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Fulvio Palmieri

giornalista, scrittore e sceneggiatore, radiocronista dell'Eiar italiano (1903-1966) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Fulvio Palmieri (Roma, 19 ottobre 1903Lacco Ameno, 10 agosto 1966) è stato un giornalista, scrittore e sceneggiatore italiano.

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Subito dopo la laurea in lettere, inizia a scrivere su varie testate occupandosi soprattutto di cronache dello spettacolo e della politica.

Viene successivamente assunto dall'EIAR come giornalista e commentatore presso la sede di Roma. Nel 1933 gli viene affidata la realizzazione del Centro Sperimentale Radiofonico, con direttive del Ministero dell'Educazione e del CNR, sulla falsariga del Centro Sperimentale di Cinematografia, e progettato per preparare i futuri addetti alla radiofonia: radiocronisti, annunciatori, presentatori, registi, tecnici del suono, radiotecnici.

Dal Centro usciranno giornalisti come Vittorio Veltroni, Pia Moretti, conduttori come Titta Arista, annunciatori come Vittorio Cramer e Giovanni Battista Arista, registi specializzati in prosa radiofonica come Guglielmo Morandi.

Accanto alla sua carriera di giornalista radiofonico, intraprende la carriera di sceneggiatore cinematografico con il film Un cattivo soggetto di Anton Giulio Bragaglia (1933), al quale farà seguito un grande numero di pellicole sino all'inizio degli anni sessanta. Per il settimanale radiofonico Voci del mondo nel 1937 Palmieri intervista, in collaborazione con Raffaello Guzman, Bruno Mussolini e Attilio Biseo alla partenza del volo dei Sorci Verdi[1].

Insieme a Franco Cremascoli e Mario Ortensi, fa parte del gruppo di radiocronisti che, diretti da Vittorio Veltroni, dal 3 al 9 maggio 1938 racconta agli italiani la cronaca della visita di Adolf Hitler a Roma, Firenze e Napoli.

Nel 1940, con l'entrata dell'Italia nella Seconda guerra mondiale, Palmieri diventa una delle voci più popolari dell'EIAR, come commentatore e come intervistatore sui diversi fronti del conflitto. Nel 1943 si trasferisce al Nord per proseguire la sua attività di cronista radiofonico nella Repubblica Sociale Italiana.

Nel dopoguerra passa indenne tra le varie liste di proscrizione/epurazione e nel 1949 viene richiamato in RAI, dove ritrova Vittorio Veltroni. Nel 1951 diviene direttore del secondo programma radiofonico della RAI, canale dedicato soprattutto a programmi d'intrattenimento e di musica. Qui concorre a lanciare vari programmi e personaggi, come Domenico Modugno, Corrado e autori come Dino Verde, favorendo anche l'ampliamento della prosa alla radio.

Il Comune di Roma gli ha dedicato una strada nel quartiere Portuense.

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Filmografia

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Sceneggiati televisivi RAI

Scritti

  • Il Radiocorriere, annate varie 1932/1955
  • Storia della radio e della televisione in Italia, di Franco Monteleone Marsilio 2009
  • La Tv di Mussolini, di Diego Verdegiglio, Cooper Castelvecchi 2003
  • Ma l'amore no, di Francesco Savio, Sonzogno 1975
  • Le teche Rai

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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