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Giuseppe Enzo Baglioni
IIncisore, pittore e ingegnere italiano (1884-1945) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Giuseppe Enzo Baglioni (Ferrara, 25 luglio 1884 – San Nicolò, 12 maggio 1945) è stato un incisore e ingegnere italiano.

Biografia
Riepilogo
Prospettiva

Laureato in ingegneria civile ed architettura a Bologna[1], sperimentò varie tecniche della pittura, come il pastello, la china, l'acquarello, tempera e olio. Dopo la guerra in Libia lavorò come ingegnere ferroviario delle linee di comunicazione sulle impervie tra Massima ed Asmara, in Eritrea, passando 13 mesi in Africa. Al suo ritorno a Ferrara riprese l'attività artistica con una scelta tecnica che è preludio alla sua futura predilezione per l'impressione a stampa: il monotipo. Presso l'Accademia di Belli Arti di Firenze frequentò un corso specialistico della tecnica della puntasecca[2]. L'obiettivo più grande era partecipare come concorrente alla Mostra di Belle Arti di Firenze del 1917[3]. Intorno al 1918 produsse una serie di dieci acqueforti su Venezia; col tempo se ne aggiunsero altre. La prima tiratura di quest'ultime fu donata a Mussolini[4]. Fu autore di una serie d'incisioni divise per città: Firenze, Roma, Bologna, Padova, Siena, Pompei, Assisi, Milano e Ferrara, comprendenti decine di opere di varie dimensioni.
Interessato alle forme dell'art déco, predilesse la tecnica dell'acquaforte, di cui fu più volte definito precursore.[5] Alla mostra d'Arte Ferrarese del 1928 fu fra i dieci artisti su un centinaio che ebbero una sala per un'esposizione individuale[6]. Partecipe alle iniziative di scavo, fu tra i promotori del museo archeologico a Ferrara presso il Palazzo Ludovico il Moro, inaugurato poi nel 1935. Con l'inizio della guerra iniziò a ritrarre ballerine d'avanspettacolo, attori e tecnici in un set cinematografico, simbolo di un inganno e di una finzione scenica beffarda nei giorni dell'odio e della morte.
Nel 1945 fu prelevato dai partigiani dalla sua abitazione nella campagna ferrarese a 2 km da Tresigallo, per poi essere riconosciuto da suo figlio tra i fucilati[7].

Parte delle sue opere sono esposte presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia e il Museo d'arte moderna di Bologna.[8][9]
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Mostre
- 1914: Esposizione Internazionale d'Arte della città di Venezia, Palazzo Correr, Venezia.
- 1917: Mostra di Belle Arti - Esposizione del Soldato, Palazzo Davanzati, Firenze . Mostra del Bianco e Nero, Palazzo Bentivoglio, Bologna.[10][11]
- 1918: Mostra organizzata dalla Società "Francesco Francia"[12] per le Belle Arti, Bologna.[13][14]
- 1926: Esposizione d'Arte Ferrarese[15] organizzata dalla Società "Benvenuto Tisi", Palazzo dei Diamanti, Ferrara[16]
- 1927: I Esposizione Nazionale dell'Arte del Paesaggio, Convento di San Domenico, Bologna[17][18]. Mostra Internazionale dell'Incisione, Firenze[14]. Mostra degli Amatori e Cultori d'Arte, Roma[19]. Mostra d'arte della città di Fiume, Fiume, Croazia.[14]
- 1928: Mostra d'Arte Ferrarese, Palazzo Sant'Anna, Ferrara.
- 1931: Esposizione Internazionale d'Arte Sacra, Padova.
- 1932: Mostra d'Arte Benefica, Castello Estense, Ferrara.
- 1933: Mostra di Artisti Ferraresi, Atrio del Teatro Comunale, Ferrara.[20]
- 1934: Mostra di Artisti Ferraresi, Atrio del Teatro Comunale, Ferrara[20]. III Mostra Nazionale dell'Agricoltura, Firenze[21]. Mostra Nazionale del Paesaggio promossa dall'Associazione Nazionale per i paesaggi e i monumenti pittoreschi, Bologna.
- 1936: IV Mostra Sindacale d'Arte con la collaborazione della Società "Benvenuto Tisi", Borsa di Commercio, Ferrara.
- 1937: Mostra "Moretti", Palazzo Tassoni Mirogli, Ferrara.[22]
- 1939: Mostra Sindacale d'Arte, Castello Estense, Ferrara.
- 2005: Mostra Enzo Baglioni. Impronte, Palazzo Massari, Ferrara.[23]

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Galleria d'immagini
- Castello, scena storica (1920).
- Paesaggio con alberi (1914).
- Dietro le Quinte (1943).
- Ponte a S.Trinita (1917). Medaglia d'argento Mostra di Belle Arti Firenze 1917/18
- Natura morta "Scoiattolo" (Anno sconosciuto).
- Prigione di Parisina (1926).
- Rio Noris (1918).
- Roma. Il Palatino. Dettaglio (1924).
- Venezia. Chiesa della Madonna della Salute (1919).[9]
- Natura morta "Pinocchio" (Anno sconosciuto).
- Autoritratto di Enzo Baglioni (1905).
- Lucca. Ponte del Diavolo (1929). Medaglia d'oro
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
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