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Leopardus colocola
specie di animali della famiglia Felidae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il colocolo (Leopardus colocola (G. I. Molina, 1782)) è un piccolo felino originario del Cile centrale, presente dal livello del mare fino a 1800 metri di altitudine. Il suo areale, a ovest delle Ande, è compreso tra il confine meridionale del deserto di Atacama a nord e il confine settentrionale della foresta pluviale valdiviana a sud, dove la specie viene sostituita dal kodkod (Leopardus guigna).[2]


Leopardus colocola
Leopardus braccatus
Leopardus garleppi
Leopardus fasciatus
Leopardus pajeros
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Descrizione
Il colocolo ha una colorazione di base grigia e presenta un disegno formato da linee oblique color cannella sui lati del corpo. La linea mediana del dorso è grigio scuro con alcuni peli sparsi color cannella. Anche la testa e il collo sono grigi con alcuni peli sparsi color cannella. Ai lati della gola vi sono due strisce marrone scuro. La parte posteriore delle orecchie è color cannella con la punta e i margini nerastri. Le zampe, sia anteriori che posteriori, sono grigie e presentano una serie di anelli irregolari di colore bruno-rossastro scuro. La coda è grigia con anelli grigio scuro. Il cranio è caratterizzato da una cresta sagittale ben sviluppata, che si estende per l'intera lunghezza della sutura dell'osso parietale.[2]
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Biologia
Il colocolo è una specie tipica del matorral, un tipo di boscaglia semi-arida intervallata da foreste rade con un clima da mediterraneo a steppico. Pur essendo prevalentemente notturno, è stato osservato anche durante il giorno. Si nutre di roditori (ad esempio cavie e cincillà) e uccelli terricoli (ad esempio tinami). La femmina partorisce da uno a tre piccoli per figliata.[3]
Tassonomia
Riepilogo
Prospettiva
Il nome scientifico venne introdotto nel 1782 dal naturalista cileno Juan Ignacio Molina, che descrisse una specie di gatto con il nome Felis colocola,[4] prendendo in prestito un termine dalla mitologia mapuche.[5] Come località tipo venne indicato Santiago. Nelle opere più datate questo felino veniva classificato nel genere Felis, mentre opere più recenti lo accostano al gatto di Geoffroy e al kodkod nel genere Oncifelis. A volte è stato classificato anche in un genere separato, Lynchailurus.[6] Infine, Wilson e Reeder (2005) hanno inserito tutte le specie di Oncifelis nel genere Leopardus.[7] Varie altre forme di felini vennero trattate come sottospecie di colocolo, direttamente quando furono descritte per la prima volta o successivamente. Poiché una di queste sottospecie, L. c. pajeros, è tipica della pampa argentina, divenne pratica frequente indicare la specie Leopardus colocola con il nome comune di «gatto delle pampas».
Questa vecchia classificazione è ancora seguita dal Cat Specialist Group della IUCN, che riconosce le seguenti sottospecie:[8]
- L. c. colocola (Molina, 1782) – Cile centrale;
- L. c. budini (Pocock, 1941) – Bolivia e Argentina nord-occidentale;
- L. c. braccatus (Cope, 1889) – Brasile centrale e Paraguay;
- L. c. garleppi (Matschie, 1912) – Perù, Ecuador e Colombia meridionale a ovest delle Ande;
- L. c. munoai (Ximénez, 1961) – Uruguay;
- L. c. pajeros (Desmarest, 816) – Argentina;
- L. c. wolffsohni (García-Perea, 1994) – Cile settentrionale.
Recentemente, un gruppo di biologi brasiliani ha identificato cinque gruppi genetici distinti all'interno della specie del «gatto delle pampas», corrispondenti principalmente alle sottospecie già riconosciute.[9] In una revisione della tassonomia della specie pubblicata nel giugno 2020, Leopardus colocola è stato suddiviso in cinque specie che differiscono tra loro per morfologia del cranio, colore del mantello e genoma, nonché per la distribuzione geografica:[2]
- L. colocola – Cile centrale;
- L. braccatus – Brasile centrale e Paraguay;
- L. garleppi – Ecuador, Perù e Argentina nord-occidentale (sinonimi: L. budini e L. wolffsohni);
- L. fasciatus – Uruguay.
- L. pajeros – Argentina.
Il seguente cladogramma mostra le relazioni all'interno del gruppo monofiletico dei «gatti delle pampas»:[2]
Gruppo dei gatti delle pampas |
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Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
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