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Glera
vitigno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Glera è un vitigno a bacca bianca, componente base del Prosecco.
Ha tralci color nocciola e produce grappoli grandi e lunghi, con acini giallo-dorati.
Il nome Glera identifica il vitigno, ossia la denominazione di una varietà botanica e non una denominazione geografica protetta: di conseguenza, la varietà può essere coltivata e commercializzata con tale nome in qualsiasi parte del mondo.[1][2]
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Già in epoca romana erano note le uve del vitigno Glera, coltivato inizialmente nella località Prosecco di Trieste, sul pendio carsico costeggiante sul mare.
Il Glera è ricordato anche nel 1772, in un articolo del Giornale d'Italia di Francesco Maria Malvolti.
Fino al 2009 il vitigno era comunemente indicato anche con il nome Prosecco, poiché tale termine figurava come sinonimo ammesso nel Registro nazionale delle varietà di vite ed era di uso diffuso per l’immediatezza con cui richiamava il vino omonimo. Con l’istituzione delle denominazioni Prosecco DOCG (Conegliano-Valdobbiadene e Asolo) e della nuova Prosecco DOC, e al fine di distinguere in modo univoco il nome del vitigno da quello del vino a denominazione di origine, nel 2009 [3] è stato stabilito che la varietà fosse identificata ufficialmente con il nome Glera.
L’intervento ha eliminato la possibilità di commercializzare vini denominati “Prosecco” sulla sola base della varietà utilizzata, riservando tale nome esclusivamente ai vini prodotti nei territori riconosciuti dalle rispettive denominazioni d’origine e realizzati secondo i relativi disciplinari.[4]
In base alle norme delle denominazioni, il Prosecco può essere commercializzato unicamente imbottigliato, mentre il vino ottenuto dal vitigno Glera al di fuori dei disciplinari, incluso quello venduto sfuso, è commercializzato con il nome del vitigno e non con quello della denominazione.
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Produzione

Nella produzione del prosecco il Glera costituisce almeno l'85% delle uve utilizzate. La frazione rimanente può essere rappresentata da Verdiso, Perera, Bianchetta, Pinot e Chardonnay.
I quantitativi massimi di produzione del Glera per il Prosecco sono in ogni caso determinati dal Disciplinare relativo. Secondo il Disciplinare pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel 2019[5] tale quantità non può superare i 135 quintali per ettaro (120 nel caso del Prosecco Superiore di Cartizze).[6]
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Note
Bibliografia
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