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Grupo Calvo
multinazionale spagnola del settore alimentare Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La Luis Calvo Sanz S.A. - nota semplicemente come Grupo Calvo - è una multinazionale spagnola del settore alimentare. Gruppo a conduzione familiare fondato nel 1940, produce conserve alimentari ittiche, ed ha sede a Carballo, provincia della Coruña.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Alla fine del XIX secolo, il leonese José Calvo Pérez, emigrato a Cuba, fece ritorno nella sua città natale, dove creò un'attività di commercio di prodotti coloniali.[2] Questi si trasferì poi in Galizia, nella cittadina di Carballo, provincia della Coruña, dove nel 1900 aprì un negozio di colonie e generi alimentari.[2] Morto nel 1908, l'attività venne ereditata dalla vedova e dal figlio Luis Calvo Sanz (1897-1980), che dopo la fine della guerra civile spagnola, si interessò alla produzione di conserve alimentari, e nel 1940 impiantò una fabbrica di carne in scatola su una fattoria di sua proprietà.[3] Nel 1942, la produzione venne estesa a quella del tonno in scatola, che come la carne fu commercializzata con il marchio Raiola.[4][5]
Nel 1952, Calvo si recò in una fabbrica di Vigo, dove assistette al funzionamento di un macchinario per l'imballaggio di produzione francese.[3] Rimasto ben impressionato dal funzionamento del macchinario, nel 1956, Calvo ne acquistò uno e lo modificò per l'inscatolamento del tonno.[3] L'idea permise alla sua azienda di produrre 36 scatolette al minuto, e di esportarne 1.000 di 12 unità da 2 kg ciascuno verso gli Stati Uniti.[3]
Negli anni settanta, alla direzione dell'azienda si insediarono i figli del fondatore, José Luis, Manuel e Luciano Calvo Pumpido. Calvo introdusse per prima in Spagna la qualità di tonno pinne gialle.[3] Nel 1978, vennero messe sul mercato le confezioni da tre lattine per 80 g ciascuno[3]; nello stesso anno, Calvo mandò in onda il suo primo spot televisivo, con protagonisti gli attori Jesús Puente e Juanjo Menéndez, grazie al quale il marchio acquisì maggiore popolarità in Spagna.[3]
A partire dal 1981, Calvo avviò la sua politica di internazionalizzazione con l'apertura di uno stabilimento a Guanta, in Venezuela, che però chiuse qualche anno dopo.[3] In seguito aprì altri stabilimenti a Esteiro (1986) ed El Salvador (2004), e rilevò aziende estere del settore, quali l'italiana Nostromo (1993) e la brasiliana Gomes da Costa (2004).[3]
Nel 2012, nell'azionariato del Gruppo Calvo fa ingresso la multinazionale italiana Bolton Group - che produce il tonno Rio Mare - che acquista il 40% delle azioni, e ne diviene partner industriale.[6]
Nel 2016, il Gruppo iberico riceve il Premio Emprendedor del año 2016 de EY, nella categoria delle imprese familiari.[1]
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Informazioni e dati
Riepilogo
Prospettiva
Il Grupo Calvo con sede sociale a Carballo, è una multinazionale a conduzione familiare del settore delle conserve ittiche, che produce e commercializza tonno in scatola e a filetti, insalate di tonno, sgombro, sardine e salmone. La società capogruppo è la Luis Calvo Sanz S.A. ed opera con i marchi Calvo, Nostromo (in Italia) e Gomes da Costa (Brasile e Sudamerica).[1] È la seconda azienda spagnola del suo settore, per dimensioni e fatturato.[7]
L'attività di trasformazione e confezionamento dei prodotti avviene in quattro stabilimenti di produzione, due in Spagna (Carballo ed Esteiro), uno in El Salvador (La Unión), uno in Brasile (Itajaí).[1] Possiede 9 filiali commerciali (Spagna, Italia, Argentina, Brasile, Costa Rica, El Salvador e Guatemala) e i suoi prodotti vengono commercializzati in 71 paesi nel mondo.[1] Possiede una flotta composta da 7 navi tonniere, 2 navi mercantili e 2 navi di supporto logistico, che impiega 401 collaboratori.[1]
Nel 2017 il Gruppo spagnolo impiegava complessivamente 5.326 dipendenti, ha avuto una capacità produttiva di 102.971 tonnellate, e realizzava un fatturato di 618,3 milioni di euro, ed un utile netto di 50,2 milioni.[1] Il 51% delle vendite avvengono in Brasile, seguito da Spagna (18%) e Italia (17%).[1] In Spagna, in particolare, è leader nelle vendite con una quota di mercato del 20%.[2]
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Note
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