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Incidenti ferroviari in Italia

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Incidenti ferroviari in Italia
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Incidenti ferroviari in Italia accaduti nella storia delle ferrovie italiane. L'elenco ivi riportato non è completo.

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Vittime del disastro di Balvano (1944), il più grave incidente ferroviario italiano per numero di morti

Definizione di incidente ferroviario

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Lo stesso argomento in dettaglio: Incidente ferroviario.
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Incidente ferroviario al porto di Piombino del 31 luglio 1983

Secondo la definizione del legislatore italiano, contenuta nell'articolo 3, comma 1, lettera m) del decreto legislativo n. 50/2019, che attua la Direttiva UE 2016/798 sulla sicurezza delle ferrovie,[1] nell'applicare il medesimo decreto per incidente si intende "un evento improvviso indesiderato o non intenzionale oppure una specifica catena di siffatti eventi, avente conseguenze dannose"; gli incidenti, sempre secondo la lettera m), si dividono nelle seguenti categorie:

  • collisioni
  • deragliamenti
  • incidenti ai passaggi a livello
  • incidenti a persone in cui è coinvolto materiale rotabile in movimento
  • incendi
  • altro

Vi sono poi gli incidenti gravi, che secondo la lettera n) del decreto sono "qualsiasi collisione ferroviaria o deragliamento di treni che causa la morte di almeno una persona oppure il ferimento grave di cinque o più persone oppure seri danni al materiale rotabile, all'infrastruttura o all'ambiente, nonché qualsiasi altro incidente con le stesse conseguenze avente un evidente impatto sulla regolamentazione della sicurezza ferroviaria o sulla gestione della stessa; per «seri danni» si intendono i danni il cui costo totale può essere stimato immediatamente dall'organismo investigativo in almeno 2 milioni di euro"

Si noti che sono esclusi dagli incidenti sopra definiti i suicidi; tali circostanze possono invece essere identificate come inconvenienti, che la lettera o) definisce come "qualsiasi evento diverso da un incidente o da un incidente grave, avente un'incidenza sulla sicurezza dell'esercizio ferroviario".


Nell'ambito degli indicatori comuni di sicurezza (Common safety indicators - CSI) che devono essere comunicati ogni anno dall'ANSFISA (Appendice all'Allegato I al D.Lgs. n. 50/2019), viene invece identificato come incidente significativo "qualsiasi incidente che coinvolge almeno un veicolo ferroviario in movimento e causa almeno un decesso o un ferito grave, oppure danni significativi a materiale, binari, altri impianti o all'ambiente, oppure un'interruzione prolungata del traffico, esclusi gli incidenti nelle officine, nei magazzini e nei depositi"

In base alla definizione dell'Union internationale des chemins de fer (UIC) bisogna escludere dalle statistiche degli incidenti ferroviari quelli che coinvolgono suicidi (anche tentati) e morti criminali o naturali.

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Indagini successive all'incidente

A seguito di incidenti ferroviari gravi è obbligatoria l'apertura di un'indagine investigativa da parte della Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie e Marittime (DIGIFEMA) alle dipendenze del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti[2], al fine di fornire eventuali raccomandazioni finalizzate al miglioramento della sicurezza ferroviaria e alla prevenzione di incidenti. La relazione conclusiva deve essere trasmessa all'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e all'Agenzia ferroviaria europea. I report vengono poi archiviati e resi disponibili a chiunque nella banca dati ERAIL (European Railways Accident Information Link - Collegamenti alle informazioni sugli incidenti ferroviari europei).[3]

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Statistiche

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L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e l'ISTAT svolgono rilevazioni statistiche sugli incidenti ferroviari in Italia. Le statistiche prodotte distinguono tali eventi secondo alcune categorie definite: collisioni, deragliamenti, incidenti a passaggi a livello, incidenti a persone causati da rotabili in movimento, incendi al materiale rotabile e altri[4].

Nel periodo 2004-2007 si verificarono in Italia in media 149 incidenti per anno con una punta massima di 166 nel 2006; di questi solo 16 collisioni e deragliamenti in media per anno[4] Dal 2008 al 2014 si verificarono in media circa 120 incidenti gravi, con una somma media complessiva annua di 70 morti e 47 feriti gravi. Le collisioni e i deragliamento risultarono in media poco più di 13 per anno[5]. Il confronto tra i due periodi 2004-2007 e 2008-2014 evidenzia una consistente diminuzione degli eventi e la predominanza degli eventi luttuosi sulle categorie "passaggi a livello" e "investimenti di persone per cause varie".

Gli incidenti gravi più frequenti risultano essere quelli causati da materiale rotabile in movimento e quelli che avvengono in corrispondenza dei passaggi a livello: in tali incidenti le vittime sono in genere costituite da persone estranee alla circolazione ferroviaria. Viceversa le persone a bordo del treno (passeggeri e personale dipendente delle ferrovie) costituiscono una piccola percentuale delle vittime annuali[4][5].

Elenco degli incidenti ferroviari più gravi in Italia

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Nell'elenco che segue sono riportati gli incidenti ferroviari più gravi avvenuti in Italia secondo la definizione normativa, derivanti da collisione o deragliamento, con almeno un morto o cinque feriti gravi (ricoverati in ospedale per più di 24 ore).

Nell'elenco non sono inclusi gli atti intenzionali, quali attentati o suicidi, in quanto tali eventi sono espressamente esclusi dalla definizione di incidente ferroviario (evento improvviso indesiderato e non intenzionale).

Nell'elenco degli incidenti più gravi non sono inseriti gli incidenti ai passaggi a livello, in quanto trattasi della tipologia più frequente.

Ulteriori informazioni Incidente, Giorno e mese ...
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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