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Guido Morselli

scrittore italiano (1912-1973) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Guido Morselli
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Guido Morselli (Bologna, 15 agosto 1912Varese, 31 luglio 1973) è stato uno scrittore italiano.

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Guido Morselli

Biografia

Riepilogo
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Guido Morselli nacque a Bologna il 15 agosto 1912, secondogenito di un'agiata famiglia della buona borghesia bolognese. Il padre Giovanni era dirigente d'impresa nel ramo farmaceutico, e poi deputato fascista; la madre Olga Vincenzi era figlia di uno dei più noti avvocati della città. Nel 1914 la famiglia si trasferì a Milano. Fino all'età di dieci anni la vita di Guido scorse abbastanza tranquilla ma nel 1922 la madre si ammalò in modo serio di febbre spagnola e fu ricoverata per un lungo periodo.

Guido soffrì per questa forzata lontananza e anche per le frequenti assenze del padre, dovute a motivi di lavoro, e quando la mamma morì, nel 1924, la perdita lo segnò profondamente. Il padre era sempre assente e senza il collante familiare della mamma i rapporti tra i due continuarono a deteriorarsi sia caratterialmente sia affettivamente. Guido era poco socievole, irrequieto, non molto amante del Liceo Parini, ma sorretto da un'intelligenza precoce; allo studio preferiva letture personali, che lo portarono già da adolescente a scrivere i primi saggi di politica, non trascurando i suoi interessi per feste, balli, cinema e teatro.[1]

Superato svogliatamente l'esame di maturità nel 1931, da privatista, dopo essere stato bocciato nel 1930, per compiacere il padre autoritario si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'Università Statale di Milano e cominciò a scrivere, senza pubblicarli, i primi brevi saggi a carattere giornalistico.

Nel 1935, subito dopo la laurea, partì per il servizio militare e frequentò la scuola ufficiali degli alpini. In seguito, soggiornò lungamente all'estero, scrivendo reportage giornalistici e racconti che rimarranno inediti. Il padre lo fece assumere alla Caffaro come promotore pubblicitario: l'esperienza lavorativa si concluse dopo un solo anno portando ad un peggioramento dei rapporti con il padre. Dopo la morte dell'amata sorella Luisa nel 1938, a soli ventisette anni, Guido ottenne dal padre un vitalizio che gli permise di dedicarsi alle attività che da sempre prediligeva: la lettura, lo studio e la scrittura. Continuò a cimentarsi in brevi saggi e iniziò la stesura di un diario, abitudine che lo accompagnò per tutta la vita. Dandy di provincia, non si sposò mai, ma ebbe molte amanti.[2]

Fu autore di romanzi, racconti e saggi che furono pubblicati solo dopo la sua morte, a partire dal 1974, a causa dell'accoglienza sfavorevole di tutti i dirigenti delle case editrici italiane.

Morselli scrisse, tra gli altri, due romanzi ucronici (o allostorici, comunque fantascientifici), Contro-passato prossimo (uscito nel 1975), nel quale immagina che la prima guerra mondiale sia stata vinta, retrospettivamente, dagli imperi centrali, e Roma senza papa (pubblicato nel 1974), in cui s'immagina il futuro della Chiesa cattolica alla fine del Novecento, sotto un papa irlandese, Giovanni XXIV,[3] che ha abbandonato il Vaticano per vivere in una villetta a schiera a Zagarolo.

Sempre più triste e disperato per non aver visto riconosciuto durante la sua vita il proprio talento, a causa dei costanti rifiuti degli editori, il 31 luglio 1973 Morselli ricevette, rispedito al mittente, il dattiloscritto del romanzo Dissipatio H. G., considerato oggi un capolavoro. Decise quindi, dopo averci pensato molte volte, di togliersi la vita quel giorno nella dépendance della villa di famiglia in via Limido a Varese[4], sparandosi un colpo con la sua Browning 7.65[5], che aveva più volte definito, nei suoi diari, come "la ragazza dall'occhio nero".[6] Nessun giornale dette la notizia della sua morte. L'anno successivo Adelphi pubblicò Roma senza Papa, facendo esplodere un caso editoriale e donandogli finalmente quella fama e successo vanamente cercati per un'intera vita.

Nelle sue volontà testamentarie Morselli cedette la sua biblioteca personale alla Biblioteca Civica di Varese, presso la quale è consultabile il Fondo Guido Morselli, costituita da 1.504 titoli (circa 1900 volumi).[7]

Nella "casina rosa" sul colle gaviratese di Santa Trinità, che fu sua, è stato allestito un museo dedicato alla sua opera.[8] Il suo archivio è conservato presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia[9].

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Fortuna postuma

Riepilogo
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Una cartella intitolata "Rapporti con gli editori" - che mostra un fiasco, disegnato a matita sul frontespizio - contiene il carteggio inedito di Morselli con i responsabili delle case editrici, ai quali aveva sottoposto i propri scritti dal 1947 fino al 1973 anno del suicidio e anche dell'ultimo ripetuto appello alla pubblicazione di Dissipatio H. G..

Gli interlocutori erano, tra gli altri, Mario Pannunzio, direttore del Mondo, Guido Calogero, direttore della Cultura, Vittorio Sereni per Mondadori. Morselli ottenne qualche risposta, molti ostentarono una placida indifferenza, altri persero i manoscritti come Luciano Foà che, nel 1956, smarrì Fede e ricerca negli archivi dell'Einaudi dove non fu più ritrovato. L'anno successivo, Geno Pampaloni, allora alle edizioni di Comunità, si prese sette mesi per leggere le 60 pagine del saggio Filosofia sotto la tenda[10].

Italo Calvino, nel 1965, rifiutando la pubblicazione de Il comunista presso Einaudi - di cui era direttore editoriale - gli scrisse che: "dove ogni accento di verità si perde è quando ci si trova all'interno del partito comunista. Lo lasci dire a me che quel mondo lo conosco, credo proprio di poter dire, a tutti i livelli. Né le parole, né gli atteggiamenti, né le posizioni psicologiche sono vere. Ed è un mondo che troppa gente conosce per poterlo "inventare". Chiosando infine: "Spero che Lei non s'arrabbi per il mio giudizio".[11] A lui rispose Morselli che, accettandone sostanzialmente la critica giunse a chiedergli: "La prego: quando ritorna a Milano me lo faccia sapere, verrò a salutarla e per me sarà incontrare un amico. Per non essere, a Lei, del tutto uno sconosciuto: sono emiliano, autodidatta, vivo solo su un piccolo pezzo di terra dove faccio un poco di tutto, anche il muratore; politicamente sono in crisi, con quasi nessuna speranza di uscirne"[12]. Nel 1966 Rizzoli, infine, accettò di pubblicarlo e iniziò a sottoporgli le bozze per la correzione; il nuovo direttore editoriale tuttavia annullò tutti i programmi e il romanzo restò in bozza.

Il romanzo Contro-passato prossimo fu proposto a Carlo Fruttero il quale, rifiutandone la pubblicazione per Mondadori, scrisse che: "...aveva un inizio sfolgorante, una buona prima parte, ma la seconda non convinceva".[5] Come scrisse Giuseppe Pontiggia, Morselli è diventato una "proiezione esemplare dello scrittore postumo, respinto in vita dall'incomprensione dei giudici... le resistenze che hanno ritardato il suo riconoscimento hanno come causa particolare l'essersi, Morselli, scostato dalla linea tradizionale del romanzo italiano". Immediatamente dopo la morte, nel 1974, scoppiò il caso letterario della negata pubblicazione di un autore per cui furono citati Proust, Anatole France, Kant, Hegel, Marx, Nuovo e Antico Testamento, Corano e Sant'Agostino, Musil, Leopardi (le fonti ideali dell'opere concrete di Guido Morselli)[13]. La sua opera fu pubblicata integralmente da Adelphi.

Sara D'Arienzo, curatrice della pubblicazione dell'opera omnia presso Adelphi, nel saggio Guido Morselli, lo scrittore “tra parentesi”, sostiene che il ritardo con cui l'autore è stato conosciuto dal pubblico "ha avuto un effetto sui tempi differito e probabilmente molto limitato, rispetto alla sua reale potenzialità". Giulio Nascimbeni scrisse sul Corriere della Sera del 21 ottobre 1974:[14]

«La prima tentazione è di dire che c'è stato anche un Gattopardo del Nord. Viveva in luoghi profondamente lombardi, tra Gavirate e Varese. Scrisse migliaia di pagine. Sperò a lungo che gli editori si accorgessero di lui. È morto il 31 luglio dell'anno scorso. Adesso esce un suo romanzo, Roma senza papa, pubblicato dalla Adelphi, e se ne resta attoniti, come davanti a un frutto raro e inimmaginabile.»

Gli è stato intitolato un premio letterario.[8]

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Opere

Narrativa

Raccolte

  • Romanzi, vol. I, a cura di Elena Borsa e Sara D'Arienzo, con la collaborazione di Paolo Fazio, Introduzione e cronologia di Valentina Fortichiari, Collezione La nave Argo, Milano, Adelphi, 2002. [Contiene: Uomini e amori, Incontro col comunista, Un dramma borghese, Il comunista e l'inedito Brave borghesi. Un'inchiesta]
  • Gli ultimi eroi. Tutti i racconti, a cura di Giorgio Galetto, Fabio Pierangeli e Linda Terziroli, Collana La Cultura n.1811, Milano, Il Saggiatore, 2024, ISBN 978-88-428-3425-0. [contiene anche tutte le sceneggiature teatrali]

Saggistica

  • Proust o del sentimento, Prefazione di Antonio Banfi, Milano, Garzanti, agosto 1943, pp. 192; Nuova ed., Prefazione e cura di Marco Piazza, note di Mirko Francioni, Torino, Ananke, 2007, ISBN 978-88-73-25175-0.
  • Realismo e fantasia. Dialoghi, Milano, F.lli Bocca, 1947; a cura di Valentina Fortichiari, Varese, Nuova Editrice Magenta, 2009.
  • Fede e critica, Milano, Adelphi, 1977.
  • Diario, a cura di Valentina Fortichiari, La collana dei casi n.18, Milano, Adelphi, 1988, ISBN 978-88-459-0302-1.
  • La felicità non è un lusso, a cura di Valentina Fortichiari, Collana Piccola Biblioteca n.325, Milano, Adelphi, 1994, ISBN 978-88-459-1042-5. (Raccolta di diversi saggi, scritti e lettere dell'autore tra cui altresì "Il suicidio")
  • Il suicidio, (contenente anche Capitolo breve sul suicidio), a cura di Valentina Fortichiari, Pistoia, Via del Vento, 2004.
  • Filosofia sotto la tenda, inedito
  • Due vie della mistica, inedito
  • Teologia in crisi, inedito

Teatro e cinema

  • Marx: rottura verso l'Uomo, commedia del 1968, pubblicata per la prima volta in «Sincronie», a. 2003, n. 14, pp. 11–42 [ora in Gli ultimi eroi, Il Saggiatore, 2024]
  • Cesare e i pirati, a cura di F. Pierangeli, in «In Limine», a. 2009, n. 5, pp. 13–63 [in Gli ultimi eroi]
  • Tempi liceali, inedito
  • L'amante d'Ilaria, inedito [in Gli ultimi eroi]
  • Cose d'Italia. Moralità in tre Atti e un Preambolo, inedito [in Gli ultimi eroi]
  • Il secondo amore, inedito [in Gli ultimi eroi]
  • Il redentore, inedito
  • Dizionario dietetico, inedito
  • È successo a Linzago Brianza, inedito [in Gli ultimi eroi]

Altro

  • Diario, Prefazione di Giuseppe Pontiggia, a cura di Valentina Fortichiari, Milano, Adelphi, 1988.
  • in Guido Morselli. I percorsi sommersi. Inediti, immagini, documenti, Novara, Interlinea, 1999.
  • in Guido Morselli: immagini di una vita, a cura di V. Fortichiari, con uno scritto di G. Pontiggia, Milano, Rizzoli, 2001.
  • Una rivolta e altri scritti (1932-1966), a cura di Alessandro Gaudio e Linda Terziroli, Prefazione di Gianfranco de Turris, Milano, Bietti, 2013, ISBN 978-88-824-8276-3.
  • Dizionario dietetico, a cura di Elena Valentina Maiolini, Collana Biblioteca, Dueville, Ronzani, 2025, ISBN 979-12-599-7212-5.

Epistolari

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Filmografia

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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