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Grumo Appula

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Grumo Appula (Gréume in dialetto locale[4], Grumum in latino) è un comune italiano di 11 983 abitanti[1] della città metropolitana di Bari in Puglia. Fa parte del Parco nazionale dell'Alta Murgia e ha fatto parte della Comunità montana della Murgia Barese Sud-Est.

Fatti in breve Grumo Appula comune, Localizzazione ...
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Geografia fisica

Il territorio si estende per circa 81 km² e parte di esso rientra nel parco nazionale dell'Alta Murgia. La pineta comunale Lagopetto è una delle attrazioni del parco nazionale.

Le caratteristiche climatiche e morfologiche consentono la coltivazione di uliveti e vigneti.

Origini del nome

Il primo elemento del nome della città è di origine incerta: alcuni lo fanno risalire al termine greco drùmon (quercia), altri al latino grumum (agglomerato di case), altri ancora a un termine messapico con lo stesso significato del termine latino (vedasi l'albanese grumbull, mucchio, diminuitivo di un precedente grumb). La seconda parte del nome, che fa riferimento alla regione storica dell'Apulia, è stata aggiunta solo nel 1863 per disambiguare il comune da Grumo Nevano.

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

La città sorse come centro apulo in epoca preromana. Plinio fa, probabilmente, riferimento agli abitanti di Grumo nella "Naturalis Historiae" (105, III) quando, nell'elencare i popoli della Calabria, come allora era chiamata la Puglia, elenca i "Grumbestini" assieme a "Palionenses" di Palo del Colle (Palion) e "Butuntini" di Bitonto (Butuntum). Nel suo territorio si sono rinvenute sepolture italiche e monete greche e romane.

Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente entra a far parte del regno ostrogoto, cui si avvicenderanno i bizantini, che restituiranno, seppure per poco, l'Italia all'Impero all'epoca della "restitutio" giustinianea del VI secolo. Solo sfiorata dalla dominazione longobarda, finisce, in seguito, sotto la dominazione normanna, quando il borgo fu compreso nel feudo di Conversano (Bari), passando, poi, verso la metà del XIII secolo, a Goffredo di Montefusco.

Nel 1410 fu venduta da Ladislao di Durazzo a Pietro Busio de Senis. Nel XVI secolo, al tempo di Filippo IV di Spagna, il feudo apparteneva al Regno di Napoli, nel 1600 passò alla famiglia della Tolfa, poi ai Guevara e nel 1631 al marchese spagnolo Antonio Castellar per 56.000 ducati (ne valeva in realtà 85.000). Infine, nel 1715 divenne possedimento dei Caracciolo, prima di essere dichiarata città regia nel 1800.

Era stata fatta una proposta di unire due comuni vicini ad esso, Toritto e Binetto, formando un nuovo comune ma alla fine il progetto venne abbandonato.

Simboli

Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 12 gennaio 1935 e successivamente concesso con DPR del 19 gennaio 1999.[5]

«Partito semitroncato: nel primo, di argento, alla quercia di verde, fustata al naturale, nodrita nella campagna di verde; nel secondo, di azzurro, ai due crescenti montanti, ordinati in fascia, d'oro; nel terzo, di rosso, al crescente montante, d'oro; con la fascia diminuita d'argento, posta sulla troncatura tra il secondo ed il terzo. Ornamenti esteriori da Città.»

Nello scudo di foggia sannitica campeggia una quercia nella partizione di sinistra, mentre in quella di destra figurano tre mezzelune, una in campo rosso e due in campo blu: l'interpretazione di queste ultime resta difficoltosa. Sebbene possano essere istintivamente associate agli arabi, che pure per un ventennio, agli inizi dell'XI secolo, tennero Bari e zone limitrofe, va fatto presente che la mezzaluna campeggiava sin da tempi remoti sulle insegne degli eserciti Romani da cui, peraltro, gli stessi arabi ne mutuarono l'uso. In considerazione di questo, le mezzelune che campeggiano sull'arma di Grumo, in mancanza di fonti attendibili, non possono essere, ad oggi, attribuite con certezza all'influenza degli uni o degli altri dominatori succedutisi nei secoli. Lo scudo è sormontato dalla corona di Città e decorato con gli ornamenti dorati e presenta nella parte inferiore due rami, uno di quercia e uno di ulivo, tenuti insieme da un fiocco tricolore.

Il gonfalone è un drappo troncato semipartito: nel primo, di bianco, nel secondo, di rosso, nel terzo, di azzurro.[6]

Onorificenze

Nel 2005 riceve il titolo onorifico di Città per mezzo del decreto del presidente della Repubblica e nel 2011 riceve il titolo di "Città Garibaldina".

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Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa Matrice, dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta

Architetture religiose

Chiesa di Santa Maria Assunta

Una delle principali architetture religiose di Grumo Appula è la Chiesa matrice dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta. Risale al XIII secolo e molto probabilmente fu costruita al posto di un'altra chiesa demolita per cause dovute alle critiche condizioni architettoniche. L'edificio presenta segni dell'architettura romanica-pugliese e ha una pianta a croce greca. Al suo interno giacciono le spoglie del cardinale Francesco Colasuonno morto nel maggio del 2003.

Altre chiese

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Chiesa di Monteverde
  • Chiesa di Maria Santissima delle Grazie;
  • Chiesa di Maria Santissima di Mellitto;
  • Chiesa di San Rocco (XV secolo);
  • Chiesa di San Francesco (XIII secolo);
  • Chiesa del Santissimo Rosario (XVII secolo);
  • Chiesa di Maria Santissima di Monteverde;
  • Chiesa di Sant'Antonio;
  • Chiesa di San Lorenzo (XV secolo);
  • Chiesa di Sant'Anna;
  • Chiesa dell'Immacolata Concezione;
  • Chiesa di San Giuseppe.

Architetture civili

I palazzi

  • palazzo D'Alessandro (Barocco Pugliese);
  • palazzo Scippa;
  • palazzo Comunale;
  • piazza Vittorio Veneto e piazza Aldo Moro;
  • centro storico e centro cittadino.
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Cultura

Riepilogo
Prospettiva

Film girati a Grumo Appula

Eventi

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Chiesetta di Mellitto

Di grande importanza a Grumo Appula sono le feste patronali di San Rocco e di Maria di Monteverde che ricorrono rispettivamente nel mese di settembre e maggio.

Festa della Madonna di Mellitto

Degna di nota è la festa della Madonna di Mellitto che si svolge in estate. Nei giorni di festa, per le vie del paese, si tiene una processione nella quale sono presenti, oltre che la statua della Madonna di Mellitto, anche carri realizzati con fiori di carta. Questi carri, che raffigurano figure religiose, sono trainati da cavalli. Il mattino seguente alla processione in paese, la statua della Madonna e i carri vengono portati, accompagnati da molti fedeli, nella frazione di Mellitto, distante circa 9 km dal centro cittadino.

Festival dei Tammurr

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Esibizione di un gruppo folkloristico durante il Festival dei Tammurr

Altra festività importante è il Festival dei Tammurr, nato nel 1969[7] e che si svolge anch'esso nei mesi estivi. Durante i giorni di festa si esibiscono per il paese vari gruppi folkloristici internazionali assieme alle basse bande, piccoli gruppi di musicisti che di solito aprono le processioni.

La notte dei fornai

La notte dei fornai (anche chiamata "Farin ca'tremb") è una tradizione di questua con squadre di suonatori e cantanti che girando per la città al suono di fisarmoniche e chitarre[8], nella notte tra il 23 e 24 dicembre, portano di casa in casa il suono della "Pastorale" e delle canzoni tipiche natalizie.

I Riti della Settimana Santa

I riti si aprono a Grumo con la processione dell’Addolorata, il venerdì di Passione, immagine portata a spalla dai macellai del paese, processione che attraversa le vie della città. Al termine alcuni uomini circa 20, in piazza Cardinale Colasuonno intonano il Canto del venerdì Santo antica nenia interamente in dialetto grumese, che narra la Passione di Cristo.

Il venerdì Santo invece c’è la bellissima e commovente processione dei Misteri, processione composta da 12 simulacri in cartapesta realizzati tra la fine del 1700 e gli inizi del 1900. Significativa è la presentazione spirituale dei singoli Misteri, che avviene all’uscita dalla chiesa Matrice. In Corso Umberto dopo una breve riflessione da parte del parroco, avviene la consegna del Crocifisso nelle mani dell’Addolorata, dov’è tutta la città accorre per vedere questo momento intenso e significativo.

Scuole

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Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere

Gli stranieri residenti nel comune sono 225. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[10]:

Infrastrutture e trasporti

Riepilogo
Prospettiva

Strade

Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della città metropolitana di Bari.
  • SS96, che, partendo dalla Basilicata, giunge fino a Bari;
  • SP 1, che si distacca dalla SS96 e attraversa il centro abitato, passando dalla zona industriale e riallacciandosi nuovamente con la strada statale;
  • SP 17, la Grumo - Sannicandro;
  • SP 44, la Binetto - Palo;
  • SP 71, la Cassano - Grumo;
  • SP 228, circonvallazione di Grumo Appula.

Ferrovie

La città dispone di tre impianti ferroviari:

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Esterno della Stazione delle Ferrovie dello Stato
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Esterno della stazione delle Ferrovie Appulo Lucane

Mobilità urbana

Il centro urbano è servito dalle corse di autobus operate dalla FAL e dalla STP Bari.

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Amministrazione

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...
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Sport

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Il palazzetto dello sport Mastrangelo

Pallavolo

A Grumo Appula si trova la società di pallavolo ASD Sport e Cultura Grumo che dopo la vittoria in Serie D nella stagione 2014/2015[12], ha militato nella stagione 2015/2016 nel campionato di Serie C maschile[13]. Disputa le gare al Palazzetto dello Sport P. Mastrangelo.

Calcio

A Grumo ha sede la squadra di calcio dilettantistica, la ASD Grumese 1919, che nella stagione 2022-23, militava nel campionato di Seconda Categoria pugliese (girone A) e gioca le sue partite presso il campo comunale Vito Ventola di Grumo.[14]

I principali impianti sportivi sono:

  • Palazzetto dello Sport P. Mastrangelo;
  • campo sportivo, situato nei pressi dell'Istituto Tecnico Tommaso Fiore.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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