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Paganella

montagna italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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La Paganella è un gruppo montuoso che si trova in Provincia di Trento, interessando i comuni di Fai della Paganella, Andalo, Molveno, Vallelaghi, Cavedago e Terre d'Adige e sovrastando la città di Trento da nord-ovest e ancora più a nord il comune di Lavis. Il suo nome verrebbe dall'appellativo "la valle del pagus", circoscrizione territoriale rurale per i Romani[1]. La Paganella è composta da rocce sedimentarie[2].

Fatti in breve Stato, Regione ...
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La Paganella vista da Lavis sulla SS612
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Il Lago di Garda da Cima Paganella

Si tratta di un piccolo gruppo montuoso composto da alcune cime, di cui la vetta più alta è la Roda, con un'altezza di 2125 metri, con le cime minori che sono gli Spaloti di Fai e il Becco di Corno a nord, gli speroni Annetta e Vettorato a sud. Sulla vetta è ubicata la stazione meteorologica di Paganella, ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione meteorologica mondiale, che costituisce un punto di riferimento per lo studio e l'analisi del clima della corrispondente area alpina.

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Storia

Da reperti archeologici (selci, cocci di terracotta) ritrovati nel lago di Molveno si ha testimonianza della presenza dell'uomo nell'area sin dal neolitico. L'uomo era presente in maniera stabile nella "valle delle Seghe" a partire dal III millennio a.C., per poi spostarsi nei pressi di Molveno a seguito della frana che creò l'omonimo lago.

Altre testimonianze parlano della presenza vicino a Fai della Paganella di un villaggio retico del V - IV secolo a.C. La conquista romana lascia poche tracce nell'Altopiano. Anche la cristianizzazione della Paganella avviene tardi rispetto al Trentino e all'Alto Adige, fra il V e VI secolo[3].

Nell'alto Medioevo, la regione ebbe a subire numerose invasioni dovute alla collocazione strategica della val d'Adige (Longobardi nel 560 d.C. e poi i Franchi nel 590 d.C.). L'Altopiano fu conteso nel corso dei secoli XIII e XIV dai Vescovi di Trento, i conti di Flavon ed i conti del Tirolo. In epoca napoleonica, gli Austriaci contrastarono l'avanzata dei Francesi nella zona.

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Turismo

Riepilogo
Prospettiva

Grossa differenza vi è tra i due versanti della Paganella.Il versante ovest, quello che guarda sull'altipiano di Andalo e Fai è ricco di boschi, sentieri e piste da sci. Questa zona è quella maggiormente frequentata nel periodo invernale grazie alla presenza di innumerevoli piste sciistiche e strutture ricettive. Vi si allena la nazionale di sci norvegese e si svolgono numerose gare, anche a livello europeo.[4]

Il versante est cala a picco sulla valle dell'Adige.Con le sue pareti calcaree, questa era un tempo la palestra dei rocciatori cittadini e sulle vie più ardite si cimentavano autentici fuoriclasse come Bruno Detassis e Cesare Maestri.

Nel 2016 è stata aperta una via ferrata, la via ferrata delle aquile, che da Cima Roda (2.125 m) costeggia la base del Dente di Corno.[5]

SkiArea

Piste da sci alpino

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Ulteriori informazioni Nome pista, Difficoltà ...

Tracciati escursionistici

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Fuoripista

Ulteriori informazioni Nome fuoripista, Difficoltà ...

Campi Scuola

Ulteriori informazioni Nome campo scuola, Codice ...

Piste da fondo

Park

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La Valle dell'Adige ripresa dalla Paganella

Impianti di risalita attualmente in esercizio

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Impianti di risalita dismessi

Ulteriori informazioni Tipo impianto, Nome ...
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La Paganella vista da Revò.

Rifugi

  • Ristorante Baita Lovara (Gaggia)
  • Ristorante Bar Albi de Mez
  • Ristorante Bar Rindole
  • Ristorante Chalet Forst Gaggia
  • Ristorante Malga Terlaga
  • Ristorante Malga Zambana
  • Ristorante Pub Laghet
  • Rifugio Dosso Larici
  • Ristorante Paganella 2
  • Rifugio Dosson
  • Bar Pizzeria Apres Tre-3 (Santel)
  • Rifugio Meriz
  • Rifugio La Roda (Cima Paganella)
  • Ristorante Ski Bar (Laghet)
  • Malga Fai
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Un canto alpino

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Il frontespizio della prima edizione de La Paganella, del Coro della SOSAT.

La Paganella, con il suo sopraccitato unico panorama della Val d'Adige che offre, ha ispirato pure un canto alpino intitolato appunto "La Paganella". Questo brano per sole voci maschili dalla tipica allegra sonorità della musica corale di montagna è molto conosciuto soprattutto nelle registrazioni del famoso Coro della SAT: la struttura musicale si impone fra le più complesse nel repertorio della musica di montagna, ed è accompagnata da un testo (in dialetto trentino) che accenna immancabilmente alla compagnia femminile e alla degustazione di vino, il tutto sulla sommità della Paganella elevata ormai a cima quasi sacra. Dal testo alcuni versi tradotti riportano la grandiosità della vista godibile dal versante est:

«La Paganella è la vista del Trentino...

...Da lassù si vede il cielo, i torrenti e le vedrette.
Da una parte i Trenta Laghi, e d'Asiago l'altipiano;
e dall'altra S. Martino e giù giù fino a Milano.»

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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