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Guarigione del lebbroso
miracolo di Gesù Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La guarigione del lebbroso è uno dei miracoli compiuti da Gesù in Galilea, raccontato dai Vangeli sinottici (Vangelo secondo Matteo 8, 1-4[1], Vangelo secondo Marco 1, 40-45[2], Vangelo secondo Luca 5, 12-16[3]).

Testi
Riepilogo
Prospettiva
Le traduzioni in italiano sono quelle dell'edizione CEI.
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Descrizione
La localizzazione del miracolo non è precisata da nessuno dei tre evangelisti: Matteo (8, 1[4]) lo pone al termine del discorso della Montagna, dopo che Gesù, sceso dall'altura, fu attorniato da una moltitudine di seguaci. Per Luca, invece, l'incontro con il lebbroso avviene in una città non specificata, desumibilmente Cafarnao (5,12[5]). Un lebbroso, vistolo arrivare, si inginocchiò davanti a Gesù e lo supplicò di guarirlo; mosso a compassione (o, secondo le versioni più antiche, adiratosi), stese le mani sopra di lui e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato», guarendolo dalla malattia.
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Controversia come criterio messianico
La guarigione dei lebbrosi è una delle questioni su cui vi sono delle controversie tra le varie dottrine cristiane e abramitiche in generale.
Quando Giovanni Battista inviò dei messaggeri a Gesù per chiedere se egli fosse realmente il messia indicato nell'Antico Testamento, egli rispose che come terzo atto i lebbrosi sarebbero stati guariti[6]. Tale terzo criterio non rientra tra i criteri di discernimento messianico indicati agli Ebrei da Isaia[7], pertanto tale episodio (insieme ad altri) è usato dall'ebraismo ortodosso per classificare Gesù come un falso messia, dovendo quello vero ancora giungere.
Note
Voci correlate
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