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Irlandesi
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Gli irlandesi (in irlandese: Muintir na hÉireann, na hÉireannaigh, na Gaeil; in inglese: Irish, Irish people) sono un gruppo etnico e nazionale dell'Europa occidentale, che ha origine in Irlanda. La maggior parte degli irlandesi parla la lingua inglese, mentre poco meno di un quarto della popolazione capisce e parla la lingua irlandese.
Il termine in lingua irlandese na Gaeil si riferisce agli irlandesi intesi come comunità etnica di origine gaelica. È utilizzato per indicare le comunità della diaspora irlandese, i parlanti della lingua irlandese e, in senso storico-culturale, per distinguere gli irlandesi nativi da quelli di ascendenza anglo-normanna. Il termine na hÉireannaigh, invece, è impiegato in un’accezione nazionale più moderna e inclusiva, comprendendo i diversi popoli che hanno storicamente abitato l’Irlanda, che siano indigeni o di origine inglese, normanna o vichinga, ed è inoltre usato in ambito giuridico per designare i cittadini dell’attuale Repubblica d’Irlanda.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva

In accordo con le scoperte archeologiche, gli avi degli irlandesi hanno abitato l'isola d'Irlanda da circa 9.000 anni.[1]
Il popolo nativo dell'isola d'Irlanda costituiva originariamente un'unica realtà etnico-culturale insieme alle popolazioni gaeliche della Scozia, oggigiorno identificate complessivamente con il nome di Gaeli. La nascita del Regno di Scozia nell'843 d.C. risultò in una divergenza politica, ma anche etnica e demografica dei Gaeli di Scozia con i Gaeli d'Irlanda; infatti, i primi assimilarono progressivamente il popolo indigeno dei Pitti.
Nelle lingue moderne come l’italiano e l’inglese questa separazione si riflette nell’attuale distinzione terminologica tra "irlandesi" (Irish) e "Gaeli di Scozia". In lingua irlandese, tuttavia, il processo fu diverso: non si affermò immediatamente un nuovo etnonimo, bensì il termine tradizionale na Gaeil adotta il proprio significato a seconda del contesto, potendo riferirsi sia all’insieme dei Gaeli sia, in senso più specifico, esclusivamente ai nativi dell’Irlanda. L'etnonimo nativo per il popolo irlandese è infatti tradizionalmente rimasto na Gaeil.
Sotto il profilo linguistico, l'uso del termine "irlandesi" per tradurre na Gaeil riflette una precisa continuità etimologica interna alla lingua irlandese stessa. Aggettivi come gaelach e il nome indigeno stesso della lingua irlandese (Gaeilge) vengono sistematicamente resi nei principali dizionari bilingui, come l'autorevole Irish-English Dictionary di Niall Ó Dónaill, con il termine inglese Irish.[2][3]
Il termine Éireannach (plurale: na hÉireannaigh), anch’esso traducibile come "irlandese" e derivato etimologicamente da Éire (nome nativo per l’isola d’Irlanda), si inserisce in questo sistema terminologico come sviluppo relativamente tardo: all’interno dell’Irlanda esso assume funzione di denominatore politico primario solo a partire dal XVII secolo, e in misura sostanziale solo dopo l’indipendenza irlandese, in un contesto in cui la nozione di ciò che è "irlandese" viene progressivamente riformulata in chiave territoriale e statale, senza sovrapporsi integralmente alla più antica continuità etnolinguistica espressa dai termini Gael e gaelach. Éireannach è inoltre il termine ufficialmente utilizzato in irlandese per designare i cittadini dell'attuale Repubblica d'Irlanda.[4] Il termine Éireannach include nell'accezione di "irlandese" le altre popolazioni cui l'isola d'Irlanda ha dato i natali, tra cui gli irlandesi di origine normanna e anglosassone (i più numerosi tra le minoranze storiche).
Uno dei principali gruppi etnici con cui i Gaeli d’Irlanda e di Scozia entrarono in contatto nel Medioevo furono i Vichinghi, il cui insediamento e la cui influenza contribuirono, nel tempo, alla progressiva differenziazione identitaria tra i Gaeli irlandesi e quelli scozzesi. L'invasione anglo-normanna dell'Alto Medioevo e il successivo dominio inglese introdussero in Irlanda le popolazioni dei Normanni, degli Anglo-Sassoni, dei Fiamminghi, dei Gallesi e dei Bretoni.
Sono numerosi gli irlandesi entrati a far parte della Storia. Nel VI secolo San Colombano fu un monaco missionario considerato uno dei padri d'Europa,[5] seguito da Virgilio di Salisburgo e San Killian. Lo scienziato Robert Boyle (irlandese di origine inglese) è invece ritenuto uno dei padri della chimica. Famosi esploratori irlandesi sono: Brendano il Navigatore (irlandese gaelico), Ernest Shackleton e Tom Crean (entrambi di ascendenza inglese). Secondo alcune fonti, il primo bambino europeo nato in Nord America aveva discendenze irlandesi da parte sia di padre che di madre,[6] mentre secondo altri fu proprio un irlandese a mettere per primo piede sul suolo americano nella spedizione di Cristoforo Colombo nel 1492.[7]
Fino alla fine dell'Ottocento gli abitanti dell'Irlanda ricevevano un'educazione scolastica che comprendeva lo studio del latino e del greco.[7]
Il contributo alla letteratura in lingua inglese dato da autori cui l'Irlanda ha dato i natali è notevole; fra i tanti, si annoverano James Joyce, Oscar Wilde, William Butler Yeats, Samuel Beckett, Jonathan Swift, Bram Stoker, Patrick Kavanagh e Seamus Heaney.
Ci sono inoltre numerosi autori in lingua irlandese, tra cui Peig Sayers, Máirtín Ó Direáin, Brian O'Nolan e Muiris Ó Súilleabháin.
Nei secoli sono state tante le ondate di emigrazione a causa soprattutto di ragioni politiche, oppressioni religiose e problemi di natura economica, tanto che si parla propriamente di diaspora irlandese. Ciò ha fatto sì che essi si stabilizzassero in diversi Paesi occidentali (soprattutto anglofoni): Regno Unito, Australia, Canada, Argentina, Cile, Uruguay, Nuova Zelanda, Messico, Francia, Germania e Brasile. Ma è negli Stati Uniti che si concentra la più alta percentuale: circa 9 volte in più dell'Irlanda stessa.[senza fonte]
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