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Magomadas

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Magomadas (Magumàdas in sardo) è un comune italiano di 612 abitanti[1] della provincia di Oristano in Sardegna, nell'antica regione della Planargia. Magomadas è conosciuto per la presenza di numerosi vitigni, e soprattutto per la coltivazione della pregiata e rinomata malvasia di Magomadas.

Dati rapidi Magomadas comune, Localizzazione ...
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Geografia fisica

Da Magomadas è possibile ammirare un suggestivo panorama dalla località Sa Costa, meta turistica. Merito della posizione sopraelevata di cui gode il territorio e da cui è possibile ammirare dall'alto la vallata di Modolo e i territori del comune di Bosa. Dalla punta del nuraghe Lorio e dal belvedere di Santu Nigola è possibile scorgere un'area che comprende tutto il litorale da Cuglieri ai confini di Bosa-Alghero.

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Storia

Riepilogo
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La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista

L'area fu abitata già in epoca prenuragica e nuragica per la presenza sul territorio di numerose testimonianze archeologiche, tra cui un pozzo sacro nuragico e un nuraghe.

Nel medioevo appartenne al Giudicato di Torres e fece parte della curatoria della Planargia. Alla caduta del giudicato (1259) venne governato dai Malaspina e successivamente (1308) entrò a far parte del Giudicato di Arborea. Intorno al 1420 passò sotto il dominio aragonese e divenne un feudo, concesso inizialmente, nel 1464, alla famiglia Villamarina, per poi essere incorporato nel XVIII secolo dai Savoia insieme a nel marchesato della Planargia, feudo dei Paliaccio. Fu riscattato agli ultimi feudatari nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Ai sensi della Legge Regionale n. 10 del 13 ottobre 2003, che ha ridefinito le circoscrizioni delle nuove province sarde, il comune di Magomadas è passato dalla Provincia di Nuoro alla Provincia di Oristano.

Simboli

Lo stemma e il gonfalone del comune di Magomadas sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 19 gennaio 1999.[4][5]

Stemma
«Inquartato: nel PRIMO, di azzurro, alla collina di San Nicola, fondata sulla linea di partizione e uscente dai fianchi, di verde, sormontata dalle lettere maiuscole puntate S e N, ordinate in fascia, d'oro; nel SECONDO, di verde, alla testa di moro in profilo, di nero, bendata di argento, accompagnata in capo dalla data 1226, in punta dalla data 1684, entrambe d'oro; nel TERZO, di rosso, alle due fasce ondate, di argento; nel QUARTO, di azzurro, alla collina San Giovanni, di verde, uscente dai fianchi e fondata sul terreno con profilo ondulato, fondato in punta uscente dai fianchi, di nero, essa collina sormontata dalle lettere maiuscole puntate S J B. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'azzurro, il motto in lettere maiuscole di nero, PRATER OMNES ANGULUS MEUS RIDET. Ornamenti esteriori del Comune.»

Il motto latino Praeter omnes angulus meus ridet che accompagna lo stemma comunale, si può tradurre "Il mio angolo [di terra] più d'ogni altro mi rende felice" ed è tratto dalle Odi di Orazio (II, 6, 13).

Gonfalone
«Drappo di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento a caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto rosso, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.»
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Monumenti e luoghi di interesse

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La chiesa di Santa Croce
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La fonte di Sant'Elia
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Il monumento ai Caduti

Architetture religiose

  • Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista
  • Chiesa di Santa Croce
  • Chiesa di Santa Maria del Mare

Fontane

  • Fonte di Sant'Elia

Monumenti

  • Monumento ai Caduti

Siti archeologici

  • Nuraghe Sebes

Cultura

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Veduta della facciata e dell'ingresso principale del museo.

Musei

  • Museo del vino

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[7]

Lingue e dialetti

La variante del sardo parlata a Magomadas è quella logudorese centrale o comune.

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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