di quattro portali rettangolari che formano un arco quadrifronte alto circa undici metri, l'installazione simboleggia la possibilità di una coesistenza pacifica tra i popoli tramite un cromatismo che alterna 56 colori diversi.[6] In questi anni realizzò per Pescara anche la fontana di piazza san Francesco.
Nel corso degli anni, Summa si è dedicato anche all'insegnamento presso le facoltà di architettura dell'Università Gabriele d'Annunzio e La Sapienza, ha tenuto corsi all'Accademia di belle arti di Brera e all'Università di Siena, ed è stato fra le figure più rappresentative del liceo artistico Giuseppe Misticoni di Pescara, insieme a personalità come Ettore Spalletti, Andrea Pazienza, Tanino Liberatore e Giovanni Melarangelo.[7][8] Ha affrontato il dibattito attorno alla progettazione e alla riqualificazione dell'ambiente urbano contemporaneo, collaborando con Joseph Rykwert, Oriol Bohigas, Costantino Dardi, Germano Celant e Franco Purini.[9]
Poco prima della sua morte, avvenuta agli inizi del 2020 all'età di 81 anni, l'artista istituisce a Pescara la Fondazione Summa, spazio espositivo e istituzione dedicata all'arte contemporanea e alla cultura, presentata nel novembre del 2019 presso la Maison des Arts.[10][11]

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Pubblicazioni
- 12 antiche chiese d'Abruzzo, Pescara, 1976.
- Atri, Loreto, Penne: centri storici per una alternativa ambientale, Pescara, Azienda Autonoma, 1980.
- La città della memoria, Milano, Edizioni Mazzotta, 1986.
- Arte e città, appunti di arte ambientale, Pescara, Centro di Documentazione Arti Visive, 1987.
- Town Art, Pescara, Edizioni Carsa, 1992.
- Monumenti urbani e monumenti domestici, Pescara, Edizioni Grafiche Ballerini, 1996.
- L'arte della città, Atri, 1998, con Oriol Bohigas, Enrico Crispolti, François Burkhardt, Pierre Restany.
- Arte Fatto, Pescara, Edizioni Carsa, 1999.
- La vita è sogno, la vita è segno, Pescara, Edizioni Tracce, 2000.
- I profitti del cuore, Milano, Libri Scheiwiller, 2005, con Renato Minore.
- Town Art. L'arte della città, Roma, Edizioni Gangemi, 2007.
- Arte urbana, Pescara, Edizioni Carsa, 2016.
- Urban rainbow. Arcobaleno urbano, Pescara, Edizioni Carsa, 2017, con Giulio Carlo Argan.
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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