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Gadget
piccolo accessorio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Un gadget (anche oggetto promozionale o articolo promozionale) è un oggetto brandizzato, spesso di utilità pratica, distribuito a scopo pubblicitario o promozionale per aumentare la visibilità di un brand, evento o messaggio.[1]
Etimologia
L'etimologia del termine è incerta. Negli Stati Uniti d'America è diffusa la credenza che derivi da Gaget, Gauthier & Cie, la società che fuse la Statua della Libertà e realizzò versioni più piccole del monumento con impresso il nome della ditta (Gaget).[2] Altre ipotesi includono il francese gâchette (grilletto), gagée (piccolo accessorio), engager (impegnare), o il termine navale scozzese gadge (strumento di misurazione).[senza fonte]
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Origini antiche: marcatura e identificazione
L'uso di simboli per identificare la provenienza di merci risale all'antichità. Nell'Antica Roma, Grecia e nelle civiltà mesopotamiche ed egizie, produttori applicavano marchi distintivi su ceramiche, anfore, utensili e mattoni per certificare provenienza e qualità.[3]
Medioevo: le merchant's marks
Nel Medioevo europeo (XII-XVI secolo) si diffusero le merchant's marks (marchi mercantili): simboli personali usati da mercanti per identificarsi e autenticare beni, documenti e spedizioni. In un'epoca di bassa alfabetizzazione, questi segni geometrici fungevano da "logo" ante litteram, fornendo identità commerciale alla classe mercantile che non poteva utilizzare stemmi araldici riservati alla nobiltà.[4]
Nascita del gadget moderno (XVIII-XIX secolo)
Il primo esempio documentato di gadget promozionale moderno risale al 1789, quando furono prodotti bottoni commemorativi per l'inaugurazione di George Washington come primo Presidente degli Stati Uniti. Questi bottoni in metallo, decorati con aquile e slogan patriottici come "Long Live the President", erano indossati dai sostenitori e sono oggi conservati da istituzioni come Mount Vernon e lo Smithsonian Institution.[5]
Nell'Ottocento si diffusero le trade cards (cartoncini pubblicitari illustrati) e gli almanacchi promozionali, che rappresentarono le prime forme di utility marketing: oggetti utili che rimanevano nelle case per mesi, garantendo visibilità costante al marchio.
Intorno al 1880, Jasper Freemont Meek, tipografo di Coshocton (Ohio), viene riconosciuto come pioniere del merchandising promozionale industriale. Meek distribuì borse di tela stampate con pubblicità di negozi locali (come "Buy Cantwell Shoes"), trasformando oggetti quotidiani in "media ambulanti". Successivamente fondò la Tuscarora Advertising Company, una delle prime agenzie specializzate in articoli promozionali.[6]
Industrializzazione del settore (XX secolo)
Nel 1896 furono brevettati i pin-back button moderni, rendendo possibile la produzione di massa di bottoni promozionali economici, ampiamente utilizzati nelle campagne elettorali americane.
Nel 1903 fu fondata la Promotional Products Association International (PPAI) da 12 produttori di articoli promozionali, segnando l'istituzionalizzazione del settore con standard qualitativi e pratiche condivise. La PPAI conta oggi oltre 15.000 membri corporate a livello mondiale.[7][8]
Gli anni 1930-1950 videro l'espansione del settore con la diffusione di penne brandizzate, calendari da parete, bloc-notes e abbigliamento promozionale come strumenti di fidelizzazione aziendale.
Evoluzione contemporanea (XXI secolo)
Dal 2000, il settore ha vissuto tre rivoluzioni principali:
- Personalizzazione avanzata: tecnologie di stampa digitale, incisione laser e sublimazione hanno reso economicamente accessibile la personalizzazione di alta qualità
- Integrazione tecnologica: diffusione di gadget tech (power bank, accessori smartphone, dispositivi IoT) ad alto valore percepito
- Sostenibilità: crescente domanda di gadget ecosostenibili realizzati con materiali riciclati, biodegradabili e certificati (FSC, commercio equo)
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Tipologie e utilizzo
Gli articoli promozionali moderni includono penne, borracce, zaini, t-shirt, tazze, chiavette USB, calendari, ombrelli e accessori tecnologici. Sono utilizzati principalmente in:
- Fiere ed eventi aziendali
- Campagne elettorali
- Programmi di fidelizzazione clienti
- Regali aziendali
- Merchandise di band musicali, squadre sportive e franchising
Note
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